LECCE – L’idea di dover sborsare oltre 600.000 Euro tra IVA non versata e le relative sanzioni non va giù al presidente Saverio Sticchi Damiani che ritiene ingiusto che debba essere l’attuale dirigenza dell’U.S. Lecce a far fronte al pagamento di quella cifra. Per tale ragione, il numero uno del club di via Costadura ha anticipato ai colleghi del Quotidiano di Lecce che intende presentare ricorso contro tale richiesta arrivata nella sede della società giallorossa a fine maggio scorso.
L’idea dell’avvocato Sticchi Damiani è che ad accollarsi questo esborso dovrà essere l’allore presidente Savino Tesoro, per eviatare che il sodalizio salentino venga ulteriormente danneggiato dal pagamento di una cifra importante che andrebbe ad incidere negativamente sulla campagna acquisti per rinforzare la squadra giallorossa nel frattempo tornata in Serie A dopo un’assenza di oltre 7 anni.
Le alternative tra cui l’U.S. Lecce può decidere sono diverse: pagare subito i 614.000 Euro in un’unica soluzione in attesa di dirimere la controversia nelle sedi opportune, oppure presetare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni. In tal caso, per procedere secondo questa soluzione la società di via Costadura dovrebbe comunque versare un terzo della somma (circa 70.000 Euro) tra interessi ed imposte varie ed intraprendere il tortuso iter.
Inoltre, si potrebbe procedere anche presentando istanza di riesame degli atti in autotutela in modo che l’Agenzia delle Entrate ridetermini in parte, se non del tutto, gli elementi che hanno portato all’accertamento tributario, ma in questa maniera non si potrebbe contare sulla sospensione dei termini del pagamento dell’importo dovuto al Fisco.
Se invece l’attuale proprietà decidesse di non intervenire in alcun modo, la procedura di recupero forzato degli importi in questione diventerebbe esecutiva un mese dopo la scadenza dei termini per la presentazione dell’eventuale ricorso, ma le cifre sarebbero maggiorate da ulteriori interessi di mora e oneri di riscossione.