NARDÒ- Prima contro seconda, tifoserie rivali intente a caricare la propria squadra, termometro del morale agli antipodi. Taranto-Nardò, incrocio valevole per la decima giornata di Serie D Girone H, è un match che non ha bisogno di presentazioni. La posta in palio è altissima soprattutto per i padroni di casa, reduci dalla bruciante sconfitta di Torre del Greco seguita dalla spiacevole aggressione alla squadra da parte di facinorosi. Sarà una partita particolare per Carlo Vicedomini, ora capitano del Toro, calciatore stimato dalla tifoseria tarantina per i suoi passati in rossoblù.
Qui Nardò– Il 4-0 incassato nel mercoledì di Coppa a Bisceglie non ha abbassato l’attenzione del gruppo granata, rinforzato dai recuperi degli infortunati Lanzolla, Allegrini e Lanzillotta. Lo squalificato Strumbo, stoppato dall’espulsione di Aprilia, è indisponibile insieme a Prinari ed a Balistreri, probabilmente out per tutto il resto della stagione. Lanzillotta ha giocato tutta la partita contro il Bisceglie e potrebbe essere lanciato dal 1′ al fianco di capitan Vicedomini. In caso di defezione dell’ex Pistoiese ci potrebbe essere la svolta per il 4-3-3, con Palmisano e Gigante dietro insieme a Vicedomini. Sulle fasce Montinaro e Palmisano proveranno a coprire entrambe le fasi, a supporto del duo offensivo Malcore-Lattanzio e a copertura del quartetto di difesa. Lanzolla tornerà dal 1′, favorito su Allegrini, e affiancherà Martinez; sulle fasce gli under Cassano e Caporale.
Qui Taranto– Probabile 3-4-3 per il Taranto di Cazzarò, alle prese con la scelta tra tante possibilità tattiche per una partita che dirà molto sul futuro immediato dei rossoblù. Il recupero di Ibojo, proposto già con il Gallipoli, apre un ballottaggio con D’Angelo per un posto insieme a Pambianchi e Manganelli. Sulle corsie probabili scelte per Guardiglio e per uno tra Ammirati e Verdone. Nel cuore della mediana Marsili e Voltasio sono favoriti su Chiavazzo. In attacco Beppe Genchi sarà il perno centrale di un tridente dove il rientrante Russo ed Improta potrebbero essere gli altri attori, anche in virtù delle condizioni non perfette di Alvino e Fonzino, entrambi comunque convocati.
I precedenti– Se il presente non fa sorridere il Taranto, qualche segnale di stima ai tifosi rossoblù può essere dato dai precedenti, di gran lunga favorevoli. Su otto partite giocate allo “Iacovone” ben sette sono state vinte dal Taranto. L’unica eccezione è rappresentata dal pari della stagione 1997-98, nel Girone H della Serie D. Quel Nardò, guidato in panchina da Boccolini ed in campo dalle reti di Vantaggiato, conquistò la promozione in C/2 dopo il duello contro il Fasano. Il formato grandi successi del Toro però non bastò a violare l’impianto tarantino, infatti i rossoblù, a metà classifica a fine stagione, costrinsero gli avversari allo 0-0. Il resto è una pagina nera per il Nardò, a partire dai primi quattro precedenti negli anni sessanta. 3-0 nel 1965-66, 1-0 l’anno dopo, 2-1 nel 1967-68 e 1-0 nel 1968-69. La salda presenza del Taranto tra i professionisti lasciò la sfida senza precedenti fino ai primi anni Novanta. Taranto-Nardò ritornò ad essere un incrocio nel campionato 1993-94 quando i rossoblù tornarono in Serie D dopo l’amara retrocessione dalla B accompagnata dal fallimento della società Taranto Football Club SpA. L’incrocio tra due squadre intente a battagliare per le zone medio-alte della classifica finì con un netto 3-0 per gli jonici, segnato dalla doppietta di Presicci e dalla rete di Recchia. Vittoria più tirata nella stagione successiva, quella delle sfide al vertice tra Taranto, Cerignola e Nardò concluse con la promozione dei rossoblù. Il Toro fu domato allo “Iacovone” con un 3-2. L’iniziale vantaggio di Renna fu ribaltato dalla rete di Cipriani e dalla doppietta di Sossio Aruta; a rendere meno amara la sconfitta neretina arrivò poi la rete di Epomeo. La sfida ritornò, sempre in D, in occasione del sopra menzionato pari del 1997-98. Un precedente di lusso fu quello del 2000-01, disputato in C/2. Il Taranto, corazzata del campionato, regolò un buon Nardò per 2-0; i firmatari della vittoria furono Terrevoli e Sesia. Per dodici anni poi, a causa della discesa verticale del Nardò e dello stanziarsi del Taranto in C/1, con finestra sulla B, la sfida non fu disputata. Un altro fallimento jonico con doppia retrocessione riaprì le porte alla partita, di scena nel campionato 2012-2013. Il Nardò, poi salvo ai play-out dopo i due pareggi con il Sant’Antonio Abate, cedette il passo ad un Taranto senza ambizioni di grandeur con un netto 4-1. Grieco, l’autorete di Vetrugno, Molinari e Gnoni vendicarono la sconfitta nell’andata del “Giovanni Paolo II”, unico precedente che ha sorriso al Nardò.
Le probabili formazioni:
Taranto (3-4-3): Pizzaleo; Manganelli, D’Angelo, Pambianchi; Guardiglio, Voltasio, Marsili, Ammirati; Improta, Genchi, Russo. All. Cazzarò
Nardò (4-4-2): Chironi; Cassano, Martinez, Lanzolla, Caporale; Montinaro, Lanzillotta, Vicedomini, Palmisano; Malcore, Lattanzio. All. Ragno