fabio-liveraniLECCE (di Gavino Coradduzza) – Si può parlare di un Lecce a lungo sottomesso dalla Fidelis Andria e non soltanto sul piano caratteriale? Certo che sì; e non si va fuori tema… Un Lecce in balìa dell’avversario, sballottato qua e là da un’Andria rediviva dai fondali della classifica, ha fracamente stupito e assai… Motivi e giustificazioni? Siamo pronti ad ascoltare, ma che non si tratti, per favore, delle solite amenità tipo sfortuna o arbitraggi…

mancosu-cosenzaPuò essere, direi anche probabile, che la lunga e vincente galoppata della squadra di Liverani ci abbia abituati male (bene, si intende), che altrettanto ci abbia viziato quel Mancosu collezionista di risolventi capolavori balistici; fatto è che questo Lecce, a lungo soggiogato dall’Andria, è parso davvero squadra non meritevole della pioggia di elogi che l’ha sommersa nelle ultime settimane… Il pareggio conseguito nel corso dei minuti di recupero non può essere, di per sè, motivo di modifica del giudizio complessivo francamente sotto la sufficienza, punto conquistato a parte…

Buon inizio dei padroni di casa che si fanno molto pericolosi già al sesto minuto; la classifica ci ricorda che si tratta del più classico dei testa-coda: Lecce in testa, Andria in coda. E tuttavia, a dispetto dei numeri, il volto più calcisticamente apprezzabile è quello dei padroni di casa: ordinati, sospinti da grande volontà e carattere, abbastanza sicuri anche se leggerini ed imprecisi in attacco, ma autoritari in difesa. Il Lecce fa invece trascorrere i primi dieci minuti studiando la partita, fino a quando Mancosu brucia la difesa di casa e scalda i guanti del portiere.

matteo-di-piazza-al-tiroLe lacune tecniche dei baresi, specialmente in attacco, sono evidenti e salvifiche per un Lecce che stenta ad arginare a prescindere dal solito palleggio arretrato dal quale tuttavia fuoriesce poca roba: non si riesce, di fatto, ad imbastire qualcosa che marchi la differenza con gli uomini allenati da Loseto; non un guizzo e pochissimi tentativi di indossare la casacca da primi della classe… I giallorossi, lo si sa bene, ci hanno abituati alle impennate improvvise e di elevata qualità; c’è da disputare tutto il secondo tempo confidando sulle inevitabili rampogne di Liverani nel chiuso dello spogliatoio, ed anche sul conseguente risveglio della intera squadra che, in verità, ha sonnecchiato quasi per l’intera prima frazione di gioco. Caturano e Di Piazza, monolitici e sempre in attesa di rifornimenti di qualità, non hanno creato problema alcuno alla difesa di casa; il resto, tutto il resto, in simbiosi…

davide-riccardiQuella personalità, quel carattere che Liverani aveva inoculcato nei suoi uomini, quell’organizzazione apprezzata nelle precedenti partite, è stata latitante per tutto il primo tempo. Ci si domanda allora quale oscuro sortilegio si sia insinuato nei giallorossi che, ancora in avvio di ripresa, rischiano ripetutamente il tracolo: Lattanzio, Scaringella, Mattera e non solo quei tre, sembrano giocatori (tanto per esagerare) giunti in prestito da Barcellona in occasione di questo derby; o più probabilmente è questo “palloso” Lecce a farli sembrare fenomeni o poco meno… Lecce sulle gambe e sulle spine e Andria che passa meritatamente in vantaggio. Sfiora anche il raddoppio, ma provvidenzialmente giunge il colpo di testa del giovane Riccardi a spargere un pochino di zucchero filato su una ciambella venuta male…

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