LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Lecce-Roma, gara segnata dall’episodio del gol ospite, tra i salentini vedono ottenere buoni voti, nonostante la sconfitta, il solito Pippo Falco, Marco Calderoni e Luca Rossettini. Dietro la lavagna, invece, Giannelli Imbula e Yehven Shakhov che non danno il cambio di passo nel momento clou della gara.

GABRIEL: Qualche uscita un po’ troppo allegra fa sobbalzare anche Liverani, oltre che i compagni ed i tifosi leccesi. In qualche modo disinnesca però le azioni degli ospiti. Grave tuttavia l’errore sulla rete di Dzeko, ma si fa in parte perdonare parando il rigore a Kolarov. VOTO: 5,5

RISPOLI: In netta crescita rispetto alle precedenti uscite. Concede un po’ troppo spazio a Kolarov in fase di non possesso, ma poi parte a razzo spingendosi in attacco palla al piede, creando pericolose superiorità che i compagni non capitalizzano. Meno brillante nella ripresa, anche se prova a dare lo stesso il massimo in fase offensiva pur senza troppa lucidità. VOTO: 6

LUCIONI: Bada con mestiere alle puntate centrali degli avanti romanisti e concede il minimo sindacale agli uomini di Fonseca. Si perde però Dzeko nell’azione del vantaggio romanista. Suo il tocco di mano (con ammonizione) che porta al rigore parato da Gabriel. VOTO: 5,5

ROSSETTINI: Buona l’intesa con il compagno di reparto con cui si aiuta nei raddoppi su Dzeko. Fa il suo senza essere appariscente, ma concreto VOTO: 6

CALDERONI: Splendido il duello che ingaggia sul suo versante con Pellegrini e Kluivert che anticipa spesso facendo ripartire in velocità la squadra salentina. Spina nel fianco da quelle parti per i romanisti. VOTO: 6,5

MAJER: Solita grinta in mediana dove corre per due per recuperare sui portatori di palla della Roma che cercano di arrivare in area per vie centrali. Si macchia dell’errore in disimpegno che innesca l’azione da gol della Roma.  VOTO: 5,5

TACHTSIDIS: Tampona a dovere lì nel mezzo quando l’avversario preme e prova a sfondare. Dà ordine al giro-palla giallorosso e finché ha energie prova a innescare gli attaccanti. Poi viene avvicendato. VOTO: 6

→  (dal 62′) IMBULA: Troppo compassato quando ha la sfera tra i piedi, rallenta eccessivamente la già stanca manovra leccese che invece avrebbe bisogno di fiammate. VOTO: 5

PETRICCIONE: Nel primo tempo è tra i più dinamici del Lecce. Ha subito sul destro la palla per segnare ma calcia debole. Si fa però apprezzare nei recuperi e sulle ripartenze. Generoso fino alla fine anche se stanchissimo. VOTO: 6

MANCOSU: Appare appannato a causa degli impegni ravvicinati che gioca dando il massimo. Sono comunque sue le più clamorose palle-gol che il Lecce crea nel primo tempo. Per tre volte potrebbe battere Pau Lopez ma la mira non è quella dei giorni migliori. Viene avvicendato in avvio di ripresa per rifiatare in panchina. VOTO: 6

→  (dal 51′) SHAKHOV: Entra e va a piazzarsi trequartista, ma anche lui non offre spunti veloci per impensierire la retroguardia della Roma e spreca preziosi possessi palla. VOTO: 5

FALCO: Spunti notevoli quando ha campo libero per sviluppare la manovra leccese in velocità. Offre a Mancosu un assist sontuoso che il capitano non capitalizza per poco. Applausi scroscianti dai suoi tifosi quando manda in tilt la difesa avversaria con rapidissime ripartenze. Nel secondo tempo cala e il Lecce perde smalto, pur restando sempre il più attivo dei suoi. VOTO: 6,5

BABACAR: Prezioso sia in attacco, che nel recuperare palloni tra le linee in fase di non possesso. Tiene in apprensione Florenzi partendo dalla fascia sinistra del fronte d’attacco salentino. Cala alla distanza e lascia il posto a La Mantia, ma è troppo isolato e defilato per far male alla difesa della Roma nel momento in cui serviva recuperare lo svantaggio. VOTO: 6

→  (dal 51′) LA MANTIA: Poco più di un quarto d’ora per lui. Guadagna qualche buona punizione e nulla più. S.V.

All. LIVERANI: Buona l’interpretazione della gara da parte dei suoi ragazzi, ma le idee annebbiate sotto porta, un attacco sterile e leggero, oltre alla forma non ottimale di chi subentra dalla panchina, hanno impedito di avere quella brillantezza necessaria a recuperare lo svantaggio. Il “Via del Mare” si conferma tabù, ma stavolta c’è almeno la prestazione. VOTO: 6

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