LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Dopo il pareggio colto in extremis su calcio di rigore segnato da Checco Lepore all’89° minuto della sfida con la Paganese, il dilemma che riguarda il Lecce è sempre lo stesso: si tratta di un punto guadagnato o di due punti persi? I giallorossi, nel post-gara, hanno concordato nel considerare il pareggio un buon risultato che permette loro di allungare la serie positiva.
A fare da contraltare alle certezze di mister Piero Braglia e dei suoi uomini c’è però il dato che vede il Lecce scavalcato in classifica dal Foggia (vittorioso 2-0 sul Cosenza) ed agganciato dal Benevento, prossimo avversario dei salentini al “Via del Mare” nel big match di domenica 20 dicembre. Come spesso accaduto in altre occasioni, la formazione giallorossa non è stata capace di sfruttare il passo falso della capolista Casertana che sabato era stata sconfitta per 2-0 dalla Fidelis Andria e portarsi a -2 dalla vetta. Chance che invece i “Satanelli” hanno saputo monetizzare in punti sonanti che li mettono in condizione di far sentire il fiato sul collo dei campani che appaiono forse in fase calante.
I giochi sono ancora tutti da decidersi quando manca una sola giornata prima della sosta invernale che il campionato osserverà fino ai primi di gennaio. E per il Lecce la prossima giornata sarà quella della verità, dovendo ospitare in casa gli “Stregoni” in risalita dopo alcune settimane di appannamento. A questo gruppo spetta dunque il compito di dimostrare di poter davvero lottare per la promozione diretta e di avere le carte in regola per recitare il ruolo di favorito per la vittoria del torneo come gli addetti ai lavori sono soliti ripetere.
Ma per fare ciò servirà recuperare energie psicofisiche tali da legittimare tale investitura e magari trovare i gol di un attacco che preoccupa i tifosi perché le sue due stelle più valide, Curiale e Moscardelli, si dimostrano appannate. In particolare, il “Bomber” sembra stanco, non nella migliore forma, troppo nervoso e mal supportato da una manovra che stenta a trovare la necessaria fluidità. Spetta a Braglia trovare la giusta formula per metterci una pezza e ricominciare la scalata fino all’apertura del mercato invernale, ma a furia di andare in salita la macchina rischia di bruciare il motore…