LECCE – Novantanove presenze, quarantuno reti segnate e l’etichetta di uomo-squadra di due stagioni del Lecce. Basterebbero questi dati a sintetizzare chi è Simone Tiribocchi e cosa ha rappresentato per il club giallorosso, dove ha militato per due stagioni e mezzo dal 2007 al 2009 centrando una promozione in Serie A maturata nella notte della finale play-off con l’Albinoleffe. Con Elvis Abbruscato rappresentava una coppia formidabile, non replicata nella massima serie successiva, dove la doppia cifra (11 gol) non bastò a evitare la retrocessione.

Il biglietto da visita è importante, eppure recentemente Tiribocchi rischia di rimanere nei ricordi dei fans per altro. Qualche mese fa, nei panni di commentatore tecnico per DAZN, ha raccontato Brescia-Lecce. Al variegato e puntiglioso popolo dei social non sono andate giù delle letture tecniche dell’ex punta, attaccato da una minoranza di tifosi accecati dalla delusione per il passo falso del “Rigamonti” e tacciato di faziosità a favore dei lombardi.

Il Tir, lunedì scorso, è intervenuto in diretta durante la trasmissione radiofonica 99°minuto di Radio Studio 99. Tra gli argomenti trattati, naturalmente, si è parlato anche dell’episodio, minimizzato dal protagonista.

Non mi stancherò mai di dire che amo Lecce e i suoi tifosi-esordisce Tiribocchi-. Però devo dire una cosa che mi è molto dispiaciuta, ovvero le critiche ingenerose dopo il mio commento tecnico su DAZN di Brescia-Lecce. Dopo quella partita ci sono state grandi polemiche . Sono stato accusato di una telecronaca faziosa pro-Brescia, il che è assurdo perché è chiaro che io tifo e tiferò sempre per il Lecce e in aggiunta, da ex attaccante dell’Atalanta, di sicuro non sono amatissimo dai sostenitori bresciani né potrei mai tifare per i biancazzurri. Quella sera ho fatto semplicemente il mio lavoro, dando la mia opinione sul match e commentandolo da professionista, senza andare in favore dell’una o dell’altra squadra. Mi dispiacerebbe molto che il rapporto con alcuni tifosi salentini o il loro ricordo di me si sia rovinato per un qualcosa che non esiste e che non ha motivo di esistere. Perché il mio desiderio per questa stagione è solo uno, ovvero la promozione del Lecce in Serie A“.

Il salto nella massima Serie è stato centrato da Tiribocchi a Lecce nel 2008 con una cavalcata non priva di momenti difficili: “E’ stata un’esperienza unica, bellissima, ma fatta anche di momenti difficili. Come il derby perso con il Bari che ci ha messo in difficoltà sia per cosa rappresenta per i tifosi quella partita sia perché non ci ha consentito di arrivare alla promozione diretta. Eravamo stati costruiti per arrivare primi, e per episodi ci siamo dovuti accontentare della A attraverso i playoff, senza dimenticare che avevamo di fronte due grandissime avversarie come Chievo e Bologna. Reagimmo a quel brutto momento con grande carattere, concentrazione, e voglia di vincere e di far gioire la nostra gente. Quanto successo ai playoff fu il giusto raccolto per quanto seminato. L’ho sempre detto, Lecce è stata, assieme a Bergamo, la piazza in cui mi sono trovato meglio, in cui ho reso di più, e che dunque ricordo meglio. Certo, ho avuto grandi gioie anche con Chievo e con il Siena, dove ho contribuito a portare i bianconeri per la prima volta in Serie A. Ai colori giallorossi mi sento legatissimo. Due anni e mezzo insieme, conditi da una promozione e da tanti gol, non si dimenticano mai”.

In un ideale salto nel tempo, Tiribocchi si “candiderebbe” per una maglia da titolare con Fabio Liverani, di cui ne esalta le capacità tecniche e il gioco espresso: “Mi sarei divertito tanto in questo Lecce, perché avrei toccato tanti palloni e di conseguenza avrei avuto molteplici palle gol. Marcature che ho comunque realizzato, e anche tante, con Papadopulo, il quale aveva tutta un’altra idea di calcio rispetto a mister Liverani. Differenti modalità per arrivare allo stesso obiettivo, ovvero i gol e dunque la vittoria, cosa che in quella stagione abbiamo fatto tanto e bene”.

Il – famigerato – Brescia ha però delle chance in più nel rush finale del campionato, dove il Lecce dovrà anche guardarsi alle spalle: “Il Brescia lo vedo come principale favorito per il primo posto semplicemente perché è in vetta con più punti di vantaggio e, rispetto al Lecce, anche con una gara in più da giocare. I biancazzurri di Corini stanno inoltre dimostrando grande continuità e di questo passo potrebbero arrivare allo scontro diretto avendo due risultati su tre a disposizione per mantenere la vetta, quindi credo che per Mancosu e compagni sia più semplice fare la corsa sulle inseguitrici e cercare di terne lontane. L’obiettivo sarebbe arrivare al turno di riposo senza il rischio di essere scavalcati in classifica dal Palermo, che ad oggi sarebbe la principale rivale per la promozione. Si giocherà tutto sull’equilibrio dei pochi punti di distacco, punti che adesso pesano veramente tanto. Attenzione però a chi è ancora più dietro, perché Benevento e Verona su tutte potrebbero anche rientrare in gioco qualora andassero a vincere i rispettivi scontri diretti. E’ ancora tutto aperto e gli equilibri sono tutt’altro che definiti”.

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