TARANTO – Non si spengono, ovviamente, gli echi suscitati dall’aggressione subita ieri pomeriggio da parte di un gruppo di circa trenta incappucciati che hanno percosso mister Ciullo ed alcuni calciatori del Taranto durante l’allenamento. Dopo la minaccia di bloccare il campionato di Lega Pro, come paventato dall’Assocalciatori e la succesiva smentita di tale ipotesi da parte del presidente Gabriele Gravina (che discuterà del grave problema nel Consiglio Federale di lunedì 27), la decisione che va a ledere la parte sana di due tifoaserie è stata quella di rinviare a data da destinarsi il match tra la formazione rossoblù e la Paganese in programma domenica prossima. Comprensibile scelta, che mira a tutelare la serenità psicologica (e non solo…) tutta da ritrovare tra i tesserati jonici.
Intanto, la società rossoblù, a seguito alla decisione adottata dalla Lega Pro di rinviare la sfida Taranto-Paganese, ha deciso di annullare il ritiro a Castellaneta. La soluzione era stata presa dalla dirigenza e dallo stesso tecnico dopo l’aggressione di ieri pomeriggio al Campo B dello stadio “Erasmo Iacovone“. Tuttavia, il rinvio della sfida contro gli azzurrostellati creerà non poche difficoltà ai tarantini. Sono infatti due le possibili date del recupero: mercoledì 29 marzo, oppure mercoledì 19 aprile. Nella prima ipotesi, gli jonici sarebbero impegnati in gara ogni tre giorni, ossia dapprima a Francavilla Fontana, quindi in casa con la Reggina nel turno infrasettimanale in calendario ed infine nel derby a Lecce.
Secondo alcune voci proveniente dalla stessa Città dei due mari, i calciatori Altobello, Maurantonio e Mariano Stendardo che nell’aggressione hanno avuto la peggio, avevano in un oprimo momnetio chiesto alla dirigenza di rescindere il contratto, ma poi si è giunti alla decisione di far osservere loro un lungo periodo di riposo per recuperare dai danni fisici e morali subiti.
Infine, il presidente del Taranto, Elisabetta Zelatore, nel commentare il vile episodio di becera violenza ha sottolineato:“Condanniamo quest’espressione di dissenso rispetto alle prestazioni agonistiche della squadra attraverso la violenza: questi atti non avranno mai la ragione. Simili episodi devono far riconsiderare l’approccio allo sport: sicuramente il dovere di criticare ci può stare ma deve sempre avvenire nell’ambito di una dialettica leale. Questi atteggiamenti creano un clima di tensione che non giova a nessuno. Saputo dell’accaduto, sono state subito allertate le Forze dell’Ordine. Abbiamo sporto regolare denuncia, ci saranno tutti gli accertamenti della Polizia e della Digos. Questo atto è un’offesa alla tifoseria sana ed al principio dello sport: stento a credere che i veri tifosi del Taranto possano aver compiuto un comportamento di questo tipo. Accetto le contestazioni che possono avvenire dopo la prestazione inadeguata di domenica scorsa, e guai se non ci fossero, ma aggredire i giocatori e lo staff tecnico è tutt’altra cosa”.