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Franco Lerda costretto in Tribuna

LECCE (di M. Cassone) – I “gemelli” diversi: Franco Lerda e Giacomo Chini. Il primo sconta una squalifica fino al 30 settembre per i noti fatti del dopo Frosinone–Lecce, il secondo siede invece in panchina e fa le veci dell’amico fidato. Appunto, sono amici, collaboratori e complici di un’idea comune: fare bene e portare il Lecce in Serie B.

Il tecnico di Fossano, ex Toro, assiste alla gara dalla Tribuna e la struttura che lo ospita (al “Via del Mare“) la si può definire una sorta di “gabbiotto”. Ed infatti lui sembra proprio un leone in gabbia. Ruggisce, impreca, urla, incita e spera. Riesce a stare per poco tempo seduto: si alza, parla e vorrebbe avere un telecomando tra le mani per muovere le pedine del suo scacchiere dal quale è costretto a star lontano. E si sa, anche un giocatore di scacchi, senza la sua scacchiera, potrebbe perdere il suo aplomb. Dovrà soffrire ancora per altre 4 gare: il 14 settembre a Matera, il 21 in casa contro la Reggina, il 24 fuori col Savoia ed infine il 28 settembre a Lecce contro la Paganese. Una via crucis infinita per uno come lui che vive il calcio, il lavoro e il campo di gioco ventiquattr’ore al giorno. C’è solo una medicina che può curare la tristezza provocata da questa lontananza e si chiama “vittoria”.

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Giacomo Chini, Vice allenatore

Ed è proprio al suo fidato Giacomo Chini che ha lasciato il timone della sua corazzata. L’ex stopper, sfortunato da calciatore, ha sempre il viso sereno, quello di chi ha conosciuto la sofferenza ed è saputo riscalare il monte della vita dopo esser sprofondato ai piedi del dolore. Infatti, nel 2009, fu vittima di un grave infortunio a Forcoli. L’ex capitano del Genoa giocava nel campionato di serie D, nel paesino alle porte di Pontedera, e durante l’incontro col San Gimignano, si tuffò, letteralmente, per spingere la palla in rete ma impattò contro il piede del difensore avversario che tentava di evitare il gol. Le conseguenze furono terribili: la punta della scarpa dell’avversario si conficcò nell’occhio. Il danno fu notevole: fratture di zigomo, mascella e setto nasale. Gli vennero applicate due placche di metallo allo zigomo ed una all’arcata sopraccigliare e perse di colpo sette decimi di vista da un occhio. Smise di fare il calciatore ma non ha certo lasciato il suo mondo: il calcio è la vita anche per lui. Incomincia così ad allenare i pulcini del Siena e poi riceve la chiamata di Franco Lerda che è stato suo allenatore a Casal Monferrato in Serie C/2. Ne diventa il vice ed il suo braccio destro, con una pacatezza che mette equilibrio all’esuberanza caratteriale dell’ex tecnico del Torino.

Una coppia perfetta, il giusto equilibrio, un mix ben riuscito di tante componenti che aiutano i due a guardare lontano. Anche se, conoscendo Lerda, e il suo motto “pensare ad una gara per volta”, il punto più lontano da guardare è sempre e solo la prossima partita… Ora si guarda al Matera, non certo per i “Sassi”, ma per cercare di agguantare altri tre punti.

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