LECCE (di Massimiliano Cassone) – “È una squadra vecchia ecco perché crolla negli ultimi minuti” è il parere espresso da più parti, discutendo di questo Lecce che non riesce a decollare. “Tesoro caccia li sordi” è l’esortazione anche dei tifosi più pazienti che, dopo tre anni, stanchi, hanno incominciato a mugugnare. Eppure questa squadra ha una rosa di tutto rispetto e se qualche elemento non ha reso per quello che doveva la colpa va attribuita soltanto allo sport più imprevedibile del mondo che a detta di tutti non è una scienza esatta. Purtroppo, però, quando non arrivano i risultati e la palla non varca la linea bianca è sempre un fallimento; non c’è filosofia che tenga quando si falliscono gli obiettivi prefissati. Ed il Lecce ha fallito la promozione in serie B per due anni consecutivi e in questo campionato è in affanno anche se, dopo la salita, potrebbe scollinare verso i Play Off e raggiungere la tanto attesa serie B. La Lega Pro è un inferno dal quale è difficile fuggire, prima del Lecce altre compagini blasonate hanno dovuto sudare per diversi anni per ritrovare la via maestra.
Antonio Tesoro negli ultimi mesi si è eclissato, ha preferito non commentare nulla, ha incassato le critiche in silenzio e si è messo a lavorare ancora come per dire a tutti: “Chi fa sbaglia, chi non fa insegna”. In una settimana ha messo a segno quattro colpi importanti ringiovanendo la rosa; in pochi giorni sono arrivati un classe ’91 (Scuffia), due ‘92 (Beduschi, Herrera) e un ’93 (Di Chiara), e il mercato non è finito perché la società di Piazza Mazzini è alla ricerca di un attaccante di prospettiva per rinforzare il reparto offensivo.
Sicuramente il sodalizio presieduto da Savino Tesoro non è strutturato nell’organigramma in maniera perfetta, un Direttore Generale potrebbe apportare quantità e qualità sollevando “padre e figlio” da tante responsabilità, prendendo in mano la situazione di uno spogliatoio che purtroppo, è triste dirlo ma è la verità, negli ultimi tre anni ha avuto sempre delle patate bollenti da gestire; detto questo però è inevitabile e sarebbe da ipocriti non riconoscere l’impegno che la famiglia Tesoro sta profondendo nell’Us Lecce.
Oggi arriva il Matera al Via del Mare, è già tempo di futuro. Sarà una gara difficile, più di quello che si possa immaginare; il Lecce è decimato da squalifiche e infortuni, mancheranno Carrozza, Sacilotto e Lopez appiedati dal giudice sportivo e Miccoli, D’Ambrosio e Doumbia infortunati, ma non si può sbagliare perché il tempo per recuperare si sta esaurendo così come si è esaurito quello della pazienza dei tifosi che siedono sui carboni ardenti di uno stadio che merita altri palcoscenici.