Checco Lepore sorridenteLECCE (di Pierpaolo Sergio) – È un Checco Lepore che parla e pensa da leader maturo quello su cui può contare il Lecce. Il duttile centrocampista, leccese di nascita e di fede calciastica, rappresenta l’incarnazione del calciatore che ogni allenatore vorrebbe: adattabile in più ruoli, dotato di grande spirito di sacrificio, impassibile se finisce in panchina, ma subito utile appena il mister lo schiera in campo sia in fase di possesso palla, sia all’occorrenza in difesa, ma pure fromboliere quando se ne presenta l’occasione. Proprio come accaduto domenica sera contro la Juve Stabia in un match in cui ha “rischiato” di diventare il protagonista assoluto con un palo ed una clamorosa traversa colpiti nel primo tempo. Ma lui non si scompone e con l’umiltà che lo contraddistingue afferma: “Pazienza, è andata così”.

Analizzando quanto ha messo in evidenza il big match del “Menti“, Lepore non si nasconde dietro a un dito, ripensando al ko contro l’Andria: “Volevamo giocare da squadra che sa essere compatta, da gruppo e ci siamo riusciti. Non come è purtroppo accaduto nella gara d’esordio in cui abbiamo commesso troppi errori”.

All’orizzonte c’è già un’altra nuova sfida da vertice, stavolta contro la capolista Casertana che in due gare non ha registrato reti al passivo: “Loro non hanno ancora incassato un gol? Beh, li subiranno qui…” – chiosa con lo sguardo vispo ed il sorriso contagioso, per poi aggiungere serio: “È importante badare a loro, ma soprattutto a noi stessi. Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia”

Tra l’altro, contro gli aquilotti il Lecce giocherà per la prima volta non in notturna, ma alle ore 15:00 e con un clima che è tornato ad essere un temibile avversario: “Se farà questo caldo, sì, potrebbe essere un problema in più, ma ci alleniamo anche per essere pronti a simili situazioni”.

L’impatto con il Via del Mare ribollente di entusiasmo ha magari condizionato i compagni di squadra più giovani che sono arrivati da poche settimane in questa realtà: “Io personalmente non ho accusato in maniera eccessiva un condizionamento emotivo. Non nego che magari a qualche mio compagno sia sembrato strano vedere tanta gente sulle tribune. Dobbiamo capire però che loro sono dalla nostra parte e rappresentano uno stimolo; sono la nostra arma in più. Basti vedere come ora vengano in tanti anche agli allenamenti. C’è entusiasmo nell’ambiente ed a noi serve partire con quello stesso entusiasmo. Si può stare tranquilli: tutti hanno già capito cosa significhi indossare la maglia del Lecce”.

Infine, un pensiero su quanto ha finora fatto registrare il torneo: “Due partite sono troppo poche per dare un giudizio. tutte le squadre sono ancora in rodaggio. L’Andria che vince e fa 3 gol pure al Matera? Anche il Melfi ha battuto la Juve Stabia… Sono risultati che dimostrano come bisogna stare attenti a tutti e non dare mai nulla per scontato in un raggruppamento difficile com’è il Girone C della Lega Pro”.

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