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Fabrizio Camilli

LECCE – Il Presidente di Salento Europa, Fabrizio Camilli, è intervenuto in merito alla questione delle ZTL:

“Non sono particolarmente sorpreso dalle espressioni di risentimento apparse sulla nota dello Sportello dei Diritti relative al caso delle Ztl, sistema sofisticato ed inesorabile che sostituisce in qualche maniera il meno elegante e selvaggio Far West che quotidianamente si è costretti a subire a causa della inflessibile interpretazione del ruolo fornita da chi fa della divisa della polizia municipale una brutta copia del celeberrimo Rambo. Va da sé che nella nostra piccola Italia chi sbaglia paga (ma solo se non si gode di alcune simpatie) e soprattutto paga chi non ha strumenti idonei a far valere non già le questioni di diritto quanto il più semplice ricorso alla tanto conclamata tolleranza. I cittadini leccesi sono spesso invitati ad esercitare la tolleranza nei confronti dei Rom, extracomunitari irregolari, dei venditori di ombrelli,cd, borse contraffatte, nei confronti dei parcheggiatori abusivi, insomma nei confronti di tutti quei soggetti considerati socialmente differenti e perciò deboli o meglio ancora socialmente deboli e perciò diversi. Se per caso vi capitasse un’emergenza per la quale foste necessitati a parcheggiare l’auto anche solo per due minuti nei pressi di via XV Luglio, in un luogo dove il parcheggio non è consentito, in un giorno e in un’ora assolutamente privi di criticità, non sperate, incontrando Rambo, nell’applicazione di una conciliante tolleranza finalizzata a risparmiarvi una multa di 28,5 euro, non sperate di intenerire il cuore dell’inflessibile tutore della legge mostrando la ricevuta del bancomat che testimonia il vostro arrivo esattamente nei tre minuti precedenti, perché la cosa migliore che può capitarvi è quella di sentirvi richiamare all’inflessibilità della divisa e dell’ordine pubblico e, soprattutto, ad un consigliabile tacere ed acconsentire – Poi con una serie di domande interroga e si interroga – Ma non erano i Vigili Urbani l’anello di congiunzione tra il cittadino e l’Istituzione? Come mai tanta ostentata inflessibilità viene destinata a chi si propone in termini accomodanti mentre viene evitata a chi si dimostra meno conciliante e più aggressivo? Perché la spocchiosa arroganza deve accompagnare una divisa un tempo amica del cittadino? Ma dove sono finiti quei Vigili Urbani che, vestiti di saggezza, comprendevano la difficoltà di un momento e riuscivano con un sorriso a dirimere ogni questione senza per questo vedere minata la loro autorevolezza? Perché siamo costretti a subire sempre e comunque questi atteggiamenti di becera e urbana violenza psicologica senza che nessuno presti attenzione e si impegni a formare questi giovani, inesperti e arroganti tutori dell’ordine? Non credo di aver offeso nessuno, ma ciò che ho vissuto sabato scorso è il chiaro segnale che la corda è ormai troppo tesa e che si è a ridosso del punto di non ritorno. – Conclude –  Ho servito le istituzioni con leale trasparenza, ma i tempi cambiano e la moderazione di chi era chiamato a svolgere funzioni di polizia municipale quindici anni fa veniva probabilmente da un’altra Scuola, ed oggi di quella Scuola sono rimasti in pochi. Non è nostalgia, ma è solo un modo, il più civile possibile, per rispondere a comportamenti sciocchi quanto inutili e comunque totalmente incivili”.

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