COSENZA (di Gabriele De Pandis) – Cosenza-Lecce non è mai un incrocio banale, e la serata di oggi conferma lo spettacolo del calcio e della Serie B. Il 2-3 finale premia il maggiore cinismo del Lecce, e la tranquillità nel finale una volta pagata la rimonta da parte dei padroni di casa. È stata una partita strana, piena di cesure, vissuta a fasi alterne. Resta comunque il riscatto in grande stile dopo la sconfitta di Pescara, in casa di una squadra ferita, ma pericolosa soprattutto in casa. Agli uomini di Piero Braglia non è bastata la buona volontà: stare sotto 0-2 dopo un quarto d’ora fa male, ed è ancor peggio rimanere a secco dopo aver ripreso la partita.
Il Lecce domina assolutamente l’avvio di partita. Gli uomini in maglia bianca hanno facilità di gioco e palla al piede vanno a mille. Se si aggiunge poi la supremazia offensiva di La Mantia e Palombi il 2-0 dopo un quarto d’ora è fatto. Il Cosenza sale lentamente dal 20’ in poi, ma ogni azione orchestrata da Arrigoni e Petriccione e condotta sulle corsie fa male al quintetto difensivo di Braglia; neanche il recupero di D’Orazio sulla sinistra basta a contenere. Di Piazza, ex col dente avvelenato, non beneficia dei cross che piovono in area e paga un imperioso Lucioni. La crescita della squadra di Braglia raggiunge l’apice con le due occasioni colte da Pascali e le numerose palle in area pulite dalla difesa del Lecce, che soffre, a tratti rintanata dal pressing alto.
Gli ingressi di Baez e Maniero (fuori Di Piazza tra i fischi) sbilanciano ancor di più in avanti il Cosenza, che passa al 4-2-3-1. Liverani cerca il colpo ad effetto con Falco per La Mantia ma i rossoblù macinano gioco, palle-gol, azioni e possesso palla. Manca Mancosu, visibilmente stanco e dal passo non lucido, sembra avulso dal match. La prestazione-no del sardo penalizza il Lecce soprattutto nelle fasi concitate di inizio secondo tempo, quando la situazione rispetto all’avvio si capovolge totalmente e i Lupi sembrano avere due marce in più. Con la temperatura alta, sono gli episodi, pazzeschi, a scrivere la pazza storia del finale. Dopo la rete, il lavoro sporco di Tabanelli trascina il Lecce.
LA PARTITA- Braglia mischia ancora le carte e schiera i suoi con il 3-5-2; Corsi e D’Orazio sono chiamati al doppio compito e Garritano, deputato al primo pressing su Arrigoni, rinforza la linea mediana. In attacco duo Tutino-Di Piazza, che a sorpresa supera Maniero gioca dall’inizio contro la sua ex squadra. Liverani, orfano degli squalificati Calderoni e Meccariello, sposta Venuti a sinistra ma recupera Lucioni al centro.
Arrigoni inaugura il tabellino delle occasioni con un’inzuccata alta su calcio d’angolo (4’) ma il Lecce passa all’8’ con la saetta di Venuti, imparabile per Saracco dopo l’azione prolungata di La Mantia; Cosenza troppo rinchiuso in area e lento ad uscire sul servizio orizzontale del 19 giallorosso. La banda Liverani suggella la supremazia territoriale e, in ripartenza, graffia ancora. Ribaltamento di Petriccione, imbucata per Palombi, controllo e tiro a giro che beffa Saracco, non esente da colpe. E al 18’ l’ex Salernitana getta al vento il tris dopo una deliziosa combinazione La Mantia-Mancosu. Vigorito sventa lo stacco imperioso di Pascali al 33’ (replica pericolosa di un primo sussulto al 30’).
Il Cosenza preme anche in avvio di ripresa, Garritano manda a lato di poco e Baez indirizza di testa su Vigorito. Bruccini al 62’ manda sull’esterno della rete. Tutino, al 67’, mette in rete l’1-2 di testa e Maniero coglie la traversa un minuto dopo. Liverani si chiude con Cosenza, Braglia manda in campo Baclet. Il “San Vito-Marulla” s’infiamma ma Armellino mastica una preziosa occasione nel cuore dell’area al 73’. Saracco si riscatta chiudendo un contropiede Falco-Palombi al 74’. Il finale è vibrante. Tutino completa la rimonta al 35’ ma Falco taglia in due lo schieramento di casa e trafigge ancora Saracco con un fendente rasoterra. Tanta tensione nelle battute finali ma non succede più niente.
Il tabellino: Cosenza-Lecce 2-3
Cosenza (3-5-2) Saracco; Pascali, Dermaku, Legittimo; Corsi, Bruccini, Mungo, D’Orazio (1’st Baez); Garritano (26’st Baclet); Tutino, Di Piazza (1’st Maniero). A disposizione: Cerofolini, Perina, Palmiero, Perez, Baclet, Varone, Maniero, Bearzotti, Verna, Salines, Baez. Allenatore Piero Braglia
Lecce (4-3-1-2): Vigorito; Fiamozzi, Lucioni, Marino, Venuti; Tabanelli, Arrigoni, Petriccione (18’ st Armellino); Mancosu (25’ st Cosenza); La Mantia (6’ st Falco), Palombi. A disposizione: Bleve, Milli, Di Matteo, Lepore, Torromino, Haye, Dubickas, Tsonev, Armellino, Scavone. Allenatore Fabio Liverani
Marcatori 7’ pt Venuti (L), 12’ Palombi (L), 22’ st Tutino (C ), 35’ st Tutino (C), 37’ st Falco (L)
Ammoniti Arrigoni 33’ pt (L), Mancosu (L) 12’ st, Pascali (C) 18’ st, Dermaku (C ) 40’ st
Arbitro Juan Luca Sacchi di Macerata
Assistenti Vito Mastrodonato di Molfetta e Marco Chiocchi di Foligno
IV Ufficiale: Gianpiero Miele di Nola
Note: pomeriggio fresco, temperatura 16 °C, terreno di gioco in buone condizioni.
Recuperi 0’pt, 4’st