LECCE (di Gavino Coradduzza) – Da un possibile calcio di rigore non concesso a favore del Lecce (siamo al 95°) prende corpo una ripartenza del Bologna che trasforma un pareggio strameritato in una sconfitta assassina delle residue speranze. Due frazioni di gioco di sostanza e sapore diversi: primo tempo di marca rossoblù, ripresa a forti tinte giallorosse…

Il Bologna mette le carte in chiaro già dal fischio d’avvio; non intende fare regali né commuoversi per la precaria posizione di classifica dei salentini. Ai rossoblù basta un solo minuto di gioco abbastanza ordinato ed intenso per costruire il primo gol propiziato dallo sgusciante Barrow e firmato, comodamente, dal vecchio volpone Palacio: il Lecce è molliccio, non è ancora entrato nel clima partita…

Quattro minuti di gioco ed è Tachtsidis a spalancare un invitante corridoio a beneficio di Soriano consentendogli una incursione conclusa (ancora comodamente) con una rasoiata che fa 2-0. Solo quattro minuti, dunque, per prendere atto che la squadra che, come ampiamente sbandierato, doveva giocare con il coltello tra i denti è ben lontana dalla immagine di quel manipolo di guerrieri che doveva dar sostanza e corpo alle speranze di salvezza. Il Lecce è costantemente in balìa della squadra di Sinisa Mihajlovic che gioca con precise geometrie, varietà di temi, ritmo adeguato e pericolosità sparsa qua e là. Manovre avvolgenti alternate ad insidiose percussioni verticali e Gabriel non può stare tranquillo…

Sembra quasi che sia il Bologna ad inseguire le opportunità di salvezza e non il Lecce che continua a subire quasi fosse stordito dall’uno-due degli avversari; una situazione sconcertante. I primi trenta minuti sono dunque completamente gestiti dagli emiliani che sono avanti di due gol e hanno costruito almeno tre o quattro limpide occasioni da rete cui si aggiunge un palo pieno del solito Barrow

Sul fronte opposto si registra solo una bella iniziativa di Falco che, con un sinistro a giro (il suo pezzo forte), sfiora l’incrocio dei pali. Ma nei minuti finali il Lecce sembra recuperare reattività, coraggio ed iniziativa a fronte di un Bologna forse pago, o forse stanco; è Mancosu, di petto, ad accorciare le distanze quasi al fischio dell’intervallo…

La ripresa vede i giallorossi ripartire con grinta e lucidità; il gol del capitano potrebbe aver incoraggiato il gruppo che ora punta decisamente al pari ed oltre. L’aria è cambiata, ora è un’altra partita: il Bologna non può più fare i propri comodi e deve stare molto attento alle ricorrenti folate di Falco e compagni; il Lecce crede nella rimonta; fa avanzare il proprio baricentro mettendo anche in conto il pericolo di offrire qualcosa alle possibili ripartenze dell’avversario…

Rispoli, Petriccione e Majer sostituiscono Donati, Tachtsidis e Saponara: il Lecce insiste ed offre a Mancosu la palla del 2-2, ma la conclusione è centrale come la girata di testa di Lapadula ben servito da Rispoli. E allora spetta a Falco (21°) e al suo sinistro che si insacca sotto la traversa il compito di riportare il punteggio nel giusto alveo. Il Bologna sembra sparito dal campo, il Lecce imperversa; i sussulti si susseguono: Mihajlovic chiede ai suoi di ritrovare il nerbo dimostrato nella prima frazione e sostituisce Soriano con Santander; Liverani toglie l’ex Paz e si affida alla freschezza di Meccariello.

Falco si dispera quando vede respingere sulla linea il suo ennesimo sinistro destinato al fondo della rete ed inizia così un finale da attentato alle coronarie. Il Lecce vuole a tutti i costi i tre punti e si offre generosamente al contropiede della squadra di casa. Come raccontato in avvio di commento, è da un episodio assai dubbio in area felsinea che nasce la scorribanda finale che consegna la vittoria al Bologna: Barrow, tra i migliori in campo, firma il successo che assesta una tremenda bastonata alle residue speranze di salvezza della squadra giallorossa…

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