Si è alzato il velo sull’atteso Apple watch, l’orologio multimediale che il gigante tecnologico di Cupertino ha annunciato alla fine di settembre dell’anno scorso, solleticando gli appetiti del mercato e di milioni di appassionati. La curiosità è grande, considerato che si tratta del primo nuovo prodotto lanciato da Apple sul mercato da cinque anni a questa parte, quando fu presentato alla stampa e al pubblico l’iPad. E le certezze non sono moltissime.
A cominciare dal prezzo, che dovrebbe partire da 349 dollari per il modello “base”, con cinturino in plastica e cassa in alluminio, ma che potrebbe raggiungere cifre stratosferiche (dai 2 mila ai 20 mila dollari) per il modello extralusso Apple Watch Edition con cassa in oro a 18 carati. Ci sara’ anche un modello intermedio, il Watch Sport Collection. L’orologio avra’ un quadrante rettangolare, consentira’ di navigare sulle app e tenere d’occhio le e-mail, senza dover estrarre l’iPad o l’iPhone.
Si potrà anche usare per i pagamenti sul sistema Apple Pay e da telecomando per accendere la Apple tv sugli altri dispositivi Apple. Ma quello della funzionalità dell’oggetto è un altro punto chiave su cui è concentrata l’attesa di operatori e clienti: fino ad oggi l’uso degli smartwatch è stato molto limitato a causa della durata della batteria. Tim Cook, ceo di Apple, asicura che il suo prototipo dura un’intera giornata. Ma su questo le voci sono contrastanti: c’è chi parla di una ventina di ore, chi invece ritiene che l’uso intenso delle app potrebbe invece far durare la batteria solo poche ore.