LECCE – Trenitalia collega anche la Puglia (fino a Bari) con i treni Frecciarossa, sarà possibile quindi in 6 ore e 30 minuti viaggiare da Milano a Bari; parlare di Puglia però non è corretto perché gran parte della regione rimarrà scoperta da questo importante servizio che doveva partire a dicembre ma è stato anticipato al 20 settembre. Ancora una volta il Salento rimane ai margini delle azioni innovative.
A tal proposito è arrivato puntuale il commento di Paolo Pagliaro (Ufficio di Presidenza di Forza Italia e presidente del Movimento Regione Salento). Il noto editore tuona contro la classe politica salentina e giudica la decisione di Trenitalia “un contentino”.
“Si leggono appelli di parlamentari Salentini, sindaci e altre cariche istituzionali per prolungare la Frecciarossa fino a Lecce. Sono lacrime di coccodrillo di chi avrebbe potuto far sentire la voce del nostro territorio nelle sedi e nei momenti opportuni ma che ha preferito, invece, esprimere il suo dissenso ex post a botte di comunicati stampa”. – Afferma Pagliaro – “È ancor più evidente -aggiunge- che il Salento sia costretto all’isolamento anche per colpa di chi dovrebbe rappresentarlo ed essere difensore dei suoi interessi. L’unica opportunità vera per il territorio è la Regione Salento, oggi come ieri, una Regione non la puoi tenere fuori da tutto. Dal 20 settembre, partirà il contentino che collegherà Milano a Bari, recuperando solo un’ora di tempo nel tragitto e abdicando al diritto di avere una tratta ad alta velocità solo da Milano a Bologna. Una cosa è vera che ci saranno treni più nuovi, belli e comodi ma solo da Bari. Di che successo parliamo? Quali benefici reali per la Puglia e per il Salento? È un problema vecchio: non hanno investito da Bari a Lecce con progetti per potenziare la line rotabile esistente, in quanto a Lecce non c’e il nuovo sistema di controllo centrale computerizzato che invece è attivo da Bari a Bologna (C.C.T.). A Lecce non hanno previsto e voluto né la tecnologia né il personale formato per poter supportare il Treno tecnologico come l’ETR 500 Freccia Rossa. Per i dirigenti di Trenitalia di fatto la stazione di testa in Puglia é Bari e non Lecce quindi tutte le infrastrutture tecniche, logistiche e tecnologiche si fermano a Bari, tagliando fuori un intero territorio con grandi potenzialità di crescita. Risultato: i politici possono abbaiare alla luna quanto vogliono senza risultato, se non quello di aver umiliato ancora una volta il Popolo Salentino. Noi cittadini siamo stanchi di queste politiche sempre baricentriche regionali, ricordo solo il piano regionale dei trasporti con la delibera del marzo 2010 che prevedeva investimenti solo per Bari per la stazione di testa. Vogliamo una Regione Salento. Sembra una beffa, l’ennesima, alle spalle dei cittadini da sempre bistrattati per un imperante baricentrismo. Le istituzioni dove sono? La Regione, i Comuni, le Province? Ci vuole una grande mobilitazione per chiedere che il capolinea sia a Lecce. Altrimenti -conclude Pagliaro- prenderemo atto che si continua imperterriti a predicare bene e razzolare malissimo”.