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Gerardo Strumbo, difensore del Nardò (foto D.Nestola – acdnardo.com)

POLLA- La difesa del Nardò è pronta a erigere il muro. Il pacchetto centrale del Toro, l’anno scorso ben serrato in Eccellenza da Anglani e Montrone, si preannuncia tra i più interessanti dell’ex Interregionale. Allegrini, Lanzolla e Strumbo sono i tre centrali principi che Ragno potrà schierare nel prossimo campionato. Il tesseramento di Gerardo Strumbo, inizialmente aggregato al ritiro granata, è stato accelerato nel cuore della preparazione dall’infortunio di Lanzolla, evento che, misto al gradimento di Ragno per il calabrese, ha dettato l’ultimo passo nella convizione già forte della società granata di acquisirne le prestazioni. Il curriculum di Strumbo parla chiaro. Le 30 presenze dell’anno scorso con il Bra rappresentano la prima esperienza in Serie D dopo gli anni spesi in C/2 tra Milazzo e Vigor Lamezia.

Marcatore- Strumbo si è subito calato appieno nel lavoro diretto da mister Ragno:“L’impatto è stato positivo. Ho avuto una bella impressione sin da subito, c’è un buon gruppo ed ho conosciuto un ottimo staff tecnico. Ci stiamo conoscendo e tutto va bene. Chi conoscevo? Ho giocato nella Vigor Lamezia nel 2013 ed ho avuto la fortuna di incrociare Lattanzio”. Sulle qualità principali la presentazione del difensore sembra chiara: “Sono un marcatore, faccio del fisico il mio punto forte, sono alto 1.86, e credo di avere un ottimo calcio mancino, mio piede naturale. Non disdegno qualche proposizione offensiva, soprattutto su palle inattive come calci d’angolo e punizioni laterali”.

Che prestazione!- La vittoria nel triangolare contro Melfi e Picerno è stata la prima piccola gioia dell’anno granata. Strumbo, protagonista dei match, esprime soddisfazione per la prestazione: “Abbiamo espresso un buon gioco nonostante le gambe piene dai carichi di lavoro, è questo quello che conta. Nel poco che abbiamo fatto, viste le nostre potenzialità, abbiamo messo in difficoltà entrambe le squadre uscendo vincenti per 2-0 in entrambe le sfide. Fare una bella partita e vincere contro una squadra di Lega Pro, il Melfi, poi ci ha dato la giusta carica”.

Cuore caldo– Una carriera spesa quasi totalmente in piazze calde ha condizionato la scelta del classe 1991 per il trasferimento al Toro: “Se sono venuto qui è perché conoscevo già il calore della piazza prima della chiamata. Sono calabrese, e nella mia carriera ho giocato sempre in campi caldi, dal settore giovanile del Catania al Lamezia, passando per Milazzo. Il pubblico di Nardò si merita il tutto positivo. Noi non molleremo mai e cercheremo di ricambiare il loro calore. Giocheremo con il sangue agli occhi fino alla fine. Secondo me, per un calciatore, giocare in campi così caldi davanti a 5000 spettatori è la cosa più bella”.

Rimpianti zero– Strumbo ha nel curriculum una presenza in Coppa Italia con il Catania, squadra dove ha percorso la trafila giovanile. Con i rossazzurri però poi non è riuscito a spiccare il volo, preferendo la strada tortuosa delle categorie minori ma senza nessun rimpianto: “Beh ripercorrendo la mia carriera ricordo che a 18 anni, con il Catania, ho fatto due panchine in Serie A contro Milan e Fiorentina. A 20 anni poi ero nel giro dell’under nazionale ed ho esordito in Coppa Italia contro la Juventus; poi sono andato in prestito in Serie C ed ora mi trovo in una piazza così in D. Non ho nulla da rimpiangermi, il calcio diventa più difficile via via scendendo di categoria e, inversamente, più facile andando su”.

Carica– La conclusione è poi affidata ad una sommaria previsione della ricetta giusta per far bene: “Per ora mi sento di dire che questo è un ottimo gruppo ed abbiamo tutte le carte in regola per fare qualcosa d’importante. Come in ogni campionato di Serie D, a dicembre, alla fine del girone d’andata, tireremo le somme e vedremo dove sistemare l’asticella. Tutti dobbiamo remare nella stessa direzione”.

 

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