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MATCH&NUMERI – L’analisi di Lecce-Melfi

LECCE (di Italo Aromolo) – Si affrontavano prima e seconda miglior difesa del campionato ma è finita con 5 gol (e tanti errori) da una parte e dall’altra. Lecce-Melfi, la gara che non t’aspetti. Il 4-1 finale non riflette l’andamento di un match sofferto ben oltre lo straripante risultato, ma alla fine meritatamente conquistato dai giallorossi grazie al maggior tasso di esperienza e qualità. La formazione salentina ha ribaltato l’iniziale svantaggio firmato da Berardino calando un tris di reti in dieci minuti: a cavallo tra primo e secondo tempo, hanno colpito Papini con un tiro da fuori, Abbruzzese su azione di calcio d’angolo e Moscardelli dopo un duetto con Lepore. Il rigore fallito da Della Rocca ha soltanto ritardato il poker giallorosso al minuto 87, quando Mariano Bogliacino ha fatto partire una bordata dai 25 metri che gli è valsa il ritorno al gol dopo 231 giorni dall’ultimo sigillo (in Lecce-Frosinone 2-0).

Le statistiche della gara vedono un sostanziale (e sorprendente) equilibrio per quanto riguarda il numero dei tiri effettuati (16-13 per il Lecce) e delle palle giocate in area di rigore avversaria (31-26 per il Melfi). L’ago della bilancia, allora, è racchiuso in un dato che esula dalla gara di sabato e che dice che c’erano 251 anni di differenza tra la rosa del Lecce, squadra più anziana del torneo dall’alto dei suoi 29 anni di media, e quella del Melfi, baby-team del torneo con una età-media di 21,8. La concretezza figlia dell’esperienza, dunque, alla base del successo del Lecce, capace di tradurre in conclusioni a rete il 60% delle giocate in area (0,6 di coefficiente di pericolosità, calcolato al solito come tiri effettuati fratto palle in area) e di capitalizzarne in gol il 75% (4 su 6). Di fronte, un Melfi volitivo che ha mancato di savoir faire al momento della finalizzazione: l’undici di mister Bitetto, in avanti dotato di tre brevilinei (su tutti Berardino) molto agili, ha giustamente puntato forte su azioni in velocità palla a terra, come dimostrano i soli 3 cross alti fatti registrare in tutto l’arco della gara.

Capitolo fasce: a Lecce son finiti i tempi dell’estrema sinistra. La gara contro il Melfi è stata l’ennesima dimostrazione dell’ inversione di tendenza rispetto allo scorso anno: Lopez e Doumbia non devono più sobbarcarsi in esclusiva le fatiche di spinta, ma sono adeguatamente supportati da laterali destri altrettanto propositivi come Mannini e Carrozza. In linea con le altre apparizioni del 4-3-3 (sistema di gioco meno propenso alla soluzione alta del 4-4-2), il numero di cross alti è stato piuttosto limitato: appena 10. Ma guardiamone la provenienza: dalla fascia destra ne sono partiti ben 9, dalla sinistra soltanto 1. Controprova numerica delle prestazioni di Mannini (eccellente) e Lopez (da rivedere).

Le azioni da calcio d’angolo e le conclusione da fuori si confermano risorse importanti per la formazione salentina, che da queste situazioni di gioco ha tratto una buona quota dei suoi 31 punti in classifica. Dopo il gol di Salvi a Benevento, i siluri dalla distanza di Papini e Bogliacino hanno portano a 6 i gol realizzati da fuori area: in percentuale sui 22 gol totali, siamo attorno al 30%. Cifra straordinaria – significa 1 gol su 3 – che sottolinea l’importanza di avere in squadra gente dai piedi pregiati come Moscardelli, Doumbia, Bogliacino, Papini e lo stesso Salvi. Discorso simile in merito ai corner: prima di Abbruzzese, avevano timbrato Papini con la Reggina e Della Rocca con il Barletta. Dopo 15 giornate, dunque, sono già 3 i gol nati dalla bandierina (il 15%). Semplice casualità?

Di seguito tutte le statistiche di Lecce-Melfi:

TIRI IN PORTA                      Lecce: 6     Melfi: 5

TIRI FUORI E/O RESPINTI  Lecce: 10     Melfi: 8

PALLE IN AREA                   Lecce: 26   Melfi: 31

CROSS EFFETTUATI            Lecce: 10       Melfi: 3

FALLI SUBITI                        Lecce: 17    Melfi: 12

CORNER                                 Lecce: 3      Melfi: 1

OFF-SIDE                                Lecce: 1       Melfi: 0

COEFF: PERICOLOSITA’     Lecce: 0,62   Melfi: 0,41

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