LECCE – Dopo la conclusione della 13ª giornata del campionato di Serie A sono giunte puntuali le decisioni del Giudice Sportivo. In particolare, è costata cara la rissa avvenuta nei minuti finali di ieri pomeriggio al “Via del Mare” durante il match Lecce-Cagliari sia all’attaccante Gianluca Lapadula, che al portiere ospite Robin Patrick Olsen.

Una decisione che, in casa giallorossa, era temuta già da ieri come paventato in conferenza stampa da mister Liverani e dal Ds Meluso. Il numero 9 giallorosso è stato infatti squalificato per 2 giornate, oltre che al pagamento di un’ammenda di 10.000 Euro. Salterà, pertanto, sia la trasferta di sabato sera allo stadio “Franchi” contro la Fiorentina, che l’impegno casalingo dell’8 dicembre con il Genoa, sua ex squadra di provenienza.

Anche peggio è andata al portiere cagliaritano che dovrà restare fermo per ben 4 turni a causa delle plateali proteste e delle frasi irriguardose rivolte verso l’arbitro Maurizio Mariani, il IV Uomo Niccolò Baroni e verso il pubblico leccese presente in Tribuna Centrale mentre abbandonava il terreno di gioco. Anche per lui è scattata una multa di 10.000 Euro.

Tra l’altro, come si legge nel comunicato ufficiale, anche l’attaccante Diego Farias è stato ammonito (prima sanzione) e multato di 2.000 Europer aver simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria” in occasione del contatto con un difensore avversario che, dalle immagini tv, è parso invece esserci tutto.

Inoltre, il Cagliari perde per squalifica anche il difensore Fabrizio Cacciatore, che resterà fermo per una giornata a causa del fallo di mano su inzuccata di Andrea La Mantia che ha impedito al’attaccante salentino di segnare un gol a portiere battuto. Da lì sono poi scaturiti il calcio di rigore segnato da Lapadula e la conseguente rissa con Olsen.

Tra le altre decisioni del Giudice Sportivo ci sono da registrare le squalifiche per una giornata anche di Jajalo dell’Udinese, di Missiroli della Spal, Toloi dell’Atalanta e di Zaniolo della Roma. Inflitta infine una ammenda di 10mila euro al Milanper avere suoi sostenitori, al 48° del primo tempo, intonato cori insultanti di matrice territoriale nei confronti della tifoseria avversaria” (Napoli, ndr).

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