PAOLO PAGLIARO
Paolo Pagliaro, Presidente del Movimento Regione Salento

LECCE – Paolo Pagliaro, Presidente del Movimento Regione Salento, è intervenuto in merito alla questione dell’Aeroporto del Salento, esprimendo cauto ottimismo e guardando oltre la notizia dell’ampliamento, ponendo in evidenza quelle che possono essere altre misure da pensare, adottare o attuare:

“Finalmente da Bari si accorgono del boom di passeggeri nell’aeroporto del Salento e programmano investimenti per il suo ampliamento. È una buona notizia che va nella direzione da noi sempre indicata. Solo nei primi otto mesi del 2014 – dice Pagliaro – si è registrato un incremento di viaggiatori dell’8,3%. È da tempo che restavamo sorpresi dagli investimenti in altri aeroporti che non servono un territorio con una densità turistica come quella del Salento, e per questo sostenevamo l’opportunità di istituire una nuova società che si occupasse solo del trasporto aereo locale. Una società che gestisca tutte le strutture aeroportuali del territorio, con un potenziamento dell’offerta e migliori servizi. Oggi qualcosa si muove, ma è innegabile che senza “Aeroporti del Salento” saremmo sempre attenzionati dopo Bari e mancherà una visione complessiva di sviluppo. Traduzione: come sempre, per noi, solo le briciole. Ad ogni modo, speriamo non si tratti dell’ennesimo annuncio senza seguito e a questo dovrebbe aggiungersi anche un potenziamento delle infrastrutture e delle strade. – Prosegue – Ci vuole una visione di insieme che possa trasformare il Salento in un’area predisposta ad accogliere un flusso turistico sempre crescente che richiede, oltre al resto, un sistema stradale  ben organizzato e più sicuro. Soprattutto, vanno potenziati i trasporti dall’aeroporto alle nostre mete turistiche, ancora molto difficili da raggiungere per i turisti. E non è affatto un aspetto di poco conto. Per adesso –conclude – non possiamo che accogliere positivamente questa notizia, ma è bene ricordare che se la Puglia vuole sfruttare il Salento come preziosa risorsa per tutto l’indotto turistico, è necessario che si pensi al post-arrivo del viaggiatore, che non sempre può dirsi soddisfatto dei servizi che siamo in grado di offrire oggi”.

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