sfondo-campo-da-calcio-formazioni-fidelis-andria-lecce PAGELLELECCE (di Pierpaolo Sergio) – Voti non oltre la sufficienza per i giallorossi nelle pagelle del derby Fidelis Andria-Lecce. I salentini tornano a casa con un punto che muove comunque la classifica e sbattono contro la muraglia dei padroni di casa che tra le mura amiche hanno finora incassato solo 5 reti. Peccato per il rigore non visto al 90° dall’arbitro per netto fallo su Mancosu, ma i biancazzurri mettono sul piatto della bilancia il palo colpito a metà ripresa su colpo di testa di Aya deviato sul montante da Lys Gomis. Buone le prove di Radoslav Tsonev, Ciccio Cosenza ed Antonio Giosa, mentre sono apparsi appannati Ciancio, Contessa, Pacilli e Caturano.

GOMIS: Ancora qualche indecisione con la palla tra i piedi che, fortunatamente, non risulta decisiva. Per il resto, nei primi 45 minuti controlla con sufficienza le conclusioni dei padroni di casa che però spesso non inquadrano lo specchio della porta. Nella ripresa si supera in almeno tre occasioni: su tiro di Cruz, punizione di Volpicelli ed inzuccata Aya, deviando sul palo il pericoloso colpo di testa del capitano andriese e salvando il risultato. VOTO: 6.5

CIANCIO: Timido e poco propositivo, per tutto il primo tempo si limita ad eseguire il compitino senza aiutare i compagni che giocano sull’out destro con sovrappiosizioni e raddoppi. Non è che l’Andria lo tenga impegnato, ma lui resta sempre un po’ defilato. Con l’ingresso nel finale di Vitofrancesco torna a sinistra dove appare un tantino più dinamico. VOTO: 6

COSENZA: Ingaggia duelli rusticani con Cruz e Violpicella ogni volta che c’è una palla da contendere agli attaccanti biancazzurri. Fa valere la sua stazza ma si fa pure uccellare in avvio di match da Cruz che lo deribbla al limite dell’area di rigore leccese salvo poi calciare malamente a lato della porta di Gomis da ottima posizione. VOTO: 6

GIOSA: Come il collega di reparto, mette la museruola agli avanti di mister Favarin concedendo solo le briciole. Attento e reattivo, gioca una gara di grande concentrazione. Si becca un’ammonizione falciando Cruz involato a rete, ma con quell’intervento alla disperata disinnesca una potenziale occasione da gol. VOTO: 6.5

CONTESSA: La manovra del Lecce, per larghi tratti della prima frazione di gioco, passa dalla sua corsia dove fa un su e giù inesauribile, ma la mira sui cross ed il tempismo negli interventi non è che siano proprio memorabili. Un pelino meglio della gara contro la Paganese quando rimase in campo solo mezz’ora, ma non è che brilli. VOTO: 5.5 —> (dall’86’) VITOFRANCESCO: Mette lo zampino nelle concitate fasi finali del derby in cui il direttore di gara non vede il fallo da rigore su Mancosu. VOTO: S.V.

MANCOSU: Prestazione in chiaroscuro per il centrocampista sardo che alterna fasi di latitanza dalla manovra ad improvvise fiammate. In una di queste è protagonista dell’episodio che fa molto discutere, quando al 90° viene tirato giù per un braccio da Onescu quando ormai era a tu per tu col portiere Poluzzi, ma l’arbitro non se ne avvede e lascia proseguire tra le sue veementi ma inutili proteste. VOTO: 6

FIORDILINO: Gara di contenimento in cui recupera un gran numero di palloni e cerca di fare da filtro per la difesa. Non sempre veloce nello smistare la sfera verso i compagni più liberi, si sfianca in un vai e vieni per tutto il match in cui i padroni di casa erano più numerosi nella zona centrale del terreno di gioco. VOTO: 6

TSONEV: Molto positiva la sua partita che lo ha visto sempre giocare a testa alta e servire invitanti appoggi a chi graviata attorno a lui. Come Fiordilino, recupera tanti palloni a centrocampo e si porta a ridosso dell’area di rigore per provare la botta da fuori, ma la muraglia federiciana risulta davvero imperforabile. VOTO: 6.5 —> (dall’81’) VUTOV: Negli scampoli di match che il suo allenatore gli concede cerca di dare agilità e velocità alla manovra d’attacco giallorossa, l’unico modo per tentare di scardinare l’attentissima retroguardia andriese. VOTO: S.V.

LEPORE: Con Doumbia e Torromino in non perfetta forma, viene schierato sulla fascia sinistra dell’attacco leccese a dimostrazione che per Padalino è veramente un jolly tuttofare. Lui si applica e cerca di dare qualità alla quantità, ma non sempre il gioco riesce alla perfezione. VOTO: 5.5

CATURANO: Anche stavolta potrebbe lamentarsi per la penuria di palle che i compagni gli offrono in tutti e 94 i minuti di gioco, ma ovviamente non lo fa e spera fino all’ultimo di trovare la zampata per lasciare il suo segno sul derby. Attesa però vana. VOTO: 5.5

PACILLI: Non sta attraversando un periodo particolarmente brillante di forma e lo conferma anche al “Degli Ulivi” dove resta in campo fino a che Padalino non lo richiama in panca, constatato che proprio non era giornata per saltare l’uomo e creare scompiglio nella difesa biancazzurra. VOTO: 5.5 —> (dall’81’) PERSANO: Prova a creare spazi per Caturano ed ha sui piedi la palla del possibile successo in occasione dell’episodio del rigore non concesso a Mancosu, quando però non colpisce la sfera che poi arriva al centrocampista strattonato per un braccio al limite dell’area piccola. VOTO: S.V.

All. PADALINO: La temuta trasferta al “Degli Ulivi” si conclude a reti inviolate e con n punto portato a casa che muove la classifica. Le condizioni di forma non eccellenti di alcune pedine e l’impegno di giovedì col Monopoli lo costringono ad optare per soluzioni tattiche non proprio ideali, quali lo schieramento a sinistra di Lepore nel tridente d’attacco. Limita almeno i danni e prova comunque ad allungare la serie di tre vittorie consecutive lontano dal pubblico amico. Se fosse stato fischiato quel penalty in favore del Lecce, ora si parlerebbe di capolavoro tattico. VOTO: 6

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