LECCE (di Massimiliano Cassone) – Non ce la fa proprio il Lecce a chiudere le partite; anche al “Puttilli” di Barletta i giallorossi si sono dimostrati vittime dei propri atteggiamenti ed errori. Paradossalmente il pareggio ottenuto contro l’ottima compagine allenata da Sesia, reduce da cinque vittorie consecutive, è il terzo risultato utile dell’era Pagliari eppure scontenta tutti. Anche ieri Moscardelli non si è smentito, anche con un piede e mezzo (non era al meglio), ha fornito un’ottima prestazione ma il suo gol non è bastato per vincere la gara perché sono stati fatti degli errori incredibili da due degli uomini migliori: Sacilotto che per un fallo inutile è stato espulso lasciando la squadra in dieci uomini e W.Lopez che, seppur in modo veniale, ha toccato Venitucci in area e ha provocato il rigore.
Eppure Sacilotto aveva stupito tutti con la sua duttilità e W.Lopez era stata la riconferma più applaudita da tutti in estate. A Dino Pagliari una sola domanda: “Perché Sacilotto e non Papini?”.
Detto questo però non possiamo non evidenziare l’ennesimo arbitraggio mediocre. Il Sig. Dei Giudici vede tutto nero per i giallorossi (forse a causa della terza maglia) e tutto bianco per il Barletta. Nei primi minuti di gioco del secondo tempo, con il Lecce in vantaggio, Lepore serve Moscardelli in area di rigore e l’ex Bologna viene atterrato ma per l’arbitro non è nulla, non c’è nulla, purtroppo le immagini televisive non sono abbastanza chiare anche se le proteste di Moscardelli (atleta serio) lasciano pensare il contrario. Situazione simile in area leccese con W.Lopez che tocca Venitucci e per De Giudici non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Nessuno gridi alla congiura ma ora la società dovrebbe alzare la voce perché sbagli personali a parte (che sono tanti), i danni subiti dagli errori arbitrali in buona fede in questi tre anni incominciano veramente a diventare troppi.
Ora non è più tempo di sognare il primo posto, è meglio non guardare la classifica, l’obbiettivo da porsi è il terzo posto. Bisogna lavorare tanto, sapevamo tutti che Dino Pagliari non aveva la bacchetta magica ma speravamo in uno scatto di carattere e di nervi da parte dei calciatori che di fatto hanno contribuito a mandar via il precedente allenatore con gli atteggiamenti che tutti abbiamo potuto notare.
La società, dal canto suo, si muova celermente sul mercato, non c’è da aspettare oltre; ieri è stato tristissimo notare che c’era il solo Della Rocca in panchina e in campo si giocava con una punta (Moscardelli). Servono rinforzi urgenti, servono idee chiare, serve una progettazione che porti il Lecce almeno a giocarsi i Play Off.
Dino Pagliari deve continuare a insegnare ciò che conosce e deve chiedere i rinforzi di cui ha bisogno, perché dire oggi che questa squadra va bene così significa non rendersi conto che si va incontro all’ennesima delusione. L’inferno delle Lega Pro sembra un monte insormontabile per una piazza che merita ben altri palcoscenici.