LECCE – Domenico Progna, ex difensore dei giallorossi, ha parlato alla Gazzetta di Lecce dell’ambiente salentino alle prese con l’ancora recente retrocessione in Serie B, il ritorno di Pantaleo Corvino come Responsabile dell’area tecnica, le abilità da tecnico di Fabio Liverani e ciò che dovrà, a suo dire, circondare le gemme della rosa leccese per puntare ad un rapido ritorno in massima serie.
BASI SOLIDE – “Il Lecce vanta una colonna portante di caratura non indifferente composta da 14 calciatori molti dei quali già protagonisti del salto in Serie A. È davvero una base solida su cui poggiare il futuro del club salentino, che può essere subito protagonista in B e dare linfa al progetto. Io costruirei la squadra attorno al play Petriccione, una certezza. Come lo sono anche Falco e Mancosu, ma mi rendo conto che è difficile trattenere tutti. E poi mancherebbe solo una punta con la fame di La Mantia, il cui apporto è stato importantissimo”.
RITORNO-CORVINO – “Meluso non ha fatto male con il Lecce, anzi, e le colpe della retrocessione non sono sue. Al Lecce è solo mancata l’abilità di far bene negli scontri diretti post-lockdown. Credo però che la scelta di puntare su Corvino sia figlia della necessità, da parte dei salentini, di scoprire talenti che assicurino sempre più solidità al club e il direttore è maestro in questo. Credo che è ciò che il club vuole da lui”.
LE QUALITÀ DI LIVERANI – “Le qualità del mister sono indiscutibili, ormai è una garanzia. Penso inoltre che abbia tratto grandi insegnamenti da questa prima stagione in Serie A, soprattutto per quanto concerne la fase difensiva. Sono sicuro che potrà fare ancor meglio in futuro”.