pagelle paganese-lecceLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nelle pagelle di Paganese-Lecce si segnalano in positivo le prove di Simone Ciancio, Marco Mancosu, Abdou Doumbia e Salvatore Caturano. A guastare l’esorduio di Roberto Rizzo sulla panchina giallorossa cio ha però pensato Mirko Drudi che si è fatto espellere dopo 25 minuti di gara. I salentini portano a casa un pareggio in rimonta e con un uomo in meno che almeno dà morale e fiducia, proprio ciò che il neo-allenatore leccese voleva ottenere dall’ultima trasferta della regular season.

paganese-lecce-punizione-gol-firenzePERUCCHINI: Palesa ancora colpevoli incertezze sulle punizioni calciate dal limite. Nella prima occasione capitata ai padroni di casa (con Firenze) capitola, poi rischia di subire il raddoppio su tiro fotocopia dello stesso Firenze; l’arbitro quindi lo grazia per un fallo da rigore ancora sul numero 10 campano. Il tutto nella prima mezz’ora di gioco. Grandi riflessi nel secondo tempo su un’insidiosa conclusione a fil di palo che manda in corner. VOTO: 5

LEPORE: Finalmente torna all’antico e può agire sulla fascia destra partendo da dietro e provando a spingere come lui sa fare. L’espulsione di Drudi ne limita le discese, ma appare rinfrancato nel vecchio ruolo a cui Rizzo lo riporta. VOTO: 6

DRUDI: Sfiora l’eurogol in apertura di match con una conclusione da oltre 40 metri, ma è la sola perla dui una gara che per lui dura appena 25 minuti a causa del doppio cartellino giallo che si vede sventolare davanti agli occhi per altrettanti inutili falli che portano al gol di Firenze e al possibile raddoppio. Con la sua uscita dal campo e col Lecce già in svantaggio, il match prende tutta un’altra piega e, soprattutto, i giallorossi perdono l’unico difensore di ruolo. VOTO: 4

CIANCIO: Si deve sacrificare in un ruolo che non gli è congeniale e lo dimostra il mezzo pasticcio che commette in avvio di ripresa con Perucchini a cui tuttavia rimedia in extremis, ma lo fa con grande spirito di sacrificio e concentrazione. Fa insomma quel che può con dignità e va vicino al gol su calcio d’angolo il che, se fosse successo, sarebbe stato davvero degno di menzione visto che i salentini non hanno finora realizzato una sola rete su corner. VOTO: 6

VITOFRANCESCO: Agisce sulla fascia mancina e deve ben presto ammainare bandiera costretto com’è più a difendere che ad offendere. Fa il suo compitino senza sbavature. VOTO: 6

MANCOSU: Il suo rientro in squadra è uno dei pochi segnali positivi di questa infausta fase della stagione giallorossa. Deve ritrovare il ritmo-gara ma il carattere e la grinta che ci mette è una garanzia in chiave play-off. VOTO: 6

ARRIGONI: Torna in principio di partita a giostrare a centrocampo ma, dopo il rosso a Drudi, deve ricimentarsi nell’insolito ruolo di centrale di difesa. L’esperimento obbligato impedisce però al Lecce di giovarsi del suo fosforo. VOTO: 6

COSTA FERREIRA: Si fa fatica a comprendere le ragioni della sua involuzione tecnico-tattica. Non innesca mai la manovra della sua formazione e si arrangia in copertura, ma è solo un lontano ricordo del bel giocatore ammirato appena arrivò alla corte del Lecce. VOTO: 5

paganese-lecce-gol-doumbiaDOUMBIA: Padalino lo aveva definito una sua personale scommessa vinta. Lui inizia in maniera abulica la gara al “Torre” facendosi notare solo per una conclusione alle stelle da buona posizione, ma poi s’inventa un gran tiro che beffa a spiovere Liverani e regala alla compagine salentina il pareggio. VOTO: 6 —> (dall’89’) MAIMONE: Scampoli di gara per blindare il pareggio nei minuti finali della sfida. S.V.

paganese-lecce-rigore-non-dato-a-caturanoMARCONI: Parte da titolare ma riceve davvero pochissimi palloni da poter sfruttare. Le vicende del match lo portano a trascorrere quasi un’ora di gioco anonima, quindi lascia il posto al bomber della formazione leccese. VOTO: 5,5 —> (dal 52′) CATURANO: Entra e rischia di trasformarsi nell’uomo della provvidenza: coglie un palo su gentile omaggio del portiere campano, poi a tempo scaduto si vede negare un rigore siolare dall’arbitro mentre stava per concludere a botta sicura in porta. Pur giocando a ridosso e non nel cuore dell’area avversaria, si dimostra in ripresa e ciò lascia ben sperare per il futuro. VOTO: 6,5

PACILLI: Viene sacrificato per rimediare all’espulsione di Drudi. Non la prende benissimo, ma era una delle poche mosse che Rizzo poteva fare. Ad ogni modo, nella mezz’ora e poco più in cui resta sul terreno di gioco si segnala solo per un tiro dalla distanza parato agevolmente dal numerio uno della Paganese. VOTO: 5,5 —> (dal 34′) FIORDILINO: Col suo innesto la fisionomia del Lecce torna ad essere più razionale e consona al bisogno. Concede poco in mezzo al campo e pressa sui portatori di palla avversari. VOTO: 6

p1020070All. RIZZO: Sicuramente può vedere il bicchiere mezzo pieno. Il suo Lecce appare subito più dinamico e offensivo, ma le lacune in organico a causa di infortuni e squalifiche condizionano le scelte a acui è obbligato. Se si aggiunge l’inferiorità numerica con cui deve fare i conti dopo appena 25 minuti di gioco e senza alternative in panchina da mandare a puntellare la difesa, il punto portato a casa con rabbia e spirito di sacrificio è da considerarsi più che buono. Recrimina per il rigore non concesso su Caturano, ma portare via l’intera posta in palio da Pagani forse sarebbe stato eccessivo. Avanti così e buona la prima con 70 minuti in 10 contro 11. VOTO: 6,5

Commenti

1 commento

  1. La clamorosa novità, lasciatemelo dire, è che con onestà intellettuale si riconosca almeno il dubbio sull’uscita di Perucchini che poteva provocare un calcio di rigore. Non per il buon Filippo (ha fatto ciò che qualunque portiere avrebbe fatto), ma perchè questi episodi, per norma consolidata, passano nel dimenticatoio, anche in cronaca. Complimenti!

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