euroLECCE- I primi giorni di Euro 2016 hanno consegnato a tutto il panorama sportivo una nuova competizione calcistica, lontana dal format tradizionale a 16 squadre che ha sempre contraddistinto il massimo torneo continentale per nazionali. I sei gironi da quattro squadre rendono la storia dell’Europeo più intrigante, quasi vicina a quella del Mondiale per impegno e valori in campo. Prima di passare alle considerazioni sul rendimento di “grandi” e “piccole” sui campi di Francia, c’è da dire che l’allargamento non ha portato, almeno nel primo turno, alle fasi finali delle squadre materasso. Tutte le partite si sono mantenute per almeno due terzi sui binari dell’equilibrio, dall’esordio vincente della Francia contro la Romania, sbloccato soltanto alla fine grazie a un gol da urlo di Payet (vero top player dei Bleus in un match con Griezmann e Pogba opachi) al pari del Portogallo contro l’Islanda.

Grandissime vincenti– Il 2-1 della Francia nel match inaugurale di Saint-Denis ha avviato una serie di vittorie raggiunte dalle “favoritissime” del torneo. Spagna e Germania, infatti, hanno seguito a ruota l’acuto dei ragazzi di Deschamps, facendo bottino pieno all’esordio di Euro 2016. I successi però non scaldano più di tanto gli entusiasmi, in quanto sono giunti dopo partite vissute con non poche difficoltà. Le Furie Rosse, intente a recuperare il classico schema di gioco basato sul tiki-taka dal centrocampo in su. Il dominio spagnolo, infruttuoso sul piano delle occasioni, ha mandato poche volte al tiro Morata, ora ariete della Spagna, vincente alla fine soltanto grazie all’ennesima intuizione magica di Don Andres Iniesta, delizioso nel pescare in area Piquè. Qualche scetticismo sul piano del gioco lo conserva anche la Germania, impostasi per 2-0 sull’Ucraina. L’equilibrio di una partita contratta è stato interrotto dal colpo di testa dell’ex Sampdoria Mustafi, ma il gol non è bastato a nascondere gli scricchiolii difensivi di un reparto che ha sofferto l’assenza del totem Hummels. Soltanto le paratissime di Neuer hanno evitato la gioia del gol agli ucraini, poi puniti dal più classico dei gol della sicurezza, messo a segno da Schweinsteiger alla fine della partita.

Italia migliore delle inseguitrici?- Il 2-0 al Belgio consegna agli Azzurri il ruolo di migliore della prima tornata di Euro 2016, per calibro dell’avversario battuto, il Belgio è sulla carta poco sotto le favorite Spagna, Germania e Francia, e per qualità di una prestazione meerito dell’organizzazione tattica di Conte. Il match è stato vinto soprattutto in panchina: il tecnico leccese ha asfaltato Wilmots e i talenti Hazard e De Bruyne, schierati ai lati di Fellaini in un 4-2-3-1 dietro a Lukaku e totalmente assenti da ogni contributo difensivo. I meriti dell’Italia vanno al di là del lancio di Bonucci per un freddo Giaccherini e del gol-partita di Pellè, ma investono soprattutto l’organizzazione difensiva, comandata splendidamente dal blocco juventino Barzagli-Bonucci-Chiellini coadiuvato dai compiti difensivi di tutti gli effettivi, a partire dal duo Pellè-Eder, pronto a ricevere gli scarichi di Barzagli e attento a mettere la museruola a Witsel e Nainggolan, impossibilitati a dettare i tempi, con il pallone rimbalzato quasi sempre dai centrali prima di lanci lunghi per la testa di Fellaini e Lukaku. Il tatticismo non è sembrato invece il punto forte dell’Inghilterra di Roy Hodgson, che ha impattato con la Russia per 1-1. Il gol di Dier ha rotto l’equilibrio, poi recuperato dal gol in zona Cesarini di Berezutski. I Leoni d’Albione però non sono sembrati fluidi, la scelta di Rooney a metà campo per dare spazio a Sterling, Lallana e Kane (perché fargli battere i calci d’angolo?), incapaci però di raccogliere occasioni in successione. Se la passa peggio il Portogallo, bloccato sul pari dall’esordiente Islanda. Cristiano Ronaldo, schierato centravanti, è sembrato spremuto e incapace di risolvere l’ormai storico problema del cannoniere che travolge la nazionale portoghese, orfana di un centravanti di sfondamento dai tempi di Pauleta.

Numeri 1 da urlo– Tra le tante individualità emerse in questi primi giorni di Euro 2016 il posto d’onore se lo meritano senza dubbio i portieri. I migliori del mondo Buffon, Courtois e Neuer hanno messo una seria ipoteca sul loro primato sugli altri estremi difensori. Buffon ha risposto alla grande all’unico tiro in porta pericoloso (guizzo di Nainggolan); grandi parate anche per il dirimpettaio belga del Chelsea, fulmineo nel tenere in vita i suoi sul tiro di Immobile e sul colpo di testa di Pellè. Ancor più decisivo è stato Neuer, migliore in campo di Germania-Ucraina. Parlando di portieri una menzione è meritata da Kiraly, numero 1 dell’Ungheria ed esordiente agli Europei alla veneranda età di 40 anni con una prestazione che ha muratole velleità dell’Austria di Alaba, sconfitta dai magiari per 2-0.

Che belle matricole– L’Europeo a 24 ha lanciato sulla grande ribalta calcistica numerose nazionali arrivate in Francia con il presunto ruolo da “cenerentola”, ma così non è stato. Tutte le compagini si sono ben giocate le proprie chance tenendo in vita tutte le partite. La sorpresa è rappresentata dal Galles, guidato da Ramsey ma soprattutto da mister 105 milioni Gareth Bale. I dragoni di Gran Bretagna, regolando la Slovacchia, hanno conquistato la testa del Girone, presentandosi in vantaggio alla partita coi cugini inglesi, ora un po’ più attenti al Galles. Nulla da fare per Albania, punita dall’espulsione di Cana e sbattuta sulle parate di Sommer, e Irlanda del Nord, battuta dalla Polonia con la punta dell’Ajax Milik capace di oscurare per una volta Lewandowski.

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