pagelleLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Sono pagelle positive quelle relative alla squadra del Lecce che supera il primo turno preliminare di Tim Cup a spese di un buon Catanzaro dopo la lotteria dei calci di rigore. La formazione di mister Antonino Asta, pur ampiamente incompleta ed ancora imballata per i duri carichi di lavoro svolti in ritiro, ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo e regalare a sé ed ai propri tifosi una gioia in una caldissima serata d’agosto. Le preoccupazioni del tecnico leccese circa una tenuta atletica non ancora ottimale sono state fugate da una prestazione più che discreta da parte dei calciatori di casa, capaci di lottare per 120 minuti e di mantenere il sangue freddo durante l’esecuzione dei penalty. In evidenza si sono messi, in particolare, il portiere Max Benassi, il promettente difensore ex Fiorentina, Nicolò Gigli e Marco Rosafio che hanno contribuito a domare la coriacea compagine di mister D’Urso.

1. BENASSI: Tornare a parare al “Via del Mare” da titolare dopo le note vicende che lo hanno interessato nelle passate stagioni non era cosa semplice a livello psicologico. Invece il il numero 1 giallorosso ha sfoderato una prestazione importante, compiendo almeno un paio di interventi degni di nota che hanno mantenuto il risultato sullo 0-0. Ai calci di rigore tirati sotto la Curva Nord ha poi dato il meglio di sé riuscendo ad ipnotizzare gli ultimi tre rigoristi calabresi e regalare al Lecce il passaggio del turno. VOTO: 7.5

2. KALOMBO: Mister Asta ha avuto parole di elogio per il ragazzo frutto del vivavio leccese. Lui che è sceso in campo per necessità, vista la risicata rosa a disposizione del tecnico, ha ripagato la fiducia con una prova in crescendo che ha pian piano spazzato via le incertezze del primo tempo. Superata l’emozione dell’esordio stagionale, l’ex Martina ha preso coraggio e macinato chilometri rendendosi utile anche in fase offensiva. VOTO: 6.5

3. MORELLO: Anche per il baby giallorosso vale lo steso discorso fatto per Kalombo: inizio impacciato e poi la tensione si è sciolta concedendo al ragazzo di mostrare le proprie caratteristiche. Uscito per crampi, si merita gli applausi delle tribune. VOTO: 6.5 ——— (dal 104′) 18. PERSANO: Il ragazzo entra nella contesa per tentare di far valere la sua voglia di fare e la freschezza rispetto a chi giocava da oltre 90 minuti. Utile alla causa. VOTO: 6

4. VINETOT: Buona la gara del difensore francese, unico “superstite” della retroguardia titolare nella scorsa stagione. Con Gigli ha formato una coppia con discreta intesa annullando le incursioni di Ingretolli e Razzitti. La sua esperienza è stata fondamentale per aiutare i giovani compagni di reparto e si sarebbe meritato la gioia del gol se la quaterna arbitrale avesse visto che un suo tiro durante i tempi regolamentari aveva superato la linea bianca della porta difesa da Scuffia. VOTO: 6.5

5. PAPINI: Il capitano mostra già un’invidiabile condizione fisica e lotta come un leone in mezzo al campo. Ringhia sugli avversari che gli capitano a tiro, sfiora la rete con un bolide da fuori area ed alza bandiera bianca solo dopo un duro scontro che gli procura il riacutizzarsi di un vecchio fastidio. Esordio positivo per il leader dello spogliatoio scelto da Asta ma che è il candidato ad indossare ancora quella fascia al braccio. VOTO: 6.5 ——— (dal 69′) 17. ROSAFIO: Il suo ingresso sul terreno di gioco crea scompiglio nella retroguardia catanzarese. La sua velocità, le serpentine ubriacanti e la voglia di mettersi im mostra ne fanno uno dei calciatori più positivi della serata. Segna tra l’altro il primo gol della stagione del Lecce, sia pure ai calci di rigore, con un’esecuzione glaciale. Se solo fosse stato più preciso in fase di appoggio avrebbe strappato un mezzo voto in più. VOTO: 7

6. GIGLI: Il ragazzo dimostra personalità e doti tecnico-atletiche degne dell’attesa suscitata in tifosi ed addetti ai lavori. Inizia un po’ impacciato, ma poi gioca da veterano ed annulla in diretto avversario. Finché ha benzina nelle gambe e resta in campo dimostra di possedere una notevole personalità e si candida a diventare un punto di riferimento della difesa salentina. VOTO: 6.5 ——— (dal 79′) 13. ABRUZZESE: Costretto a mordere il freno in panchina per quasi tutta la sfida, entra in campo con il piglio giusto e si fa vedere anche nelle azioni offensive leccesi. Prova a ripetere la magia dell’esecuzione del rigore col piede destro come fece contro il Pontedera nei play-off di due campionati orsono ma stavolta la giocata non gli riesce, col pallone che si stampa contro la traversa. VOTO: 6

7. LEPORE: Ricomincia così come aveva terminato, ossia iniziando a giocare da esterno nella linea del centrocampo, per poi passare ad interno e finire da terzino sinistro. Eterno jolly di un gruppo ancora in costruzione che si sacrifica senza risparmiarsi. Mette a segno con freddezza il rigore che gli tocca calciare pur avendo di fronte uno Scuffia che ne conosceva i movimenti. VOTO: 7

8. DE FEUDIS: Se si considera che l’ex Cesena era reduce da un acciacco fisico, che è rimasto in campo per tutto il match e disputando pure un buona gara è facile intuire di che tipo di pedina la società abbia fornito mister Asta. Prezioso a centrocampo, prova più volte la conclusione da lontano senza fortuna. VOTO: 6.5

9. MOSCARDELLI: Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più. Ma la condizione al 2 di agosto è quella che è per un diesel come il “bomber”. Tenta qualche giocata ad effetto ma le gambe non rispondono ancora agli stimoli del cervello. Calcia in curva il primo calcio di rigore della batteria finale e si sente crollare il mondo addosso. Poi ci pensano Benassi e soci a rendergli più dolce la serata. VOTO: 5.5

10. HERRERA: Impiegato da trequartista tiene a volte troppo la palla e manca del tempo giusto nell’assist ai compagni lanciati verso la porta avversaria. cerca ad ogni modo di rendersi utile e segna con freddezza il suo penalty. VOTO: 6

11. DOUMBIA: Il “mal di pancia” che prova nell’attesa di capire se sarà ancora un calciatore del Lecce o potrà misurarsi in altre realtà resta in sospeso davanti alla possibilità di giocare da titolare una partita. Asta lo impiega nel suo ruolo preferito e lo alterna con Lepore sulla fascia destra solo nel finale di match. La sua è una prova un tantino opaca ma nel complesso volenterosa. VOTO: 6

All. ASTA: Il Lecce/2 visto all’opera non è ancora né poteva essere una squadra coesa e reattiva come vorrebbe. Eppure i suoi ragazzi gli regalano una prova superiore alle attese. Pure in panchina corre e suda come se fosse ancora un giocatore e soffre fino all’ultimo rigore insieme al gruppo che sta plasmando. VOTO: 6.5

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