LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Una lettera che nessuno forse mai leggerà o pubblicherà sulla grande Stampa nazionale, ma che il cuore spinge ugualmente a scrivere ed inviare solo per amore verso un calcio sempre più marcio e verso la squadra del cuore, in questo caso il Lecce. È quella redatta da Luca Manna, supporter giallorosso salentino d’origine, ma che oggi vive in Umbria, il quale non riesce affatto a mandar giù le indiscrezioni emerse in queste ore sul caso-Catania e, più in generale, tutte le sentenze della Giustizia sportiva italiana che, ad oggi, hanno visto punire severamente solo la formazione leccese, mentre altri club ed altri tesserati continuano a sguazzare nel fango sempre viscido che neppure la Giustizia ordinaria riesce ormai ad arginare e ripulire. Un’analisi lucida e non certo di parte, fatta a ragion veduta e senza cadere in campanilismi di bassa lega o piagnistei che non appartengono alla tifoseria giallorossa. Luca Manna passa in rassegna, seppur sommariamente, le vicende che con il calcio hanno davvero poco a che fare e le espone con un’amara riflessione rivolgendosi al presidente della Figc, Carlo Tavecchio, al procuratore federale Stefano Palazzi ed al direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti.
Leccezionale Salento ha scelto di dare spazio a questa lettera e rendere pubblico lo sfogo di Luca Manna, nella convinzione che i suoi ragionamenti e dubbi siano gli stessi nutriti da migliaia di altri tifosi in Italia e, soprattutto, del Lecce. Ecco, pertanto, il testo integrale della missiva:
“Caro Direttore, (ciò che scriverò non è rivolto Lei, ma la ringrazio per l’attenzione da padrone di casa)
Caro Presidente Tavecchio,
Caro Procuratore Palazzi,
Scrivo a Lei (ma in realtà siete in 3 e dovrei dire a Voi) perché quello che ho da dire risulta essere il pensiero, lo sfogo, il sentimento di migliaia di tifosi e amanti del calcio in Italia, ma soprattutto perché è lo stato d’animo di una terra, il Salento, di una città, Lecce, e di una tifoseria che ora è stanca di essere presa in giro.
Leggevo ieri fra le pagine e le colonne della Gazzetta dello Sport, l’anticipazione della sentenza del processo che vede coinvolto il Catania e un po’ di domande, quesiti e di rabbia mi sono venute in mente. E allora mi sono detto: “Perché non scrivere una lettera?” Una di quelle che nessuno pubblicherà, che qualcuno leggerà e cestinerà… Una di quelle in cui magari accendo riflessioni che nessuno vuole fare, in tipico stile italiano e soprattutto adatta allo stile di questo calcio, del vostro calcio.
Leggevo, quindi!!! Ancora una volta illuso da qualcosa che non esiste, ho speso dei soldi per acquistare un quotidiano sportivo e cosa ti trovo dentro? Una sentenza!!! E qui sorge la prima domanda: come mai da Calciopoli in poi, la Gazzetta dello Sport ogni anno (e sì cari, processi sportivi e corruzione escono fuori ogni anno, ma chi se ne frega, no? The show must go on diceva Freddie Mercury) conosce in anticipo pene e ripescaggi? Pur non mettendo in dubbio la bravura dei giornalisti della “rosea”, non capisco come possano essere sempre pienamente sul pezzo, su argomenti che dovrebbero essere top secret fino al giorno della sentenza e/o decisione. Quindi, o la Gazzetta ha assunto dei vegenti di alto livello… o qualcuno… da ben 10 anni… non fa bene il proprio mestiere!!! Eh va be’… misteri!!!
In una domenica mattina inquieta e calda, leggendo questo articolo pieno di ‘paranormale’, spunta un altra riflessione nella testa di un povero tifoso che prova ancora ad amare il calcio: il Catania andrà in Lega Pro, con forse 10 punti di penalizzazione che durante l’anno, fra ricorsi, corsi e corsetti diventeranno 2, magari 3. Il Catania, la squadra che per mano del suo Presidente ha comprato 5-6 partite e provato forse a comprarne delle altre, andrà in Lega Pro a giocarsi la promozione in Serie B con una sentenza in pratica uguale a quella che condannò il mio Lecce per una partita che poi alla fine risulto giocata regolarmente, anche se una tentata combine ci fu sicuramente.
In pratica è come se un furto d’auto e una rapina a mano armata con ostaggi venissero equiparati dalla giustizia penale, ma essendo ignorante in materia, mi limito a dire da osservatore interessato che mi sembra che ancora una volta ingiustizia sia stata fatta.
Ma d’altronde, il Lecce fu mandato in Lega Pro nella stessa Nazione e dalla stessa Giustizia che: ha condannato la Juve ad una facile Serie B con qualche punto di penalizzazione dopo aver corrotto un intero sistema; condannato Milan, Lazio e Fiorentina a qualche punto di penalizzazione nonostante il pieno coinvolgimento in questo scandalo epocale e costringendo solo la Reggina ad un miracolo sportivo ed evitando il ripescaggio sapete di chi? Del Lecce; condannato i vari Masiello, Doni, Mauri, ecc. con pene cosi esemplari che molti di loro sono in campo a giocare, alcuni addirittura con i galloni di capitano di squadre che si sono qualificate in Champions League; condannato per 4-5 anni squadre con giocatori, allenatori e addirittura tifosi coinvolti in scandali scommesse con qualche punticino di penalizzazione, premiando alcuni di loro magari con panchine molto prestigiose; ha cambiato regole per i ripescaggi in corsa ogni anno, lasciando guarda caso ogni volta con un pugno di mosche società come… ah, di nuovo il Lecce. Insomma, potrei continuare fino a domani mattina, ma la pasta è pronta, la domenica avanza impietosa, e poi nella vita ci sono cose più importanti, no? Mi limito a concludere che con questo atteggiamento state legittimando ogni presidente a provare a comprare le partite… Tanto, male che vada, l’anno dopo patteggia e scende di una categoria… #chissenefrega!!!
Adesso vi lascio, mi sono sfogato… Questa la archivierò come la lettera che nessuno leggerà o pubblicherà, ma sarà il mio punto di partenza di allontanamento dal calcio, dal vostro calcio!!! Se ogni italiano facesse come me, forse qualcosa cambierebbe e la smetteremmo di sbandierare e urlare ‘pene esemplari’ per poi finire con i soliti tarallucci e vino… ma questa è solo un’utopia.
Grazie della non attenzione e cordiali saluti.
P.S. Vivo a Perugia e ho fatto l’abbonamento allo stadio a Lecce perchè amo la mia terra e la mia squadra… Dovreste fare in modo che il calcio sia fatto di questa genuinità e non delle porcherie a cui ci siamo abituati“.