LECCE – Si è spento nelle scorse ore, all’età di 98 anni, il poeta dialettale leccese Niny Rucco. Nato a Lecce nel 1923, dopo aver esercitato l’insegnamento elementare a Zollino (Comune del quale fu pure insignito della cittadinanza onoraria), si laureò in Giurisprudenza, quindi fu ordinario presso l’istituto Tecnico Commerciale Statale “O. G. Costa” di Lecce. Il Salento e la sua gente sono stati l’oggetto della sua narrazione.

In quasi cinquant’anni ha pubblicato numerose raccolte di poesie tra le quali vanno ricordate: “Rrobbe spase” (1977), “Sciamu annanzi” (1981), “Ci la cappa la cunta” (1985), “Camenandu, camenandu” (1993), “Pipirussi, managgia le cerase“. “Epigrammi in dialetto leccese” (2001), “Nu sulu tiaulicchi” (2004) e “Lenti” (2008).

È stato inoltre autore di opere teatrali quali: “Le corne rosse, le corne fine, le corne longhe“, “Ha essutu lu sule“, “La sbandata“, “La catina te oru“, “Mmaletettu a iddhu“, “La fimmena te strata“.

Niny Rucco ha infine curato, insieme ad altri autori, le seguenti opere: “Uci salentine” (1992), “Enciclopedia dialettale salentina dell’amore, in due volumi” (1993), “Li culacchi te Papa Galeazzu cuntati in dialettu” (1995), “Passu passu” (1997), “Comu se tice amore” (2001). È stato infine inserito nella “Storia della poesia dialettale del Salento” di Donato Valli e nell’antologia “Novecento dialettale salentino” curata dallo stesso compianto professor Donato Valli e da Anna Grazia D’Oria.

All’intera famiglia del professor Rucco il cordoglio del direttore e della redazione de Leccezionale Salento.

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