LECCE (di Massimiliano Cassone) – Vincere per dare continuità è l’unica chiave in mano ai giallorossi per aprire la porta verso la speranza di raggiungere seppur dall’ingresso secondario la serie B tanto agognata. Mister Bollini deve fare a meno di Vinetot, Doumbia e Bogliacino ma ritrova Manconi e Miccoli. I giallorossi scendono in campo con la spada di Damocle sulla testa delle diffide, sono ben 9 i calciatori a rischio squalifica: Lopez, Papini, Abruzzese, Miccoli, Moscardelli, Sacilotto, Caglioni, Filipe, Salvi. In Tribuna Est campeggia uno striscione: “Je suis Tesoro”, con il quale i tifosi di quel settore testimoniano la vicinanza e la stima per la famiglia originaria di Spinazzola che ha deciso al termine di questa stagione di cedere la squadra. E la gradita sorpresa di questa giornata è il ritorno della mascotte Wolfy che sfila a bordo campo dopo diversi anni di assenza. Bellissima coreografia della Curva Nord che espone lo striscione: “Per il mio Lecce è amore eterno onora la maglia e ti sosterrò anche all’inferno”. Tra le note liete della serata segnaliamo la raccolta di fondi da parte della Curva Nord per aiutare la piccola Giorgia; nell’ultima gara casalinga furono raccolti 716 euro.
Il Messina arriva nel Salento con l’unica ambizione di fare bella figura e cercare di racimolare punti senza la paura di aver nulla da perdere. Mister Grassadonia (in tribuna per squalifica) affida il suo gioiello al secondo, mister Criscuolo che non può schierare gli squalificati Izzillo e Pepe e deve fare a meno di Benvenga, Bonanno e Marin. Nonostante gli appelli lanciati dal social per colorare lo stadio leccese di presenze e bandiere ci sono soltanto 4212 spettatori paganti.
In un Lunedì tipicamente invernale le due squadre danno vita ad una partita gradevole con il predominio pressoché salentino. Nel primo tempo sblocca il risultato Moscardelli su calcio di rigore e pareggia Spiridonovic. Nella ripresa tanto Lecce e poco Messina per gran parte del tempo. Il gol decisivo è di Salvi che corre ad abbracciare Miccoli in panchina. Un bel Lecce, nonostante la sofferenza degli ultimi minuti di recupero, ottiene la terza vittoria consecutiva lasciando pensare che la cura Bollini abbia allontanato i mali peggiori. Vero è però che bisogna lavorare tanto e non bisogna abbassare la guardia perché il tempo per sbagliare è finito da un pezzo. Vittoria meritata ed il futuro per i giallorossi non sembra più uno spauracchio.
PRIMO TEMPO – Bollini manda in campo Embalo a sorpresa al posto di Herrera con Miccoli e Manconi che partono dalla panchina, in tribuna finisce Filipe Gomes, e si affida al solito 4-3-3 con Caglioni, Mannini, Diniz, Abruzzese, Lopez; Salvi, Papini, Sacilotto; Gustavo, Moscardelli, Embalo.
Il Messina si oppone a specchio con Iuliano; Cane, Stefani, Altobello, Rullo; Spiridonovic, Mancini, Damonte; Orlando, Corona, Ciciretti.
Parte subito in avanti il Lecce col Messina che tenta di ripartire, i padroni di casa sono molto attenti e fanno pressing continuo e asfissiante. Il primo tiro pericoloso dell’incontro, però, arriva dai piedi del messinese Mancini: al 10° da fuori area lascia partire una staffilata che Caglioni para a terra. Due minuti dopo è Moscardelli a provare un tiro a giro da posizione proibitiva e la sfera termina fuori.
