Salentini Oltre Frontiera sciarpeLECCE (di Italo Aromolo) – “Per amore, solo per amore” cantava Roberto Vecchioni in una nota canzone poi diventata la base dell’omonimo coro da stadio. E ci ha risposto così Angelo Attanasio, fondatore del gruppo di tifosi del LecceSalentini oltre Frontiera”, al perché arrivare a viaggiare per migliaia di chilometri, spendere centinaia e centinaia di euro, assentarsi intere giornate dal lavoro e sottrarre tempo alla famiglia per seguire la propria squadra del cuore. Semplicemente, per amore. Amore per due colori, fede in una maglia, passione per una terra che i “Salentini oltre Frontiera”, come dice il nome stesso, non possono vivere nella quotidianità ma del cui spirito e delle cui tradizioni si fanno portabandiera nel mondo. Parliamo del gruppo di supporters giallorossi che riunisce sotto il proprio nome chiunque abbia a cuore le sorti del Lecce ma non possa seguirle da vicino perché residente lontano dal Salento: partono alla volta di trasferte degne di un’odissea dal Nord Italia, dalla Svizzera o dalla Germania. Abbiamo contattato il fondatore e ideatore del gruppo, Angelo Attanasio, per conoscere meglio questa giovane, entusiasta e un po’ “folle” frangia del tifo leccese.

Angelo Attanasio e Walter Lopez
Angelo Attanasio e Walter Lopez

Angelo racconta come nasce il gruppo di audaci: “Tutti seguivamo il Lecce dalle rispettive città ma nessuno si conosceva, finché ho scritto su Facebook che volevo organizzare la trasferta di Frosinone per la finale play-off dello scorso anno. Da lì, una ventina di ragazzi hanno aderito a quella trasferta ed è cominciato tutto. ‘Salentini oltre Frontiera’ nasce vedendo il grande entusiasmo, la voglia di fare qualcosa non solo per il Lecce, ma anche per il Salento, dando un’impronta di salentinità anche fuori dalle mura della nazione. La nostra idea è quella di una ‘salentinizzazione’ che vada al di là del calcio, che vede il Lecce come punto comune tra tutti ma anche come punto di partenza. Infatti, a partire dall’amore per il Lecce, siamo diventati tutti amici, ci invitiamo a vicenda, mangiamo insieme, andiamo a trovare chi abita a 200 km di distanza e magari organizziamo serate con tamburelli, pizzica, vino, pasticciotti: questo succede in Svizzera, in Germania, o nel Nord Italia. Tutto per rivivere un po’ di quel Salento che ci manca tanto. Non è solo calcio, ma è nella vita giornaliera che viviamo la salentinità”.

L’unico requisito per essere un “Salentino oltre Frontiera” è la fede nei colori giallorossi: “Siamo circa una trentina ma in continua espansione. È un gruppo apertissimo, l’unico presupposto è quello di essere tifoso leccese al 100%: chi vuol entrare a farne parte è il benvenuto. Siamo un gruppo vero, genuino, apolitico, apartitico, internazionale ed interrazziale. Siamo aperti e portiamo rispetto a chi ci rispetta. Il Lecce è di tutti. Abbiamo formato un direttivo di sette persone, dispari di modo che si metta ai voti qualsiasi iniziativa venga proposta. Per esempio, la vendita di sciarpe, adesivi, e magliette marchiate ‘Salentini oltre Frontiera’: stiamo raccogliendo un piccolo capitale per poter organizzare delle manifestazioni pro Salento. A giugno, ad esempio, vogliamo organizzare una grande festa per il nostro anniversario: manifestazioni che diffondano la nostra cultura oltre frontiera”.

Salentini Oltre Frontiera 2Non sono poche le difficoltà che si incontrano nel seguire il Lecce a così tanti chilometri di distanza: “Non siamo tutti dello stesso posto, ovviamente; Facebook è l’unica piazza dove possiamo confrontarci. Non è facile: c’è chi ha la famiglia, chi lavora, chi si è appena sposato. Ognuno ha i suoi mille problemi. Dobbiamo assentarci dal lavoro ed è forse la cosa più difficile tra certificati medici e roba simile (sorride, ndr). Alcune trasferte ci costano anche 3-400 euro ciascuno, oltre a qualche giorno di assenza dal lavoro. Soltanto l’affitto del pullman comporta spese pari ad oltre 1000 euro. Le trasferte più vicine che abbiamo sono a 1400-1500 chilometri di distanza, ovviamente solo andata. Per andare a Catanzaro, a Cosenza, a Melfi ci vogliono quattro giorni. Prossima tappa? Stiamo cercando di organizzarci per Cosenza, ma vorremo andare a Lecce per una delle prossime partite”.

