LECCE – Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo del signor Valerio Musca, grande tifoso del Lecce dopo la conferenza stampa congiunta di ieri pomeriggio del tecnico Pasquale Padalino e dei dirigenti del club giallorosso con le motivazioni addotte dai protagonisti che non lo hanno del tutto convinto e cerca di spiegarne così le ragioni:
“Dare le spiegazioni a chi le merita (?), perché cosi faccio con mio figlio (chissà cosa ne penserà Tsonev, dico io). I fatti non sono andati per come sono stati raccontati… Ma di quali fatti parliamo??? O veramente vogliamo pensare che una foto, o un rientro in pullman, (forse per gli ingenui…) possa essere la pietra dello scandalo? L’unico metro reale di giudizio è dare alla tifoseria la sensazione che si sia butatto il sangue per i 90 minuti giocati, specie contro una formazione superiore, come da sempre sostengo che sia il Foggia. Carletto Mazzone diceva: ‘Se non possiamo confrontarci tecnicamente, certamente lo potremo fare sotto l’aspetto agonistico della corsa dell’impegno’. Domenica, e non è la prima volta, ciò non è successo: quest’aspetto è colpa del ‘manico’ ed a me dà fastido, non le foto di abbracci con gli avversari o i mancati rientri in pullman in sede dopo il derby. Questo pubblico (i tifosi leccesi, ndr) ha ripetutamente dimostrato di saper accettare sconfitte, addirittura retrocessioni, se il ‘valore dell’impegno’ è visibile in modo tangibile. Tempo 15 giorni e se, a livello di risultati, mai sia le cose si mettessero male, vedrete che la colpa sarà data ai tifosi; imprimetevi bene in mente questa mia frase finale… Lo stimavo lu ‘Pascalinu’, ma ora mi sento tradito e non per un risultato seppur molto importante, ma per l’impegno mancato“.