MATERA (di Italo Aromolo) – Un misto di amaro ed insipido, nella speranza che il dolce non tardi ad arrivare… Si può riassumere culinariamente così la giornata delle emozioni degli oltre 400 tifosi leccesi giunti a Matera per sostenere la formazione giallorossa in occasione della gara valida per la terza giornata del campionato di Lega Pro – Girone C. Il pareggio finale per 0-0 ha suscitato non poche perplessità tra i sostenitori salentini, soprattutto per come è stato ottenuto: al termine di una gara contratta ed avida di occasioni, nella quale la squadra di mister Franco Lerda non ha brillato per intensità e qualità di gioco. I più ottimisti, però, pensano al futuro e salvano quanto di buono emerso dalla trasferta lucana: una difesa che non prende gol da 180’, un punto conquistato su un campo difficile, un campionato ancora tutto da giocare o, semplicemente, la bellezza di aver trascorso una bella giornata di sport (l’ennesima) all’insegna dei colori giallorossi.
Abbiamo raccolto a caldo le opinioni dei tifosi giallorossi all’esterno dello stadio “XXI Settembre – F. Salerno” subito dopo il fischio finale di Matera-Lecce.
Francesco Melodia ha da recriminare soprattutto su un primo tempo mal interpretato dai ragazzi di Lerda: “C’è poco da dire: nel primo tempo abbiamo giocato molto male, non abbiamo mai tirato in porta e non abbiamo provato a creare un’azione di gioco degna di tal nome. Nel secondo tempo le cose sono andate un po’ migliorando, abbiamo creato qualcosa ma non è servito a vincere la partita. Sicuramente Lopez è stato il migliore, mentre potevano fare qualcosa in più Moscardelli e Della Rocca”.
L’analisi di Edoardo Rinaldi si sofferma sui diversi sistemi di gioco adottati in partita: “Il pareggio, tutto sommato, è giusto ma i ragazzi non mi hanno convinto né dal punto di vista fisico, né tattico. Se in settimana provi un determinato modulo, con determinati interpreti, non puoi cambiare le carte all’ultimo: non può che risultarne un Lecce confusionario e disorientato. Dal punto di vista dell’impegno, però, ci tengo a sottolineare come nessuno si sia sottratto: Papini, Salvi e Lopez, per citarne alcuni, hanno lottato fino alla fine. Il migliore? Salvi, che ha corso sempre. Sacilotto invece non mi è piaciuto, soprattutto nel primo quarto d’ora”.
Anche Michel Caputo, fotografo de Leccezionale.it, era presente a Matera per immortalare la gara dei giallorossi con i suoi scatti fotografici. Questo il commento a caldo dell’artista: “Deluso? A metà. Dovevamo dare continuità ai 3 punti col Barletta e non era facile su un campo dove, a mio parere, nessuno avrà vita facile. Sarà uno di quei punti che a fine stagione magari peserà in positivo. Il pareggio è un risultato giusto: è vero che loro hanno preso una traversa, ma anche il portiere materano Baiocco ha fatto una bella parata su Mannini nel primo tempo. Abbiamo di che lamentarci se pensiamo che ‘noi siamo il Lecce’ e dobbiamo stra-vincere il campionato, ma non è così: dobbiamo imparare a provincializzarci anche noi e prendere questi punticini come buoni. Mannini è stato ottimo nonostante l’alternanza di ruolo tra esterno e mezz’ala. Anche Doumbia mi è piaciuto, ma mi è apparso sacrificato nei cinque di centrocampo: dovrebbe giocare più alto e puntare più spesso l’area di rigore. Il flop? Moscardelli: troppo nervoso e poco incisivo”.
Nicolò Rizzo pensa e ripensa all’occasiona fallita da Miccoli a pochi secondi dal fischio finale: “Brutta partita, ma il risultato è più che giusto. Peccato per quell’occasione di Miccoli: lui è il nostro fuoriclasse e deve segnarli quei gol, altrimenti diventa un giocatore come tutti gli altri. Cambi di modulo? Dico solo che un buon allenatore dovrebbe saper adattare il modulo ai giocatori e non il contrario. Martinez è stato un leone, come Mannini, sempre propositivo e pronto a recuperare il pallone. Sacilotto invece mi è parso in difficoltà in difesa: un pericolo pubblico…”
Uno degli ottimisti di giornata è Mario di Lecce: ” Siamo ancora un cantiere e, per questo, quello di Matera lo considero un ottimo punto. La difesa è stata più che sufficiente, la promuoverei in blocco con un bel 6,5. Non mi ha deluso nessuno: non è che quando pareggi ci deve essere per forza qualcosa o qualcuno che debba andar male. Gomes è subito entrato in partita e solo a causa di marcature specifiche non si è confermato a lungo andare. Il cambio di modulo è stato positivo, anche se vorrei ricordare che non sempre col 3-5-2 ci è andata bene in passato. La domanda-sintesi della partita potrebbe essere questa: era sbagliata la formazione di partenza?”
Dulcis in fundo, il parere dell’avvocato Oronzino Valletta, rappresentante dei tifosi nei CdA dell’U.S. Lecce che trattano questioni inerenti la tifoseria e presente anche lui nel Settore Ospiti: “Il punto fuori casa non è da buttare, anzi, è assolutamente guadagnato. Quest’anno non sarà come l’anno scorso, non ci sono squadre materasso tipo Ascoli, Paganese e Barletta, ma sono tutte competitive. Il Matera è la tipica squadra di Serie C che gioca fin da subito con forza e intensità, mentre noi siamo in carburazione per tanti motivi: abbiamo preso nuovi giocatori che non hanno ancora avuto modo di cambiare gli equilibri della squadra e l’allenatore è ancora alla ricerca del giusto assetto tattico. Mentre le squadre di metà classifica giocano sulla grinta, le squadre più accreditate hanno sempre bisogno di un maggior tempo per capire alla perfezione certi ingranaggi e raggiungere la miglior condizione fisica: basti vedere la storia degli ultimi campionati dove ha vinto chi prima è partito male e poi ha ingranato, e mi riferisco al Perugia dello scorso anno, al Trapani di due anni fa ed al Lecce del materano Gigi De Canio in Serie B. In merito alla partita, credo che i migliori siano stati Lopez, Martinez e Mannini, con quest’ultimo che mi è piaciuto particolarmente quando, nel secondo tempo, ha costituito la catena di destra con Salvi. Troppo statico invece Moscardelli. Siamo ancora in una fase di rodaggio. Ripeto: siamo partiti non veloci, ma neanche troppo lenti; l’importante è rimanere nel gruppone delle prime e non staccarsi troppo. Tra poco, lì davanti accelereranno e anche noi a quel punto dovremo andare a passo più spedito. Intanto rimaniamo calmi, e parlo anche dei social network, dove leggo che qualche volta gli animi si surriscaldano un po’ troppo. Mancano ancora 35 partite e non è il caso di drammatizzare perchè il calcio, piaccia o no, resta pur sempre uno sport. Sulla strada del ritorno ho detto ai miei compagni di viaggio che è vero, non abbiamo vinto, ma abbiamo passato una bellissima giornata: c’era il sole, non ha piovuto ed abbiamo mangiato bene. L’organizzazione era perfetta e la curva era piena, nonostante i tanti ultras rimasti fuori dallo stadio. Andiamo avanti e, come dico sempre, divertiamoci, perché il tifare non deve essere una tragedia, ma sempre e comunque un divertimento”.