logo Savoia calcioLECCE (di Italo Aromolo e Gabriele De Pandis) – Due vittorie nelle ultime tre partite. Un andamento da promozione se non fosse che nelle restanti venti partite il numero delle vittoria sia stato lo stesso. Il Savoia si presenta così alla sfida contro il Lecce del neo-tecnico Bollini, forte della cura impartitagli dall’allenatore Aldo Papagni. L’ex trainer del Taranto ha invertito la rotta dei bianchi di Torre Annunziata conquistando sette punti in quattro partite: con questo ruolino di marcia l’obiettivo di una salvezza senza le forche caudine dei play-out non è più un’utopia, in virtù dei soli quattro punti che separano i torresi dal Cosenza quindicesimo.

L’andamento – L’avvento di Papagni è stato battezzato da un buon pari sul campo del Melfi: la squadra oplontina, in inferiorità numerica alla mezz’ora dopo l’espulsione di Sevieri, ha raccolto un importante punto sul piano del morale, che si è rivelato il prologo dell’accelerata, concretizzata poi dalla vittoria casalinga sulla Vigor Lamezia (2-1). La sconfitta per 1-0 al “Vigorito” contro il Benevento, prevedibile sulla carta, non ha pregiudicato un cammino di crescita che ha visto la sua ultima tappa, prima dell’impegno nel Salento, nella vittoria dello scontro-salvezza sull’Aversa Normanna decisa dal missile terra-aria di Verruschi. Nella partita d’andata tra il Lecce e gli oplontini, giocata nell’inedito turno infrasettimanale, il Savoia costrinse al pari a reti bianche il Lecce dopo una prova arcigna, suggellata dalle parate del migliore in campo Santurro, che ha permesso di mettere in cassa il meritato punto, l’unico raccolto contro le prime sette compagini del campionato. Allora i biancoscudati erano allenati da Giovanni Bucaro che, fortemente ostracizzato dall’opinione pubblica per la mancata impronta data alla sua creatura, è stato defenestrato dopo sole dieci giornate. A sostituirlo è arrivato Guido Ugolotti, con la fama di grande “curatore” di squadre in crisi (quattro subentri nelle ultime quattro esperienze. Il rendimento del tecnico ex Casertana si è mantenuto sul trend del predecessore, sprofondando prima nella zona play-out e rimanendoci a causa dei soli sei punti in nove partite, preludio alla rescissione consensuale ed all’arrivo a Torre Annunziata di Aldo Papagni.

savoiaI tre top-player – Il comandante Papagni, al timone del bastimento oplontino, ha tra i migliori uomini del suo equipaggio due marinai protagonisti di mille campagne ed una giovane recluta pronta a dire la sua in questa seconda parte di campionato. Il capitano Francesco Scarpa, 35 primavere e un passato in B con Portogruaro e Salernitana, è il capocannoniere con 6 reti e l’elemento più rappresentativo della squadra. Nonostante parta sempre dalla fascia destra, ha dimostrato anche nella Lega Pro Unica la sua spiccata attitudine al gol. In porta, ex di turno insieme a Giacomo Cipriani, c’è Raffaele Gragnaniello, una meteora nel Lecce 2009-10 di mister Gigi De Canio. Il portiere campano ha iniziato il campionato come secondo di Santurro e, complice la cessione di quest’ultimo alla Juve Stabia, si è guadagnato la maglia con il numero 1, onorandola con delle ottime prestazioni che hanno portato l’imbattibilità ad oltre duecento minuti. A centrocampo, reparto che annovera tra le proprie fila Giulio Sanseverino, seguito dal Lecce, il fiore all’occhiello del calciomercato invernale è a oggi Tomislav Saric, centrocampista croato giunto in prestito dal Crotone, che ha ampliato il ventaglio di scelte a disposizione del tecnico biscegliese inanellando una serie di buone prestazioni nelle ultime partite, comandando la mediana con autorità nonostante la recentissima integrazione nel gruppo dei bianchi.

Il calciomercato Dopo l’aggressione seguita ai dissidi con la tifoseria, l’ormai ex direttore generale Maglione ha rassegnato le proprie dimissioni. L’artefice del calciomercato invernale è stato così il neo-dirigente Eupremio Carruezzo, storico girovago del gol degli anni Novanta. In ossequio ad una nuova politica di spending review, dettata dal presidente Quirico Manca, il calciomercato oplontino è stato condizionato dalla necessità di alleggerire il monte stipendi con le cessioni degli elementi con i salari più alti. In quest’ottica è da leggere la trattativa, poi sfumata in fase avanzatissima, che avrebbe dovuto portare Scarpa alla Salernitana. Tra gli undici acquisti spiccano i nomi di Stefano Riccio, regista ex Bisceglie subito inserito nella mischia dei titolari, Alexis Ferrante, prodotto del vivaio della Roma, e Gabriele Boilini, centrocampista sbarcato in prestito dal Carpi.

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