Lecce squadra col FolignoLECCE (di Italo Aromolo) – Un cocktail estivo di gol, vittorie, bel gioco e tanti buoni propositi per il futuro: in quel complesso laboratorio di esperimenti che è il calcio d’agosto, il Lecce di mister Franco Lerda sembra aver shakerato la miscela vincente per il prossimo campionato di Lega Pro Unica. Tra il ritiro precampionato di Saint Vincent e le due uscite di Tim Cup contro Spezia e Foligno, la formazione giallorossa ha molto ben impressionato tifosi e addetti ai lavori, dimostrando nel gioco e nella grinta una buona continuità con la squadra dei record dello scorso anno, e al tempo stesso garantendo il corretto inserimento dei nuovi arrivati tramite esperimenti e innovazioni tattiche. Vi proponiamo un bilancio del precampionato giallorosso tra ciò che va e ciò che non va, in attesa del debutto in campionato fissato per domenica 31 agosto in casa della Lupa Roma.

COSA VA- Premettendo che parliamo di prime sensazioni che solo il giudizio del campo potrà più o meno smentire nel corso della stagione (e il precampionato più che positivo della disastrata era Moriero rappresenta un lascito significativo sulle false apparenze estive), il principale pregio di questo nuovo Lecce è proprio quella di essere molto simile al vecchio: non solo negli interpreti, confermati per un buon 70 %, ma anche nella qualità della manovra e nell’organizzazione di gioco, che ricalcano sostanzialmente il 4-2-3-1 di stampo lerdiano. La compagine giallorossa ha impattato più che bene i crash-test ufficiali contro Foligno (vittoria per 5-0) e Spezia (sconfitta per 1-0), ammortizzando la squalifica del suo condottiero Franco Lerda con la sostituzione da parte del vice Giacomo Chini, abile in queste gare nel far turnare tutti i giocatori per accrescerne contestualmente il minutaggio nelle gambe.

tabella precampionatoLa gara contro gli umbri – sia pure militanti nel Campionato Dilettanti – ha evidenziato efficaci trame di gioco e una buona pericolosità offensiva (si pensi alla combinazione Miccoli-Moscardelli-Carrozza che ha portato al rigore del quinto gol), oltre che l’ambientamento dei volti nuovi Gigi Della Rocca e Davide Moscardelli (i due hanno ben dialogato tra loro e con i compagni) e la crescita di alcuni giovani come Marco Rosafio (autore di un gol di pregevole fattura). Il marchio del tecnico di Fossano si è visto nell’atteggiamento tattico e mentale tenuto dai suoi ragazzi nell’arco dei 90 minuti: una squadra che nel secondo tempo di una gara ormai in cassaforte – e non propriamente stimolante per chi ha calcato palcoscenici di maggior importanza – ha continuato a macinare gioco e ad invadere forsennatamente la metà campo avversaria, non può che far sperare i cultori di un Lecce “cu lu sangu all’ecchi”, per riprendere la frase da battaglia che campeggiava sul colletto delle maglie da gioco dello scorso anno.

Esultanza giocatori Lecce-FolignoCompattezza tra i reparti e solidità difensiva sono invece le chiavi tattiche della più attendibile trasferta di La Spezia: il pacchetto arretrato ha neutralizzato per oltre 86 minuti – e in una versione fortemente rimaneggiata – attaccanti di categoria superiore come Catellani, Ebagua e Ardemagni. Tra i singoli giallorossi, hanno brillato il portiere under 20 Marco Bleve, protagonista di una serie di interventi ad alto coefficiente di difficoltà, e bomber Moscardelli, capace di impensierire il portiere avversario in più di un occasione.

Anche le amichevoli precampionato contro il Saint Vincent (6-0), la Juventus Primavera (5-1) e il Pont Donnaz (12) hanno fornito indicazioni molto positive: vittorie schiaccianti con 23 gol realizzati, ben distribuiti tra tutti i componenti della rosa (dai bomber Miccoli e Della Rocca ai possibili partenti Amodio e Bogliacino, passando i baby Persano e Cicerello). E’ vera la scarsa attendibilità dei test, ma il calcio d’agosto insegna che la forbice di valori tecnici si ridimensionano notevolmente (vedasi la sconfitta della Juventus per mano dei dilettanti del Lucento), quando questi ultimi non sono supportati da spirito di squadra e voglia di lottare, qualità connaturate al nuovo gruppo giallorosso, degno erede del parente battagliero versione 2013/’14.

infortuni lecceCOSA NON VA- Paradossalmente, anche gli aspetti più preoccupanti ricalcano il leitmotiv della scorsa stagione: su tutti, la falcidie di infortuni che in queste prime settimane di lavoro sta colpendo numerosi tra i calciatori giallorossi. Nelle due gare di Coppa, infatti, mister Lerda ha dovuto fare a meno di acciaccati eccellenti come Nicholas Caglioni, Gilberto Martinez, Marcus Diniz e Dario D’Ambrosio, cui si sono aggiunti Fabrizio Miccoli e Romeo Papini: praticamente, più di mezza squadra out per problemi fisici. E se consideriamo il filotto di squalifiche rimediate nell’ultima uscita ufficiale dello scorso torneo, si pongono non pochi interrogativi sulla disponibilità degli effettivi nelle prime giornate di campionato.

Non si registrano particolari flop tra i singoli: come è ovvio che sia, gli elementi più esigenti dal punto di vista fisico devono ancora entrare in condizione: i “maratoneti” Walter Lopez e Abdou Doumbia – ma anche lo stesso Moscardelli – richiedono ben altri allenamenti nelle gambe per rendere al meglio delle proprie potenzialità. D’altra parte, non tutti i nuovi arrivati sembrano essersi pienamente inseriti negli schemi del mister di Fossano: il terzino Nicolò Donida, fin qui impeccabile in fase difensiva, è apparso un po’ acerbo in quella propositiva e ha reso sicuramente meno di quanto non farà nel corso del campionato.

In considerazione di questi deficit fisici e atletici, l’eliminazione dalla Coppa Italia rimediata contro lo Spezia può rappresentare un vantaggio in ottica campionato: mister Lerda ora avrà due settimane piene (senza impegni ufficiali) per recuperare molti degli infortunati, per affinare l’inserimento dei nuovi e per migliorare la condizione fisica generale della squadra. L’inizio del campionato si avvicina, ma il tempo, si sa, è galantuomo

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