LECCE (di Pierandrea De Carlo e Riccardo Miglietta)* – Torino e Lecce tornano ad affrontarsi lunedì in massima serie. L’ultima volta in assoluto accadde 7 anni fa nel terzo turno di Coppa Italia, match vinto dai granata per 4-2; era il “primo” Lecce di Serie C. L’ultimo confronto in Serie A risale, invece, alla stagione 2008/2009, dove al “Via del Mare” le due compagini diedero vita ad un pirotecnico 3-3, con doppietta di Gianni Munari per i giallorossi, mentre all’andata si imposero i piemontesi per 3-0. Nel corso della storia recente delle due società ci sono diversi giocatori che hanno vestito l’una e l’altra maglia. Ad oggi si segnalano i leccesi Luca Rossettini, Panagiotis Tachtsidis, mentre nella formazione granata milita il portiere Antonio Rosati.
Qualche calciatore è rimasto nel cuore di entrambe le tifoserie, qualcun altro ha lasciato il segno solo in una delle due. Altri ancora sono finiti nel dimenticatoio per ambo le parti. In quest’ultima categoria rientra probabilmente Lys Gomis, giovane portiere di belle speranze nella primavera Granata insieme a due suoi fratelli, che non ha mantenuto le attese, girovagando per lo “Stivale” in prestito e finendo nella stagione 2016/’17, a titolo definitivo, nel Salento dove la continua staffetta con Bleve non gli ha giovato, per poi finire in prestito alla Paganese, che a fine stagione ne riscattò il cartellino.
Al contrario, rimane nella memoria del popolo granata Giuseppe De Feudis, autore del gol decisivo per la promozione del Toro in Serie A contro il Modena nel campionato 2011/’12. La sua esperienza in giallorosso, nell’anno con Piero Braglia sulla panchina leccese, si chiuse invece dopo una sola stagione, in cui alternò infortuni ad alcune prestazioni non esaltanti. Un solo gol il suo score personale, messo a segno in un Lecce-Paganese del 24 aprile 2016, in cui realizzò la rete del successo al 59′.
L’ex granata che ha dato una spallata decisiva alla sua carriera in giallorosso è certamente Cristiano Lucarelli, che a Lecce, sotto la guida di mister Alberto Cavasin, ha totalizzato 27 gol in due stagioni in Serie A (59 presenze totali), diventando allora il giocatore con più gol segnati in massima serie dei salentini (record battuto successivamente da Chevanton). Approda nell’anno successivo al Torino totalizzando 10 gol in altrettante stagioni, scegliendo di seguire il cuore tornando poi nella “sua” Livorno. Suo, tra l’altro, il gol decisivo con cui il Lecce espugnò Torino (1-2) il 9 gennaio 2000, unica affermazione dei salentini in Piemonte.
Insieme a Lucarelli, citazione d’obbligo per il “sindaco” Alessandro Conticchio, indimenticato centrocampista umbro che a Lecce ha lasciato ricordi indelebili come il gol-vittoria nel derby contro il Bari in Serie A del campionato 1999/2000. Compagno di squadra dello stesso attaccante livornese, lo ha poi seguito anche come vice-allenatore nelle esperienze a Messina e Catania. Nell’ultimo ritorno al “Via del Mare“, il presidente Sticchi Damiani lo premiò con una maglia commemorativa che fece scappare qualche lacrimuccia a colui che seppe conquistarsi anche la stima dei supporters torinisti.
Arrivando al 2010, non ci si può certo dimenticare di David Di Michele, etichettato come mela marcia al Toro e diventato autentico trascinatore, da Gennaio, della squadra di De Canio che centrò in quella stagione la vittoria del campionato di Serie B; rimane in Salento altri due anni in massima categoria, contribuendo alla salvezza poi cancellata dal nefasto Bari-Lecce nel 2011.
Un ricordo lontano, ma sempre vivo nella memoria di tutti i tifosi leccesi, lega l’allora giovane Ezio Rossi alla tragedia di Michele Lorusso e Ciro Pezzella. Prima di tornare in maglia granata, il forte difensore fu ceduto in prestito gratuito al Lecce a seguito della prematura scomparsa dei due sfortunati difensori giallorossi in un incidente stradale. Qui ottenne al primo colpo la prima storica promozione in Serie A dei giallorossi del presidente Jurlano con Eugenio Fascetti in panchina, cementando con la città un rapporto di stima e affetto che dura ancora oggi.
Nel tragitto Torino/Lecce c’è stato anche l’attaccante Ezio Panero, famoso per i suoi gol in pieno recupero che ne fecero un bomber della Provvidenza e che a Lecce ha giocato in due esperienze: la prima tra il 1986 ed il 1988, mentre la seconda fu nella stagione 1990/’91.
Senza dimenticare la doppia militanza del portiere Giuliano Terraneo, del difensore Giacomo Ferri, dell’attaccante Elvis Abbruscato o del fantasista Riccardo Maspero, una citazione la merita anche Cesare Bovo, che nel frattempo ha appeso le scarpette al chiodo, diventando uno dei collaboratori di mister Fabio Liverani nell’attuale organigramma tecnico della prima squadra. Lui è stato protagonista prima ad inizio carriera e poi lo scorso anno in giallorosso, ma nel mezzo annovera una lunga militanza in casacca granata.
C’è poi un giocatore che ha saputo far battere forte i cuori dei propri supporters e risponde al nome di Andrea Ardito. Il centrocampista viareggino ha indossato la maglia del Lecce per 48 volte tra il 2007 ed il 2009. Era giunto nel capoluogo salentino proprio dal Torino con cui aveva giocato 60 partite nel precedente biennio 2005-2007. In entrambe le esperienze non ha segnato neppure un gol, ma il suo temperamento e la voglia di lottare ne hanno fatto un beniamino delle due tifoserie. Oggi fa l’allenatore e guida il Seregno, formazione lombarda che sta disputando il torneo di Serie D.
Chiudiamo con un altro doppio ex, Giuseppe Vives, capitano e leader sia del Lecce, che del Torino. Mediano dai piedi buoni, dopo aver disputato 5 stagioni ad alti livelli tra Serie A e B (ben due promozioni) in maglia giallorossa, ha raggiunto l’apice della sua carriera nel Toro, arrivando a potersi giocare le sue carte in Europa League, nella stagione 2014/2015, esperienza culminata con la storica vittoria al “San Mamès” di Bilbao.