Nell’ultima trasferta di Caserta, tra gli “oltre Frontiera” c’era un ragazzo tedesco di cui vale la pena raccontare la storia: “Si chiama Ingo, è un ragazzo tedesco che si è innamorato follemente del Lecce nonostante non abbia alcun tipo di legame con la nostra città e, probabilmente, non sa nemmeno dove si trovi. Quando era ragazzino, seguiva la Serie A guardando la ‘Domenica Sportiva’. Erano i tempi del Lecce di Zdenek Zeman e di Delio Rossi: guardava questa ‘squadretta’ che metteva in difficoltà le grandi e gli sono piaciuti i colori, lo stadio pieno, le piazze piene di bandiere, i bagni nella fontana. E si è innamorato del Lecce, da solo. È andato a Bolzano due anni fa, da solo, senza sapere neanche l’italiano. Ci ha contattato prima della trasferta di Caserta ed è diventato uno di noi: sul display del telefonino ha lo scudetto del Lecce, ha fotografato ogni cosa a Caserta, dove per arrivare ha viaggiato 50 ore, dal sabato mattina al lunedì sera. Nonostante magari in passato l’avremmo fatta in 5mila, la trasferta lo ha entusiasmato come tutti noi: abbiamo cantato, ci siamo divertiti, anche in viaggio. La trasferta per noi non è solo la partita, al di là del fatto se vinciamo o se perdiamo: la squadra è il Lecce, non ce ne importa niente se si giochi in Serie A o in Serie C”.

Salentini Oltre Frontiera 3Per Angelo, il motore delle loro avventure è principalmente la passione: “Chi ce lo fa fare? La passione, quel senso di appartenenza che è innato in noi. Vogliamo che anche qua conoscano bene il Salento e le nostre tradizioni. Non abbiamo nessun fine se non la passione per il Lecce. Prima eravamo tutti sparsi, ora ci siamo raggruppati sotto questo nome: siamo diventati una famiglia. Colgo l’occasione per salutare i miei fratelli del direttivo e delle varie sezioni sparse in giro per l’Italia: Giovanni Scalia, i fratelli Rizzo, Vincenzo Putignano, Rocco Nuccio, i fratelli Roppoca, i fratelli Merola, Giuseppe Bonuso, Walter Melissano e tanti altri fratelli giallorossi. Tutti noi viviamo di Lecce, chi più, chi meno, perché con i problemi di oggi non è facile trovare del tempo. Alle mie figlie cantavo le canzoni della Curva come ninna nanna… (sorride, ndr) La fede è l’unica cosa che ci è rimasta, non abbiamo niente, abbiamo lasciato tutto, siamo a migliaia di chilometri da casa. Il nostro obiettivo è unire sotto un’ unica bandiera tutti coloro che, pur amando il Lecce e il Salento, sono costretti per vari motivi a privarsene nel quotidiano, diffondendo la mentalità effervescentemente passionale che contraddistingue il nostro popolo”.

Commenti

5 Commenti

  1. Ragazzi voglio unirmi a voi ma non ho Facebook perché detesto i social, sono malato di Lecce e Lunedì 16 09 2019 vado in trasferta a Torino Lecce partenza da Bergamo dove vivo da 20 anni

  2. Lupo vedo che non avevi un cazzo da fare e hai sparato qualche cozzata giusto x rompere le palle a chi del lecce e x il lecce fa il possibile x sostenerlo ,noi anche se singolarmente abbiamo sempre sostenuto il lecce solo che ora ci siamo uniti sotto un nom e salentini oltre frontiera ,chi voleva essere targato era solo x il semplice fatto di far sapere al mondo di far parte di QSt gruppo che noi intendiamo come una famiglia ,poi sta cazzata del marketing te la potevi risparmiare anche se poi non sono cazzi tuoi soprattutto …. Te saluto

  3. Salve volevo fare una domanda a questi ragazzi, ma come mai tutta questa pubblicità? Avete anche intenzione di andare da Barbara D’Urso? Secondo me non sarebbe male come idea, c’è gente che da 20 anni parte in trasferta e s’ha fatta la galera per il lecce, c’è addirittura gente che scrive “perché non mi hai taggato?” Ma stiamo scherzando? Basta con queste pagliacciate non fatele vedere ai baresi ca se no ni pigghianu pe c..u fino al 2040
    L’amore per il Lecce è altro, questa è pubblicità… e forse pure marketing.

    • Caro Lupo hai fatto le domande sbagliate, si vede che non ci conosci e x questo spari ca…te una dietro l’altra, chi voleva essere taggato era x il semplice fatto di far sapere al mondo che fa parte di questo meraviglioso gruppo fatto de “cristiani” . Chi c…o sei e chi ti conosce x sparlare di noi, fatti i ca…i tuoi lupo!!!

    • …Se vuoi farci domande rivolgiti a noi in privato Lupo, che hai sparato un sacco di c…te, informati prima di parlare e sputare sentenze… Solo a Lecce c’è gente così… Fatti sentire che non riesco a trovarti

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