esultanza-materaLECCE (di Gavino Coradduzza) – Se c’è in giro qualcuno, qualche temerario, che ha l’ardire di mettere in discussione il tre a zero subìto dal Lecce fatto letteralmente a pezzi dal Matera, si faccia avanti e ci spieghi… Ci riveli dove e perchè è rimasto insabbiato il Lecce di Castellammare, di Taranto e di tante altre partite interpretate a testa alta. E ci sveli anche i motivi che hanno suggerito di accantonare le virtuose soluzioni tattiche (leggasi Lepore rispedito al “confino”) che in un modo, o nell’altro, avevano fruttato sei punti in due trasferte

Pasquale Padalino, dopo Castellammare, aveva detto: “Partite come questa cambiano un campionato…” Giusto! E allora ci deve esser stato un fraintendimento, forse un attimo di confusione da euforia; lo voglio dire con la stima e la simpatia che Padalino continua ad ispirarmi. Forse intendeva dire: “Partite come quella cambiano sì i campionati, ma anche le formazioni da mandare in campo“; quelle formazioni che, magari con una spintarella della buona sorte (perchè continuare a negarlo?) avevano fatto gioco, punti e simpatia. Tsonev, decisivo nelle due circostanze ricordate,  chiamato in campo a chiudere il recinto quando i buoi sono scappati, è un affronto alla logica e al buonsenso. È lapalissiano che ciascuno abbia le proprie idee e che queste meritino il massimo rispetto, ma la logica ed anche il risultato di oggi, affermano spietatamente il contrario rafforzando il  concetto antico che vuole che squadra che vince non si cambia… Salvo necessità.
lecce-materaDiciamolo senza alcun tentennamento: la fotografia della partita al “Via del Mare” mostra il Matera che sale in cattedra ad impartire una lezione di calcio erga omnes, indirizzata cioè ad avversari, panchina e tifosi. Chi, tra i discenti ha prestato attenzione? Lo sapremo tra un paio di giorni, dopo la trasferta di Messina
La mia sensazione è che la prestazione del Lecce non sia stata così disastrosamente negativa come il risultato lascerebbe intendere, ma il fatto è che la superiorità del Matera è stata decisiva sotto molti aspetti: soverchiante nell’agilità dove e quando era necessario essere agili; nella solidità dove e quando occorreva essere solidi e non arzigogolanti e nella regia di centrocampo che ha letteralmente frantumato, per idee, precisione, lucidità e rapidità di esecuzione l’omologo reparto giallorosso dove l’immenso impegno di Mancosu non ha mascherato le manchevolezze di un reparto di nuovo monco… Si può dunque affermare che il Lecce abbia giocato la propria partita senza grande costrutto, con una discreta dose di imprecisione ed improvvisazione, mentre il Matera faceva viaggiare la palla con precisione e rapidità dimostrando una tranquillità di esecuzione da squadra matura e consapevole dei propri mezzi senza mai snobbare l’avversario, mantenendo costante il proprio impegno per 90 minuti.
PacilliA fronte di cinque reti (due giustamente annullate e tuttavia ben costruite) ed un legno a portiere battuto nel finale, i giallorossi possono raccontare poco o niente che abbia il medesimo peso specifico. “Dalle lezioni – si dice – si impara”, però è indispensabile che le lezioni siano seguite con diligenza ed applicazione: altrimenti, lezioni come quella impartita dal Matera, risulteranno perfettamente inutili…
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