LECCE (di Massimiliano Cassone) – Fine della corsa, ultima fermata: Lamezia Terme. Uno stop provocato dalla rottura del motore di un treno che nella stagione appena conclusa è deragliato un po’ ovunque. Termina con una prestazione minuscola il campionato di un Lecce che non è riuscito neppure ad approdare ai play-off. La squadra, nata con l’auspicio di vincere il campionato, ha dimostrato quest’anno in modo palese l’incapacità di affrontare positivamente gli appuntamenti più importanti.

Questo Lecce, costruito sui diktat di un allenatore che forse non andava riconfermato, in estate era sembrato forte; poi, esonerato Lerda dopo sconfitte che preferiremmo non ricordare, è arrivato Pagliari il quale ha appena avuto il tempo di presentarsi ed è risalito sul treno per Macerata. Infine, è approdato nel Salento Bollini, serio, affidabile, con metodi di allenamento di categoria superiore che però ha collezionato 5 sconfitte (una in meno rispetto alle due gestioni precedenti).

La squadra dopo l’allontanamento del tecnico di Fossano, nel calciomercato invernale, non è stata rinforzata nel reparto in cui aveva più bisogno (l’attacco) ma è stata imbottita di esterni. Dopo la cessione di Della Rocca, utile al progetto Lerda ma attaccante dalle scarse qualità realizzative, non è arrivato il bomber che tanto serviva, anche questo ha pesato tanto. Infine è palese la mancanza di personalità della squadra che in casa ha costruito il suo bottino con una media punti da promozione e fuori casa ha collezionato una media da play-out.

Il Lecce scivola anche a Lamezia Terme; incapace di vincere fino alla fine, non regala nemmeno l’illusione di una carezza ai tifosi. In questa fallimentare stagione nessuno è esente da errori, i Tesoro hanno le loro colpe, ma i calciatori ne hanno di più.

Termina così, con l’ennesima delusione, il ciclo della famiglia di Spinazzola a Lecce. Savino Tesoro lo sa e non tornerà sui suoi passi. Parte della tifoseria non lo ama più; eppure, come famiglia, si sono spesi tanto e tanto hanno speso denari sonanti ma la loro linea gestionale non ha portato al risultato sperato, la Serie B. Se una finale persa, anzi due, da un vero tifoso può essere digerita, una stagione così è amara da mandare giù.

È finito un ciclo e nell’aria c’è solo incertezza. La settimana prossima Tesoro incontrerà l’imprenditore romano che, insieme a quello salentino, vorrebbe rilevare la società: a questo punto la speranza è che tutto possa concludersi nel migliore dei modi anche perché l’ipotesi Ferrero di cui si è parlato tanto pare si sia già sciolta come neve al sole.

Il Lecce ed i suoi tifosi meritano di sognare un futuro migliore. Meritano rispetto. Ora tutti, indistintamente, facciano un esame di coscienza e un bagno di umiltà. Tutti, tranne i tifosi.

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