IMG_8046LECCE – A Lecce, per indicare il numero 3 si dice: “S. Oronzo“, alludendo alle tre dita aperte che il compatrono mostra benedicente dall’alto della colonna nell’omonima piazza su cui fa da bonario guardiano. Ieri, dopo il netto e convincente successo nel derby col Foggia, i calciatori del Lecce lo hanno sia pur inconsapevolmente tirato in ballo mostrando le stesse tre dita, ma che non erano certo sventolate per benedire l’avversario, bensì per ricordare le tre reti rifilate in un “Via del Mare” ribollente di tifo e colori da Checco Lepore, Davis Curiale e Ali Sowe alla formazione rossonera.

Una “vendetta” covata a lungo, durata un intero girone, nell’attesa di poter rendere pan per focaccia a coloro che nel post-match allo “Zaccheria” avevano mostrato 4 dita nei selfie scattati dagli obiettivi degli smartphone in riferimento alla quaterna che aveva affossato il Lecce di Antonino Asta.

IMG_8093Altri tempi… Ora i giallorossi sono una compagine coesa, coriacea, imbattibile a domicilio e la “legge del Via del Mare“, con lo stadio leccese diventato una vera “tana dei Lupi“, sottolinea il netto cambio di tendenza.

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