Magia di Embalo al 15° che ruota su se stesso e con un tunnel si libera di tre avversari, crossando poi di esterno per l’accorrente Gustavo che di testa impegna severamente Iuliano, palla in angolo. Sugli sviluppi, confusione in area, Moscardelli e Diniz terminano a terra ma per l’arbitro non c’è rigore. Ma il penalty arriva al 19° quando Gustavo serve Moscardelli e Stefani lo atterra. Batte il barbuto e non lascia scampo a Iuliano, gol e vola a quota 12 marcature. La gioia dei giallorossi però dura soltanto un minuto. Il Messina arriva in area di rigore e con Spiridonovic pareggia; il centrocampista con una finta mette a sedere due difensori del Lecce e realizza bruciando le speranze di Caglioni. Gli ospiti incoraggiati dall’immediato pareggio provano a prendere il pallino del gioco in mano, con i padroni di casa che rispondono col possesso palla cercando i corridoi giusti sulle corsie laterali. Al 36° il Lecce va vicinissimo al vantaggio con una bella azione corale nata dai piedi di Lopez che mette in mezzo dove c’è Gustavo, il brasiliano fa “velo” per Moscardelli che conclude a rete ma la sfera viene deviata da Iuliano. Al 41° ancora occasionissima per i giallorossi; Embalo salta Rullo e serve Moscardelli che da ottima posizione si mangia un gol fatto calciando la palla fuori. I salentini chiudono in avanti e dopo un minuto di recupero, il sig. Rasia manda tutti negli spogliatoi a prendere una bevanda calda.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio ad inizio ripresa. Passano appena 5 minuti e Gustavo divora un gol fatto calciando la sfera tra le braccia di Iuliano dopo averla ricevuta da Moscardelli imbeccato a sua volta da Papini.
Il gol del Lecce si sente nell’aria ed arriva al 57° ad opera di Salvi che sfrutta un liscio di Stefani, entra in area e brucia Iuliano; il centrocampista romano corre verso la panchina ed abbraccia il “suo” capitano Fabrizio Miccoli. Quattro minuti dopo aver segnata esce ricevendo la standing ovation dello stadio, al suo posto entra Lepore. Intanto la Curva Nord espone uno striscione dedicato alla società: “A voi è passata la voglia a noi è finita la pazienza”.
Lepore gioca sulla linea arretrata e Mannini passa a centrocampo. Al 65° primo cambio per gli ospiti, entra De Paula per Spiridonovic (autore del gol).
Il Lecce gioca bene ed Embalo quando ha la sfera ricama giochetti, al 67° con delle finte ubriaca gli avversari e lascia partire la botta che si spegne sul lato destro di Iuliano.
Al 76° secondo cambio per i siciliani, esce Ciceretti ed entra Nigro.
Bollini risponde con Beduschi al posto di Gustavo, lo fa posizionare a destra in difesa con Mannini in avanti e Lepore a centrocampo. Un minuto dopo Lepore prova il gran tiro dai 30 metri ma la palla termina fuori. Il Lecce vuole chiudere la partita; al minuto 83 Embalo fa un tunnel a Cane che lo atterra e si guadagna il giallo. Punizione di Lepore a giro dal lato esterno sinistro con Iuliano che si salva con i pugni in angolo. Brivido per il Lecce al 86° causato da un liscio di Caglioni non sfruttato dai siciliani che comunque prendono coraggio e si riversano in avanti. Due minuti dopo ultimo cambio per entrambi i tecnici; per i siciliani entra Bortolo al posto di Mancini e per i salentini Di Chiara al posto di Moscardelli.
Il Lecce difende il risultato con il 4-5-1 lasciando il solo Embalo in avanti. Nonostante una bella prova la squadra di Bollini chiude la col coltello tra i denti, salvaguardando i tre punti fino a cinque minuti oltre il 90°.
TABELLINO
LECCE-MESSINA 2-1
LECCE (4-3-3): Caglioni; Mannini, Diniz, Abruzzese, Lopez; Salvi (61°Lepore), Papini, Sacilotto; Gustavo (80° Beduschi), Moscardelli (88° Di Chiara), Embalo. A disposizione: Scuffia, Di Chiara, Herrera, Manconi, Miccoli. Allenatore: Alberto Bollini
MESSINA (4-3-3): Iuliano; Cane, Stefani, Altobello, Rullo; Spiridonovic (65° De Paula), Mancini (88°Bortoli), Damonte; Orlando, Corona, Ciciretti (76° Nigro). A disposizione: Berardi, Silvestri, Donnarumma, Sciliberto. Allenatore: Vincenzo Criscuolo (Grassadonia squalificato)
ARBITRO: Sig. Daniele Rasia di Bassano Del Grappa (VI)
ASSISTENTI: Sig. Genny Sbrescia di Castellammare di Stabia (NA) e Sig. Raffaele Vitiello di Torre del Greco (NA).
MARCATORI: 20° rig. Moscardelli (L), 21° Spiridonovic (M), 57° Salvi (L)
AMMONITI: 13° Altobello (M), 29° Rullo (M), 44° Iuliano (M), 79° Gustavo (L), 83° Cane (M)