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Andrea Bini, admin di “Serie A – Operazione Nostalgia”, con Dario Hubner

LECCE- Essere “nostalgici” di un calcio che non c’è più vicino ma lontano. Gli anni a cavallo tra i Novanta e i primi Duemila, periodo di cambiamento per molti, rappresentarono la continuazione della leadership del calcio italiano in Europa e nel mondo. Quella Serie A, “il campionato più bello del mondo” nell’immaginario comune, rappresenta un’icona per chi, come lo scrivente, ha mosso i suoi primi passi calcistici in quell’epoca fatta di successi e campioni planetari. Attore di quel periodo era anche il Lecce, squadra di una provincia calcistica capace di affacciarsi prepotentemente al grande calcio e di dire la sua in molti campionati giocati magistralmente da formazioni che hanno fatto la storia della maglia giallorossa. Andrea Bini, giovane milanese, ha fondato una pagina Facebook, “Serie A – Operazione Nostalgia”, dove icone, episodi e attori principali di quella scena calcistica sono frequentemente ricordati dai fan. #machenesanno è l’hashtag ufficiale della community, espressione che riassume la lontananza di quel calcio dal calcio di oggi, fatto di scarpini sgargianti, orari improponibili e egemonia dei fatturati. Insieme a guru del calcio italiano e mondiale, un piccolo grande spazio in “Serie A – Operazione Nostalgia” è ritagliato anche dal nostro Lecce. Bini, amministratore della pagina, ha chiacchierato un po’ con noi del progetto.

Come nasce l’idea della pagina “Serie A Operazione Nostalgia”?

“Serie A Operazione Nostalgia nasce dal mio desiderio personale di ricordare i bei tempi di una volta quando la Serie A era veramente il campionato più bello del mondo. Volevo far capire a tutta la mia generazione, quella malata del calcio vero, quanto noi siamo stati fortunati ad esser cresciuti con campioni del calibro di Ronaldo, Roberto Baggio, Batistuta e, ai tempi, non ce ne rendevamo nemmeno conto. Eravamo dei ragazzini e non realizzavamo tutto questo, guardare fuoriclasse così era la normalità. Adesso, al confronto, ci esaltiamo per veramente poco.”

chevantonQuali sono i “valori” che intendi promuovere in un calcio, quello odierno, sempre più lontano dalla gente comune?

“Il primo, e probabilmente l’unico, è la vera passione. È altresì vero che anche il calcio dei tempi nostri, degli anni Novanta, era business, ci mancherebbe altro. Quello che non mi piace assolutamente è che ad oggi si vede poco sport e tanto business. Non si percepisce più, al di là dei campioni, la passione che c’era una volta, anche tra i tifosi stessi. Reputo Operazione Nostalgia un’isola felice dove tutti noi possiamo ricordare il calcio di una volta.”

Il Lecce, grazie ai passati tra A e B negli anni della “nostalgia” è tra le squadre più gettonate quando si rimembrano quei campionati. Da esterno, quali sono i primi ricordi pensando a questa squadra?

“Il Lecce è sicuramente una delle squadre più nostalgiche. Quando la mattina mi sveglio, mi viene subito in mente la coppia di centrocampo Conticchio-Piangerelli, iniziare la giornata con un ricordo così è più facile (sorride, ndr). A parte gli scherzi, i primi ricordi che ho di questa squadra sono quelli della stagione 1996-1997, l’anno della promozione di Serie A ed il gol di Stefano Casale a San Siro contro il Milan.”

Una descrizione “nostalgica” del più “nostalgico” del calciatori del Lecce: Javier Chevanton…

“Un calciatore immenso, uno dei più nostalgici, si vedeva che ci metteva il cuore in campo anche quando ancora non era nessuno. Forse è stato così amato anche per questo. Ricordo il suo debutto in Serie A nella stagione 2001-02, quel gol incredibile all’inizio di Lecce-Parma non sarà mai dimenticato!”.

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