gabriele-gravina-serie-cLECCE – Sembrano inconciliabili le posizioni dei vertici della nuova Serie C e dell’AIC di Damiano Tommasi, che minaccia di scioperare in occasione dell’avvio del campionato (ultimo week end di agosto), mentre la Lega chiede “senso di responsabilità“. A seguito della proclamazione dello stato di agitazione dell’Associazione Italiana Calciatori, il presidente Gabriele Gravina ha pertanto scritto una lettera al presidente Tommasi invitandolo ad alcune riflessioni in ordine agli aspetti addotti a fondamento delle iniziative proclamate dalla componente rappresentativa dei calciatori. Il presidente del terzo campionato italiano ha invitato l’AIC a valutare argomenti, tra cui quello fondamentale di un nuovo “patto” sul riequilibrio delle risorse funzionali a tutto il sistema calcio, in ordine al quale tutti dovrebbero esprimere posizioni con prospettive che guardino a dare un futuro certo al sistema calcistico, al di sopra dei singoli interessi di parte.

La Lega Pro ha già avuto modo di dimostrare all’AIC il proprio impegno per fare formazione, di curare il post-carriera, di sperimentare nuove formule e di attivare modelli gestionali di avanguardia (ad esempio, il progetto “rating” ). Ciononostante, l’AIC ha preso una posizione che rischia di far riaprire problematiche già assodate, costringendo forse la Lega a rivedere decisioni di cui lo stesso Gravina si è fatto promotore per affermare logiche condivise nell’interesse del sistema calcio.

gabriele-gravina-pres-serie-cIl presidente Gravina nella sua missiva ha ricordato al suo omologo Tommasi le posizioni della Lega su alcuni argomenti centrali, come la possibilità di attivare i ripescaggi condivisa con la stessa AIC, la posizione della Lega che ha delineato norme più stringenti accolte nel C.U. 46/A del 10 agosto scorso. Per quanto riguarda il tema delle “liste” (Under ed Over, ndr) questo rappresenta un elemento portante di quella “mission” votata alla valorizzazione dei giovani da cui la Lega Pro non può arretrare. Infine, sul differimento dei termini, Gravina ha ricordato all’AIC il ricorso pendente dinanzi al Tar che riguarda la legittimità, nel quadro della gerarchia delle fonti, della normativa sportiva rispetto a quella statale in riferimento ai versamenti contributivi e, certamente, l’attività cautelare del nostro sistema ben vale uno slittamento di 3 settimane.

damiano-tommasi-aicLa Lega Pro si è incamminata in un ben delineato percorso di innovazione e cambiamento e può vantarsi – nonostante il momento di perdurante crisi economica, l’esponenziale crescita competitiva del contesto sportivo e l’irrigidimento delle normative di riferimento – di aver raggiunto alcuni importanti risultati sul piano della gestione sportiva e dell’immagine.

Ciò detto, lo stato di agitazione proclamato e la rinuncia alla partecipazione in Consiglio Federale, lungi dal portare benefici all’A.I.C., indebolisce tutti coloro che, come la Lega Pro, cercano di portare avanti una logica di sistema senza fare un discorso di esclusiva tutela dei propri interessi come tante volte abbiamo dimostrato. La Lega Pro, evidenzia Gravina nella lettera, ha ottenuto con la riduzione delle retrocessioni, il ripristino del format a 60 società per la stagione 2018/’19: ciò testimonia l’utilità di continuare a portare avanti le posizioni di Lega in Consiglio Federale seppur in minoranza. Infine, la Lega Pro resta aperta al confronto con tutte le componenti e chiede ai propri interlocutori di armarsi di senso di responsabilità nel considerare obiettivi di sistema.

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