LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Un Lecce che non bada allo stile, ma alla sostanza si regala altri 3 punti in classifica per dare continuità alla serie utile di risultati e voti oltre la sufficienza nelle pagelle. Il match col Messina di mister Di Napoli ha offerto davvero poche emozioni, ma pian piano questa squadra sta diventando cinica sul serio. Una chimera inseguita dai vari Lerda, Pagliari, Bollini ed Asta, ma che con Braglia finalmente riesce a diventare realtà, tanto da saper oggi essere una compagine “da Serie C”, o Lega Pro che dir si voglia… La partia a scacchi giocata dai due allenatori si è risolta grazie ad un episodio a firma di Salvi (ottimo il suo rientro), Curiale (anche oggi positivo) e Surraco (altro gol pesante). A chiudere la contesa ci ha poi pensato Checco Lepore su punizione per un 2-0 netto e meritato che consente ai salentini di restare al secondo posto a prescindere dai risultati delle altre dirette concorrenti per la promozione.
- PERUCCHINI: Oggi non deve fare gli straordinari, ma si esalta nella ripresa su una botta dalla distanza di Parisi che respinge di pugni quando il match era ancora fermo sullo 0-0. VOTO: 6.5
- FREDDI: Qualche sbavatura in avvio di gara poi prende le misure agli avversari e trova sintonia col resto dei compagni che componevano la linea difensiva leccese. Nel finale si fa apprezzare per freschezza e tempismo in un paio di recuperi. VOTO: 6
- LEGITTIMO: Non è in un periodo di forma particolarmente smagliante e deve ricorrere al mestiere per districare situazioni complicate che spesso si crea da solo. Spinge poco in avanti ed il Messina è soprattutto dalla sua fascia che punge maggiormente pur senza fare male al Lecce. VOTO: 5.5
- PAPINI: Il capitano, con il fido scudiero Salvi accanto, torna ad indossare l’armatura del gladiatore. Oggi che il clima in mezzo al campo era davvero rovente e che serviva più la sciabola che il fioretto, le sue doti agonistiche hanno avuto la meglio sugli avversari pur senza brillare particolarmente. VOTO: 6.5
- ABRUZZESE: Specie nel primo tempo si complica la vita con troppi passaggi sbagliati nella misura e nella precisione. Il suo allenatore spesso e volentieri allaargava le braccia in segno di insofferenza. Se però questa squadra sta trovando la quadratura del cerchio e non subisce gol in casa da tempo lo si deve anche al suo apporto ed alla sua esperienza. VOTO: 6
- COSENZA: Il suo è un contributo eccellente alla causa giallorossa ed all’imperforabilità di Perucchini al “Via del Mare“. Non ha i piedi vellutati ma a lui non si può certo chiedere di impostare pure la manovra come farebbe un regista di cui questo Lecce è purtroppo privo. Lì dietro però non lascia passare un solo pallone. VOTO: 6.5
- LEPORE: Dal grande spavento per la pallonata che lo colpisce in pieno viso e lo lascia esamnime sul prato, alla grande gioia per la bella punizione (con dedica a Miccoli) che realizza e che chiude la disfida con i peloritani. Corre per due per tutto il match e sa stringere i denti nei momenti di difficoltà. Vederlo poi saltellare a fine gara sotto la Curva Nord insieme ai tifosi è una liberazione ed unorgoglio tutto leccese. VOTO: 7
- SALVI: Rientro più che positivo per il centrocampista romano che insieme a Papini forma una coppia di tutto rispetto per il campionato di Lega Pro. Braglia ha detto a chiare letttere che ha bisogno di lui in mezzo al campo per sfruttarne duttilità, velocità e grinta. Spezza lui l’azione messinese in cui il Lecce trova la ripartenza vincente che sblocca la partita, poi esce che davvero non ne aveva più. VOTO: 7 ——— (dal 19′ s.t.) DE FEUDIS: La sua gara dura una decina di minuti prima che l’incerto direttore di gara lo sbattesse fuori con un “rosso” diretto per un fallo in mediana che al massimo poteva costargli un’ammonizione e che ristabilisce la parità numerica in campo. VOTO: S.V.
- MOSCARDELLI: Non trova il gol per quuestione di centimetri. Nel primo tempo accarezza la base del palo con una conclusione dalla linea di fondo che aveva beffato Berardi. Nella ripresa mette a terra un cross lungo da campione vero ma, a tu per tu col portiere siciliano, tira la palla addosso e fallisce una ghiotta occasione per chiudere la contesa anzitempo. La forma non è ancora al top, ma la grinta non manca mai. VOTO: 6 ——— (dal 30′ s.t.) DOUMBIA: Venti minuti per la freccia franco-maliana che però non riesce ad innestare mai la quinta. Si procura comunque diverse punizioni che fanno rifiatare i compagni e da una di queste nasce il raddoppio di Lepore. VOTO: 6
- SURRACO: Non brilla certo, ma ha il merito di segnare un altro gol dal peso specifico importantissimo. Sblocca la sfida in un momento in cui il Lecce stava soffrendo la maggiore veemenza del Messina e dà un senso ad una partita in cui, per sua stessa ammissione, stentava a trovare la giusta posizione ed i giusti tempi per servire i compagni. VOTO: 6
- CURIALE: L’assist che offre a Curiale è d’oro e serve a sbloccare la partita. Ma stasera ha offerto anche una bellissima conclusione a giro su cui il numero 1 ospite si è superato e che avrebbe meritato di finire nel “sette”. Gioca una gara in cui si nota che dopo la rete di domenica scorsa ha maggior fiducia nei propri mezzi ed in cui il resto della squadra gli concede supporto. VOTO: 6.5 ——— (dal 45′ s.t.) DIOP: Giusto i minuti di recupero per lui e per concedere a Curiale gli applausi degli 8.881 spettatori odierni. VOTO: S.V.
All. BRAGLIA: Da navigato condottiero sta dando un’anima ed una fisionomia ben precisa alla sua squadra, che tanto sua tra l’altro non è visto che non l’ha costruita certo lui in estate. Ad ogni modo, se il Lecce ha cambiato registro fin dal suo arrivo sulla panchina salentina vuol dire che sta sapendo trasmettere ai suoi ragazzi gli stimoli necessari per disputare una stagione in linea con le aspettative di tifosi ed anche oltre di quelle della società. Se si considera che l’attuale è poi un Lecce non ancora al 100% viene da chiedersi dove potrà arrivare questo gruppo quando la condizione atletica salirà di livello. VOTO: 6.5