LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Qualcuno lo definisce con superficialità “calcio d’agosto” ma andateglielo a raccontare a qualche allenatore e vedrete se sarà disposto o meno ad accettare simili etichettature quando in palio ci sono i 3 punti e magari si è reduci da una figuraccia come nel caso del Lecce contro la Cremonese… Perché è vero che il primo turno di campionato si è chiuso la sera del 22 agosto, ma non si può badare certo alla data in calendario visto che i risultati vengono omologati anche se si gioca in piena estate

D’altronde, lo stesso ragionamento dovrebbe valere se esteso al primo turno eliminatorio di Coppa Italia contro il Parma che, sempre nel caso dei giallorossi, si è addirittura disputato a Ferragosto. Ma se allora il successo di Coda e compagni era stato accolto da più di qualcuno con troppo facili e devianti entusiasmi, allo stesso modo non si dovrebbe gridare alla lesa maestà se si pongono interrogativi sulle incongruenze che queste prime due uscite ufficiali del nuovo Lecce targato Marco Baroni suscita tra commentatori, addetti ai lavori e tifosi poco inclini ad accettare tutto solo perché “tanto siamo ancora ad agosto“. Dell’aggressività sui portatori di palla avversari, della velocità di verticalizzazione nella manovra offensiva e della cattiveria agonistica che tanto erano piaciute a mister Baroni al “Tardini” appena una settimana fa si è persa tutto d’un tratto a Cremona ogni traccia.

Ci sono chiari segnali che sottolineano le lacune presenti nella attuale rosa della formazione salentina. Non ne fa certo mistero neppure la società, all’opera in questa ultima settimana di contrattazioni nel lunghissimo ed estenuante calciomercato per dare al nuovo tecnico elementi in grado di interpretare al meglio il modulo 4-3-3 scelto e portato avanti fin dalle gare amichevoli disputate nel ritiro precampionato in Trentino del mese scorso. Ecco il motivo per cui il 3-0 dello “Zini” non può essere archiviato come semplice incidente di percorso in un’afosa sera di fine agosto.

Pantaleo Corvino e la dirigenza hanno chiesto a Baroni, per espressa ammissione del Direttore Generale dell’Area Tecnica in sede di presentazione del mister, di voltare pagina rispetto alla gestione Corini e rendere da subito la difesa meno perforabile rispetto alle ultime stagioni in Serie A e Serie B, anche sotto la guida di Fabio Liverani. Missione che pareva essere partita col piede giusto nelle prime apparizioni dei giallorossi, ma che la prima giornata di campionato ha invece messo in discussione, palesando imbarazzanti limiti d’interpretazione del modulo prima e di tenuta psicologica poi dopo aver incassato la prima rete grigiorossa.

All’orizzonte c’è l’esordio stagionale in un “Via del Mare” finalmente con i tifosi di nuovo sulle tribune (a parte gli Ultrà) contro il neopromosso Como, avversario capace di uscire indenne dal campo del quotatissimo Crotone e che in molti tra gli addetti ai lavori hanno indicato come possibile sorpresa del campionato 2021/’22, perciò da prendere con le molle e senza cali di concentrazione inammissibili già in avvio di torneo. Una settimana per resettare mentalmente gli scompensi, prepararsi al meglio e possibilmente dare qualche segnale di riscossa al cospetto di una tifoseria che vive passionalmente il calcio a tinte giallorosse.

Più che altri “tuttocampisti“, ad oggi al Lecce serve come il pane almeno un centrocampista che sappia illuminare il gioco, inventare aperture e geometrie capaci di ribaltare la manovra come ha saputo fare ieri la Cremonese di Pecchia. Lo schieramento base finora proposto con Blin basso davanti alla difesa con Hjulmand e Majer interni non pare dare i frutti sperati.

Servono elementi dotati tecnicamente e magari che conoscano già la Serie B o il calcio italiano, in maniera da non dover sprecare ulteriore tempo per integrarsi nel progetto tattico. Di questi in rosa non c’è rimasto più nessuno rispetto al recente passato ed al Ds Stefano Trichera spetta il compito di intervenire sul mercato, pur in base alle risorse disponibili, per completare il gruppo e affrontare la Serie B con maggiori certezze e meno scommesse.

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