numeri contro messinaLECCE (di Italo Aromolo) – Filippo Perucchini compie il miracolo e sul successivo contropiede Juan Surraco riceve palla, stoppa e gonfia la rete: bastano venti secondi di una semplicità vecchia come il calcio per capire che questo Lecce, vittorioso per 2-0 contro il Messina, ha davvero qualcosa di diverso dagli altri. Il cinismo di colpire l’avversario nel suo momento migliore e la compattezza nel difendere il vantaggio di misura senza badare all’etichetta, per esempio; ma anche quella continuità di risultati soltanto abbozzata nelle precedenti gestioni tecniche e forse proprio per questo la più apprezzata tra le nuove riforme introdotte dal governo Braglia. D’altronde in un girone di ferro come quello “C” della Lega Pro non si ottengono per caso 19 punti in 8 partite, non piovono dal cielo dieci posizioni scalate in classifica e non si subiscono 3 gol in altrettante partite per mera protezione divina. La convincente prova contro il Messina contiene tutta la gestione Braglia al suo interno: una gara non bellissima, giocata sul filo dell’equilibrio ma alla fine vinta dai giallorossi con merito. Ed ecco l’andamento del match dal punto di vista delle statistiche.

I NUMERI – Una scacchistica fase di studio ha aperto le danze e ha suscitato gli sbadigli di buona parte degli 8.881 spettatori presenti: Lecce e Messina per lunghi tratti hanno dato sfogo alla loro anima decoubertiniana, per la serie l’importante non è vincere ma partecipare. Zero tiri in porta da entrambe le squadre, due conclusioni da fuori per gli ospiti (finite in Curva Sud), un erroraccio di Moscardelli e un tentativo di rovesciata di Curiale utile più che altro per i fotografi: lo scarso bilancio numerico del primo tempo delineava un quadro di equilibrio che, oltre a non aver evidentemente appagato le voglie di un arbitro chiamato a fischiare la bellezza di 21 falli, poteva forse andare bene al Messina ma non certo al Lecce, atteso da una prova di ben altra caratura per difendere le aspirazioni di primato.

esultanza lecceLa ripresa è invece cominciata sotto propositi più battaglieri. Pronti, via e per il Messina 3 corner di fila tutti da destra, dove l’ex Dario Barraco ha creato non pochi problemi al dirimpettaio Legittimo, tanto che 12 delle 17 offensive messinesi sono nate da quel settore di campo. Il Lecce ha saputo soffrire e proprio in corrispondenza di quella che è rimasta l’unica conclusione in porta di tutta la performance messinese (Parisi) ha costruito il suo successo: un blitz di 65 metri di campo, 3 giocatori coinvolti e 6 tocchi per arrivare in porta con il trequartista uruguaiano e rendere fede al più classico degli adagi calcistici “gol fallito, gol subito”. Da qui in poi la formazione leccese ha legittimato il vantaggio arrivando a totalizzare 27 palle in area e 13 cross, mentre il Messina si è arreso ai propri limiti offensivi collezionando 17 incursioni e 10 traversoni in mezzo. Le espulsioni di Baccolo e De Feudis hanno solo rallentato l’inerzia del match, definitivamente indirizzato a favore del Lecce dalla punizione di Checco Lepore: anche nei numeri, questo Lecce c’è.

Di seguito tutte le statistiche di Lecce-Messina:

  • TIRI IN PORTA Lecce: 3 – Messina: 1
  • TIRI FUORI E/O RESPINTI Lecce: 3 – Messina: 5
  • PALLE IN AREA Lecce: 27 – Messina: 17
  • CROSS EFFETTUATI Lecce: 13 – Messina: 10
  • FALLI SUBITI Lecce: 24 – Messina: 17
  • CORNER Lecce: 3 – Messina: 6
  • OFF-SIDE Lecce: 4 – Messina: 3
Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.