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Lecce

LECCE (di Massimiliano Cassone) – La gara di ieri contro la Vigor Lamezia aveva un significato importantissimo perché segnava il crocevia tra passato e futuro ed invece è terminata con un tuffo nel passato che ha lasciato  ai tifosi la consapevolezza che la promozione diretta in serie B si è troppo allontanata per essere ancora sognata.

Eppure la serata sembrava quella giusta.

Inizia  il nuovo corso con i nuovi completi di gioco Legea, arriva il gol su punizione di Miccoli, autore di  parabola degna dei suoi tempi migliori, poi il meraviglioso gol di Lepore sotto la sua curva e con la maglia del suo Lecce ed infine la conferma di Moscardelli, che di testa impatta contro tutte le paure di una vittoria che non voleva arrivare;  tutto ciò  però non è bastato alla squadra di Pagliari per battere un modesto avversario che aspira solo alla salvezza.

Quando Held, a pochi minuti dal termine della gara, ha spinto  il pallone alle spalle di Caglioni ombre oscure si sono addensate sul Via del Mare e non solo quelle atmosferiche sospinte dal freddissimo vento di tramontana ma anche quelle della consapevolezza di aver sbagliato tanto, trasformando le gioie degli astanti, provate per i gol segnati,  in lancinante dolore.

C’è molto da lavorare per Dino Pagliari, anche perché ieri la linea difensiva ha fatto tutto quello che non doveva fare; non ha seguito le direttive del tecnico di Macerata che in settimana aveva chiesto a gran voce di non giocare mai il pallone nei pressi dell’area di rigore e di spazzarlo sempre via, lontano dai pericoli. Sicuramente oggi parleranno tanto in quello spogliatoio, perché il pareggio di ieri, per come è maturato, fa più male di una sconfitta.

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Lecce, Lepore e Miccoli note liete

Il Lecce getta alle ortiche l’ennesima possibilità di avvicinarsi alla vetta, non è la prima volta ma si spera sia l’ultima, altrimenti il torneo 2014-15 sarebbe un vero fallimento difficile da capire.

Il calcio è sempre tutto ed  il contrario di tutto; nessuno pensava mai che il nuovo allenatore riuscisse a risolvere ogni problema in pochi giorni, il suo lavoro si è visto in avanti, settore in cui Miccoli e Moscardelli hanno giocato una gara egregia; si è visto con il cambio azzeccato di Lepore che ha rotto gli equilibri della gara a favore della squadra salentina. Il ragazzo di “San Pio” ha creato una palla gol appena entrato e, subito dopo, ha segnato. Come si è già detto, bisognerà lavorare molto per evitare di commettere gli errori di ieri, fatti soprattutto dalla difesa che mancava comunque di due importanti pedine come Abruzzese al centro e Mannini a destra, proprio lì dove i lametini hanno passeggiato complice una prestazione a dir poco sconfortante di Donida. E qui, ahi noi, sorge spontanea una domanda: “Perché acquistare le prestazioni sportive di questo ragazzo ventenne e non rinnovare il contratto di Sales? Il salentino avrebbe fatto peggio come rincalzo di Mannini e D’Ambrosio (anche lui assente ieri)?”. Certamente la risposta è racchiusa nell’alchimia dei pensieri di chi deve fare il mercato ed è costretto a fare delle scelte.

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Dino Pagliari

Il compito di Pagliari, da subito, è quello di lavorare sulla testa di questi ragazzi, perché con un attacco così forte non si possono poi subire tre gol in casa. Miccoli sta benissimo, ieri sera ha acceso la luce nel gioco della squadra ogni volta che ha toccato il pallone; Moscardelli è un animale indomabile, incontenibile, e con un piccolo ritocco di qualità in avanti, cioè con l’innesto di una giovane punta che sappia vedere la porta, il problema del gol non dovrebbe esistere. Quello che dispiace è vedere Carrozza e Doumbia annaspare nella corsa, nel tiro, nel dribbling, recuperarli deve essere un obiettivo primario, perché entrambi sono in grado di fare la differenza.

Alla fine di ogni disamina c’è sempre un “se” anche se con i se e con i ma non si cambia la storia: “Se la difesa non avesse fatto quelli errori, oppure a destra al posto di Donida ci fosse stato Mannini e al centro Abruzzese, e il Lecce avesse vinto 3-1 (dopo il gol iniziale), oggi staremmo parlando di un miracolo Pagliari”.

Maledetto calcio che strega sempre e comunque gli animi ed i cuori.

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