LECCE – Parlare di scontro salvezza può sembrare riduttivo visto l’avvio del Lecce, ma, guardandosi indietro e soprattutto avanti, Lecce-Padova di domani sarà una gara il cui esito potrà parametrare i destini delle due squadre proprio in relazione a quest’obiettivo.
Per il Lecce, la sfida al club di Claudio Foscarini potrebbe essere un match-ball: raggiungere quota 29 sarebbe un gran bottino a una giornata dalla fine del girone d’andata. L’ipotetica quota 40 per la salvezza disterebbe soltanto 11 punti. Non è così invece per il Padova, penultimo in classifica a 7 lunghezze, una in più del Carpi ultimo. Acque agitate quindi per i biancoscudati, alle prese con una probabile rifondazione già dal mercato di gennaio.

Il parziale rifacimento della squadra è stato già caldeggiato in settimana dal presidente Bonetto e dal dg Zamuner, desiderosi di concludere delle operazioni in entrata già nella prima settimana della sessione invernale di calciomercato. Il pensiero condiziona anche lo sprint finale del 2018. “Inutile che ci nascondiamo, queste tre partite potranno condizionare anche il mercato. La squadra sta lavorando bene, sono moderatamente soddisfatto”, ha dichiarato Foscarini ieri. È evidente che si cercherà di salvare il salvabile nelle prossime gare.
Il ruolino di marcia del Padova riflette la situazione. Tre sconfitte nelle ultime tre partite (Carpi, Cosenza e Palermo) e due sole vittorie da inizio campionato. L’ultima gioia quattro turni fa: 2-3 ad Ascoli.
Foscarini però non nasconde un velo di ottimismo: “La squadra sta lavorando bene, sono moderatamente soddisfatto. Se ritroviamo lo spirito abbiamo la certezza di poter fare risultato. Bisogna dare un segnale, dobbiamo ripartire iniziando da Lecce. Ho fatto delle scelte tecniche, i ragazzi si stanno comportando benissimo, mi dà molto fastidio escluder qualcuno, ma ho necessità di giocatori con caratteristiche diverse”.
Il vento del cambiamento si sente già dalla diramazione della lista convocati. Oltre alle assenze per infortunio di Mandorlini, Ravanelli e Madonna e per squalifica di Cappelletti, spiccano le defezioni per scelta tecnica di Della Rocca (mediano 31enne fratello di Gigi Della Rocca, ex attaccante del Lecce ora in D al Sasso Marconi), Guidone e Sarno.

C’è incertezza anche sullo schieramento in campo. Foscarini confessa: “La difesa a tre? Se posso vorrei dare continuità sulla linea difensiva a quattro, ma ho provato anche la difesa a tre. Sono convinto che questa squadra possa fare di più rispetto a quanto abbiamo fatto sinora. Partiamo per Lecce con tutti a disposizione a parte i lungo-degenti, poi c’è Clemenza che non è al meglio. Le prestazioni della squadra non mi soddisfano né sul piano tattico né sul piano tecnico”.
E poi il giudizio sul Lecce e sulla scorsa prestazione del Padova contro il Palermo: “Il Lecce è una delle squadre che propone il miglior calcio e dopo il passo falso fatto a Brescia avranno la rabbia e la voglia per il riscatto. Peraltro secondo me non avrebbero nemmeno meritato di perdere. Contro il Palermo il Padova nel primo tempo la squadra mi è piaciuta, ma le partite durano due tempi e non possiamo permetterci di durare solo 45 minuti”.

Davanti a Perisan, l’ex Contessa dovrebbe essere il perno sinistro del quartetto difensivo con i centrali Capelli e Trevisan e Zambataro a destra. Uno tra Minesso, Mazzocco e Belinghieri, quest’ultimo favorito, agirebbe da trequartista con alle spalle gli esperti Pulzetti e Pinzi e il giovane Clemenza. Il peso dell’attacco graverà quasi sicuramente sulle spalle di Capello (bomber del Padova l’anno scorso in Lega Pro) e Bonazzoli; in seconda battuta Foscarini potrebbe avvalersi degli inserimenti veloci di Marcandella e Cisco.