Pagelle (2)LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nelle pagelle del Lecce scaturite dopo il derby contro il Foggia si mettono in bella mostra i due centrali di difesa Giosa e Cosenza che annullano gli attaccanti rossoneri, come pure la gara disputata da Pacilli. Ma la palma di migliore in campo spetta a Mancosu che offre una prestazione maiuscola, impreziosita da un palo che reclama ancora vendetta. Lo 0-0 finale è lo specchio di un match che ha visto gli uomini di Stroppa aggiudicarsi ai punti il primo tempo, mentre la ripresa è stata appannaggio dei ragazzi di Padalino che hanno tentato fino alla fine di agguantare un successo che avrebbe significato tornare in testa alla classifica. Tuttavia, serve trovare necessarie soluzioni alla sofferenza delle punte, in particolare di Torromino, sempre più imbrigliato agendo da esterno sinistro.

BLEVE: Fa il suo compito gestendo la normale amministrazione. La traversa lo salva in avvio di gara da un possibile eurogol al passivo su bordata di Rubin che guarda stamparsi sul legno senza poter intervenire. Pochi minuti dopo si arrangia su botta infida di Chiricò che blocca in due tempi. Poi i compagni lo coprono a dovere e chiude senza subire marcature (come in un altro Lecce-Foggia del 2013) in una serata complicata. VOTO: 6

VITOFRANCESCO: Meno pendolino del solito perchè deve contenere il gran movimento con e senza palla dei rossoneri che scendono in massa durante le azioni d’attacco. Lui si mette ad arginare quelle folate e quando raramente si porta in avanti dimostra la sua pericolosità con cross ben calibrati al centro. VOTO: 6

GIOSA: Al centro della difesa giallorossa regge bene alle onde d’urto ospiti grazie al tempismo con cui chiude sugli attaccanti di Stroppa. VOTO: 6.5

COSENZA: Conferma di aver raggiunto un’ottima intesa con Giosa annullando i temibili avanti foggiani. Mette in mostra il solito carattere quando non le manda mai a dire agli avversari ma si presenta sempre in prima persona non appena gli animi si accendono. VOTO: 6.5

CIANCIO: Palesa qualche limite in fase di appoggio sbagliando tempi e misure nei passaggi lungolinea quando se ne presenta l’occasione, ma deve anche tenere a bada un cliente scomodo e sgusciante come Chiricò che lo tiene costamntemente in allerta, ma che spesso poi disinnesca. VOTO: 6

Marco Mancosu
Marco Mancosu

MANCOSU: Un’altra strepitosa prestazione per l’ex Casertana che risponde colpo su colpo alle giocate ospiti. Grande spinta, ottima visione di gioco, assist per i compagni del reparto d’attacco impreziosiscono la serata del vero regista di questo Lecce che colpisce anche un clamoroso palo a Sanchez battuto in una fulminea ripartenza che avrebbe emritata ben altra sorte. Esce un po’ incomprensibilmente nel finale, ma aveva dato davvero tanto VOTO: 7 —> (dal 41′ st) TSONEV: Entra in campo forse troppo tardi per poter incidere e dare il suo contributo. VOTO: S.V.

ARRIGONI: Non riesce proprio a girare come sa, potrebbe e dovrebbe. Ancora una volta imbrigliato da una rigida marcatura, si deve limitare a fare da schermo alla difesa, ma in fase di impostazione, quando servirebbe maggior velocità e dinamismo abdica in favore di Mancosu che canta e porta la croce. VOTO: 5.5 —> (dal 27′ st) FIORDILINO: Il suo innesto nel finale è buono soltanto per giocare pochi palloni e sbagliare un paio di appoggi che potevano essere letali. VOTO: S.V.

LEPORE: Prova di grande volontà ma non accompagnata da altrettanta qualità per il capitano giallorosso. I dirimpettai sono avversari ostici e lui deve arrangiarsi come può per sopperire al gran tourbillon dei foggiani. Da applausi un salvataggio in extremis sugli sviluppi di un corner che per il Lecce stava per diventare mortifero. VOTO: 6

TORROMINO: Come per il gemello del gol Caturano, il periodo è di vacche magre. Tanta volontà ma poca precisione davanti ai portieri. Anzi, fa gran fatica per arrivare in zona-tiro e spesso finisce in fuorigioco. Passa gran parte del match a chiedere lumi a Padalino ed implorarlo di dire ad alcuni compagni di servirlo meglio e con maggior frequenza, ma quando avviene finisce col creare tanto fumo e pochissimo arrosto. VOTO: 5.5

CATURANO: Non sta attraversando un periodo troppo fortunato. Le poche occasioni che gli capitano si perdono di un nulla sul fondo o vengono neutralizzate da grandi parate dei portieri avversari o da rimpalli casuali. Sui suoi piedi e sulla sua fronte finiscono i palloni più ghiotti per sbloccare il derby, ma non gli gira bene e si dimostra egoista non servendo i compagni meglio piazzati di lui. A secco da un mese, scalpita per ritrovare la via del gol che trovava con estrema naturelezza e facilità nelle scorse settimane. VOTO: 6

PACILLI: Tra i più attivi e volenterosi del Lecce. Gioca come sa e mette in difficoltà i dirimpettai che stentano a prendere le dovute contromosse per annullarlo. Peccato che sbagli le misure nelle conclusioni verso la porta di Sanchez che si crea con i suoi soliti dribbling e serpentine a mille all’ora. Nella ripresa paga una condizione non ancora ottimale dopo l’infortunio ed andava richiamato in panca con maggior tempismo. VOTO: 6.5 —> (dal 44′ st) DOUMBIA: Il suo ingresso è parso tardivo, quando inserendolo una decina di minuti prima si poteva provare a sfruttare l’appannamento dei dauni. VOTO: S.V.

All. PADALINO: Un tempo ciascuno per il Foggia ed il suo Lecce. Avversari temibili e rispettati, ma che fatica correre appresso a tutti quegli uomini che sbucavano da ogni angolo del terreno di gioco. La sua squadra ci impiega quasdi un tempo a trovare la giusta misura tra i reparti e riprendere in mano il pallino del gioco. Una partita a scacchi con Stroppa in cui non ci sono nè vinciori, nè vinti. Il Lecce non riesce a tornare in vetta alla classifica, ma questo non è il vero problema. Urge semmai trovare in fretta valide soluzioni per rinvigorire la verve della coppia di attaccanti e valutare eventuali alternative al loro schieramento in campo. VOTO: 6

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