LECCE – Condotta antisindacale. È l’accusa con la quale è stata condannata l’Azienda Sanitaria di Lecce con l’ordinanza emessa il 14 ottobre 2015 dal Giudice del Lavoro di Lecce, Donatella De Giorgi, a termine del procedimento ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori promosso dalla Organizzazione Sindacale Funzione Pubblica di Lecce, nella persona del Segretario Provinciale Simone Longo, con l’avvocato Anna Maria De Carlo.
Il ricorso era stato promosso dalla FP Cgil di Lecce, affinché fosse accertato il carattere antisindacale del comportamento tenuto dalla ASL Lecce, la quale aveva proceduto, con provvedimenti adottati il 9 gennaio 2015, al trasferimento di alcuni Collaboratori Professionali Sanitari verso diverse strutture, dipartimenti e distretti socio-sanitari sulla base delle domande dagli stessi presentate, prescindendo dalle graduatorie stilate e senza fornire alcuna informazione sul punto alle Organizzazioni Sindacali. Tali disposizioni di servizio, per effetto della suddetta ordinanza, dovranno essere revocate.
Esulta il Segretario Provinciale della Funzione Pubblica oltre che per la vittoria conseguita anche e soprattutto per l’affermazione della rilevanza del ruolo del sindacato. Si legge infatti nell’ordinanza: “Ritenuto dunque che l’informazione resta, anche nell’attuale sistema normativo del Pubblico Impiego uno dei cardini della libertà sindacale e della funzione, propria dei sindacati, di raccordo tra Amministrazioni e dipendenti, apparendo evidente che la conoscenza dei fatti attinenti alla gestione dei rapporti di lavoro costituisce il presupposto logico essenziale per il riscontro dell’imparzialità, intesa come trasparenza e correttezza, e dell’efficacia delle determinazioni del datore di lavoro pubblico e per la conseguente interlocuzione necessaria ad evitare o risolvere relazioni lavorative conflittuali”.
“Auspico che d’ora in avanti la Direzione Generale di Asl Lecce instauri un dialogo assiduo e proficuo con le parti sociali”, dichiara il Segretario della FP Cgil Simone Longo, “evitando forzature e decisioni unilaterali, per perseguire l’obiettivo comune di migliorare l’Azienda nell’interesse, non solo dei dipendenti ma, ancor più, di tutti i cittadini”.