foggiaLECCE (di Luca Manna) – Tanto tuonò… che alla fine non piovve! Finisce 0-0 l’attesissimo derby tra Lecce e Foggia giocato con una meravigliosa cornice di pubblico che ha sfiorato le 18.000 unità. Un pareggio che lascia sia i salentini che i Satanelli ad un passo dalla vetta conquistata dalla forse sottovalutata Juve Stabia dell’ex Stefano Salvi. Una partita molto bella, nonostante le reti inviolate, giocata su ritmi altissimi e con 2 squadre che si daranno battaglia fino alla fine insieme al Matera e ad i già citati campani. Un pareggio probabilmente giusto, anche se ai punti forse i giallorossi avrebbero meritato di più. Nonostante un predominio incontrastato sul possesso palla da parte della squadra di Giovanni Stroppa, i giallorossi hanno avuto il maggior numero di occasioni da gol, dimostrando che il famoso tiki-taka tanto caro a molti “professori” del calcio, se non è seguito dalla conclusione verso la porta avversaria, altro non è che un inutile giro palla. Non fraintendetemi, il Foggia ha avuto un paio di occasioni (una in particolare con Rubin che ha colto la traversa) con cui avrebbe potuto vincere la partita, ma il Lecce con un calcio fatto di verticalizzazioni improvvise ne ha costruite almeno 6 e con un pizzico di fortuna e precisione in più avrebbe vinto la partita senza troppi fronzoli.

Usciamo da questo big-match consapevoli di essere forti e che contro ogni avversario non mancherà la ricerca della rete. Nessuno finora ha mai messo sotto la truppa leccese. Non lo ha fatto il Catania, che si ci ha battuto, ma dopo 70 minuti di predominio giallorosso, e non lo ha fatto il tanto celebrato Foggia che solo ad inizio primo tempo e nell’ultimo quarto d’ora del secondo ha tenuto il Lecce nella sua metà campo.

PacilliAi punti, quindi, il Lecce ha dimostrato di avere qualcosina in più. Caturano, Torromino e Pacilli si sono dimostrati giocatori che possono fare male sempre, a differenza del tridente foggiano che è sembrato molto fumoso o comunque controllato a dovere da Cosenza e Giosa. Anche a centrocampo si è visto un Lecce grintoso e ordinato, spesso vincitore nei contrasti e sempre pronto a sostenere sia la fase difensiva, che quella offensiva. Nonostante oramai vada di moda criticarlo poi, bisogna sottolineare poi la buonissima partita di Lepore, a mio avviso fra i migliori in campo in quanto a qualità e quantità, insieme a Torromino che oltre a creare pericoli in area avversaria, ha spesso dato una mano in fase di ripiegamento.

Padalino e Meluso 2Insomma, possiamo ribadirlo:ai punti avremmo meritato più noi… un Lecce che forse ha avuto meno tempo dei Satanelli di “amalgamarsi”, ma che già dopo poche settimane di campionato è squadra vera e che il mercato di gennaio potrà completare laddove Padalino e Meluso ritenessero che ce  ne sia bisogna, senza dimenticare però che chiunque venga a vestire la nostra maglia dovrà sudare e sudarsi il posto da titolare in un gruppo dove c’è gente che sta lottando dal primo giorno di ritiro, indipendentemente dal fatto che poi la domenica scenda in campo oppure no. Adesso si va a Fondi; il gioco di parole non ci piace, quindi andiamo a vincere e scaliamo la vetta più bella!

Commenti

1 commento

  1. sono un pò perplesso sull’articolo probabilmente il lecce di ieri e quello di ct non è da primo posto….al di la degli episodi sono evidenti alcune lacune della squadra…arrigoni, mancanza di una terza punta di spessore, lepore non in forma ….le prossime quattro partite diranno chi ha ragione.

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