Valletta
L’avvocato Oronzo Valletta

LECCE (di Massimiliano Cassone) – In questi giorni, sulla questione della cessione del pacchetto di maggioranza dell’U.S. Lecce si sta facendo una grande confusione intorno ai termini “fideiussione” e “garanzie o referenze bancarie”. Proviamo a fare chiarezza sulla questione in modo da avere uno quadro chiaro di quelle che sono le garanzie che il sodalizio di Piazza Mazzini deve richiedere prima di intavolare una trattativa con gli eventuali interessati all’acquisto della società giallorossa.

Abbiamo interpellato l’avvocato Oronzo Valletta, che si occupa di Diritto Bancario, chiedendogli di chiarire i nostri dubbi.

Avvocato quali sono le garanzie che una Società per azioni può chiedere prima di iniziare una trattativa per la cessione del pacchetto di maggioranza?

“Facciamo una premessa importante: nell’ordinamento italiano vige il principio dell’autonomia negoziale tra le parti, le quali possono quindi liberamente e consensualmente determinare il contenuto di un contratto, sia pure entro i limiti imposti dalla legge. Tradotto al nostro caso, non so se e cosa Savino Tesoro abbia chiesto per intavolare la trattativa, ma certamente egli può decidere di voler trattare solo in presenza di determinate garanzie, anche ‘atipiche’, da lui individuate. Faccio un esempio: un libretto di deposito vincolato con cui si versa una cifra tot. A quel punto, se il potenziale acquirente accetta le condizioni di ‘accesso’ alla trattativa,  ecco che la forma di garanzia prescelta, purché lecita, diventa consensuale”.

Quali sono le garanzie più diffuse?

“In genere, per verificare la capacità finanziaria di un soggetto, gli si chiedono delle referenze bancarie che possono essere di due tipi: generiche o specifiche. Generiche: una banca attesta che il soggetto in questione è affidabile, intrattiene rapporti bancari corretti ed assolve alle obbligazioni. Ad esempio, possono essere chieste come condizione per la partecipazione a determinate gare d’appalto. Specifiche: una banca, sulla base dei rapporti in essere con un soggetto, e comunque valutata la sua situazione patrimoniale complessiva in virtù di determinati parametri quali proprietà immobiliari e simili, attesta che quel soggetto ha una capacità finanziaria che gli consente di assolvere agli impegni assunti fino alla concorrenza di determinate cifre.

Quindi, nella fase iniziale di una trattativa, chi parla di fideiussione sbaglia?

“Certo, ovviamente. La differenza tra referenze e fideiussione è nettissima e sta nell’obbligo che la banca assume. Nelle referenze la banca non assume alcun obbligo, ma semplicemente si limita ad attestare, con l’autorevolezza e la responsabilità ‘morale’ che le derivano dall’essere un Istituto di Credito, la capacità finanziaria di un soggetto. Invece, con la fideiussione (in gergo tecnico ‘credito di firma’) una banca, o una primaria Compagnia Assicuratrice abilitata, garantisce le obbligazioni assunte da un soggetto verso un altro. Insomma, la fideiussione presume un’obbligazione, quindi che una parte abbia assunto impegni verso un’altra. Faccio un esempio: si stipula il contratto preliminare, o anche il contratto definitivo di vendita, e l’acquirente si obbliga di pagare una certa cifra ad una determinata scadenza. La fideiussione garantisce il pagamento di quella cifra, di modo che, se il debitore non paga, il creditore può escutere la fideiussione chiedendo i soldi alla banca. Altro esempio è quello della fideiussione che una società rilascia per iscriversi al campionato: la banca garantisce che, se quella società non adempirà a determinati obblighi (pagamento degli stipendi o altro), a pagare sarà l’Istituto di credito fideiussore fino a una determinata cifra (in lega Pro mi pare 400.000 euro). Proprio per questo motivo, nella fase dell’introduzione della trattativa, non essendoci ancora obblighi tra le parti, non ha senso parlare di fideiussione”.

Dunque, in generale, se c’è l’interesse a trattare, di fronte a persone serie che dimostrano di avere credenziali importanti in banca, si può iniziare a trattare, giusto?

“Certo. Si può trattare se si portano le referenze bancarie richieste. Poi, se la trattativa si sviluppa positivamente e l’acquirente comincerà ad assumere obblighi finanziari, si potrà iniziare a parlare di fideiussione a garanzia di quegli obblighi. Perché si può garantire un contratto e non la volontà di capire se ci sono i presupposti per fare un contratto”.

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