LECCE (di Italo Aromolo) – Statistiche di amore e squallore quelle del Lecce sul campo della Fidelis Andria in una domenica in cui a vincere è stata solo la noia. Lo zero a zero finale è frutto di schermaglie a centrocampo (34 falli) tra due squadre che hanno difeso il più classico dei brodini ricostituenti senza preoccuparsi di offendere: lo dimostrano le 19 palle in area e gli 8 cross messe in mezzo dalla formazione giallorossa, dati che insieme al record negativo dell’assenza di tiri in porta qualificano come assolutamente insufficiente la prova offensiva di Moscardelli e soci. Il funerale del bel calcio in casa Lecce trova ulteriore conferme nelle appena 9 palle in area giocate in tutto il secondo tempo, delle quali ben 6 (il 66%) scaturite da un calcio piazzato e soltanto 3 risultato di un azione manovrata. E pensare che fino all’ingresso di Abou Diop i salentini avevano totalizzato 17 minuti della ripresa senza mai affacciarsi nei sedici metri biancazzurri (prima palla in area al 62’), autoconsegnandosi alle punture dell’Andria (4 tiri in porta, 11 cross e 27 palle in area) che solo per la bravura di Perucchini e l’opposizione della traversa non è riuscita a portare a casa l’intera posta in palio.
Di seguito tutte le statistiche di Andria-Lecce:
- Tiri in porta: Andria 4-Lecce 0
- Tiri fuori e/o respinti: Andria 4-Lecce 6
- Palle in area: Andria 27-Lecce 19
- Cross: Andria 11-Lecce 8
- Off-side: Andria 2-Lecce 0
- Corner: Andria 4-Lecce 2
- Falli subiti: Andria 14-Lecce 20