LECCE (di Pierpaolo Sergio) – L’ex difensore del Bari, Andrea Masiello, tornerà ad allenarsi con l’Atalanta subito dopo l’Epifania. Notizia con l’amaro sapore di beffa, dunque, per tutti i tifosi leccesi e gli sportivi onesti d’Italia che ancora credono nel baraccone chiamato “calcio”. Mentre il club giallorosso affronta il suo terzo campionato di fila dopo la retrocessione d’ufficio in Lega Pro, ecco che da Bergamo arriva una di quelle notizie che non possono lasciare indifferenti quanti hanno pagato sulla propria pelle lo scandalo (l’ennesimo nel nostro Paese) di “Scommessopoli” legato al calcioscommesse.
Uno dei principali attori della vendita delle partite disputate dall’allora A.S. Bari in Serie A sta per finire di scontare la pena sportiva (2 anni, 5 mesi e 15 giorni di squalifica) a cui era stato condannato dal procuratore federale Stefano Palazzi e probabilmente tornerà ad essere a tutti gli effetti un calciatore dell’Atalanta. Era accusato di aver manipolato almeno cinque partite: Bari-Genoa (3-0, 2 maggio 2010), Udinese-Bari (3-3, 9 maggio 2010), Cesena-Bari (1-0, 17 aprile 2011), Bologna-Bari (0-4, 22 maggio 2011) ed il derby Bari-Lecce (0-2, 15 maggio 2011), gara per la quale avrebbe intascato anche la somma di 300mila euro.
Evidentemente, che un tesserato venga inquisito sia dalla Giustizia ordinaria, che da quella sportiva per reati quali associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, truffa, illecito sportivo con l’aggravante violazione articolo 1 di lealtà sportiva e divieto scommesse non è sufficiente per radiarlo a vita ed impedirgli di tornare a calcare l’erbetta dei campi di calcio. In Italia accade anche questo… Masiello, così come già è capitato ad altri suoi colleghi (Mauri, capitano della Lazio, o Gillet, rientrato tra i pali del Torino), dopo aver conosciuto l’onta (per alcuni, non per tutti…) delle patrie galere, potrà ancora correre dietro un pallone e fingere che tutto sia stato un brutto episodio ormai lasciatosi alle spalle.
Nel periodo del processo per la tentata combine del derby tra Bari e Lecce il difensore, che aveva poi patteggiato una pena ad un anno e quattro mesi, dichiarò che avrebbe ripreso l’attività professionistica al termine della squalifica ricevuta dalla giustizia sportiva. Ora spetterà al club orobico stabilire se dal 25 gennaio prossimo Masiello potrà o meno far parte effettivamente dell’Atalanta. L’ultima speranza per chi crede seppur ancora minimamente in quello che era definito il gioco più bello del mondo è che la società nerazzurra sappia attuare il codice etico di cui si è dotata e abbia la decenza di non farlo tornare a giocare, magari scegliendo pilatescamente di cederlo e consegnare la patata bollente in altre mani, dopo averlo già messo al minimo dello stipendio, pur senza rescinderne il contratto.